“Il tempo sta peggiorando” – Poesia dal carcere, di Ashraf Fayadh

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Il tempo sta peggiorando

e mi assale un malessere generale.

Cosa mi succede esattamente?!

E perché non smettono mai tutti questi uragani?!

Niente ha un colore qui, neppure un gusto … ma molti odori orribili.

La mancanza di respiro… è la situazione regnante,

il silenzio, mia unica scelta.

Il mio petto è un vortice inesauribile di dolore.

Non so cosa fare?!

Cosa posso fare quando mi manchi così tanto?!

Cosa posso fare quando mi rendo continuamente conto che non sei qui?

E che in questo posto mi sto trasformando lentamente in un mostro di disperazione!!

Cosa posso fare quando è il freddo ad appropriarsi di tutti i miei organi,

e quando ho bisogno di baciarti… quando mi mancano il sapore delle tue labbra… toccare il tuo collo… i tuoi seni… l’aroma dei tuoi capezzoli e il calore del tuo corpo mitologico?!

Poi mi trovo avvolto in una maleodorante coperta da pezzenti.

Circondato da un’impertinente aumento di ruggine, scarafaggi, insetti e formiche, simile all’impertinenza delle persone che mi circondano ovunque?!

Cosa posso fare quando continuano a pugnalarmi alle spalle… dal davanti … e da tutte le direzioni, quando piovono abbondanti e senza fine le delusioni,

quando continuo a ricevere dolorose bastonate sulle gambe dal vile mondo?!

Quando sento che la resistenza è un atto inutile, e allo stesso tempo … unica scelta.

Quando mi abbatto da solo come una statua senza valore.

Mi ammucchio come una cenere pesante … e tutti cercano di ferirmi e vendicarsi su di me

senza alcuna ragione … arbitrariamente  e con estrema maestria  mi fanno del male …

Quando con tutta la loro perversione mi derubano e mi invidiano per tutto questo dolore che ha colpito i miei nervi

gonfiandoli fino a fargli perdere la loro identità …

Quando mi negano il diritto di obiettare e quello di lamentarmi .. E mi rinfacciano

il mio naturale diritto alla vita.

Poi raccolgono i miei frutti e con le asce della viltà si accaniscono contro la mia radice

cercando di farmi cadere.

Quando con estremo orgoglio tradiscono… e ingannano con grande fierezza,

gettandomi su macerie nocive maleodoranti.

Mi odiano senza motivo. Alcuni addirittura mi odiano senza

neppure conoscermi o sapere qualcosa di me … e provano a farmi del male

e persino vendicarsi senza conoscerne la causa.

Cosa posso fare quando sono costretto a stare nudo e bagnato

in mezzo a una cieca bufera di neve.

Resistendo, contro la mia volontà, alla caduta.

Quando non viene la caduta.

Quando non viene la morte,

Quando non finisce mai niente?!!!

 

Traduzione dall’arabo di Sana Darghmouni.

 

 

 

 

 

 

Schermata 2019-12-31 alle 23.01.18

 

Schermata 2019-12-31 alle 23.01.30

 

Immagine in evidenza: Ritratto  a cura di Ganzeer, nome d’arte di Mohamed Fahmy.

 

Riguardo il macchinista

Sana Darghmouni

Sana Darghmouni, Dottore di ricerca in Letterature Comparate presso l'Università di Bologna, dove ha conseguito anche una laurea in lingue e letterature straniere. E' stata docente di lingua araba presso l'Università per Stranieri di Perugia ed è attualmente tutor didattico presso la scuola di Lingue e letterature, Traduzione e Interpretazione all'Università di Bologna.

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