Nasce come antologia sulla Firenze poetica di oggi, dall’incontro fra una casa editrice indipendente di Roma, Edizioni Ensemble, ed i poeti Marco Incardona ed Edoardo Olmi. I quali basano la loro ricerca sulla qualità dei testi e sulla sperimentazione oltre le poetiche di “mainstream” degli ultimi anni.
Così facendo si accorgono di un aspetto significativo di questo lavoro: gran parte dei poeti scelti è legata a Firenze per motivi di studio, lavoro, migrazione ed esistenza. Ma è nata in contesti diversi da quelli del capoluogo toscano.
Questo potenziale umano “di acquisizione” si esprime come elemento caratterizzante di una “nuova poesia fiorentina”. Che fa riferimento ad una fase storica, sociale e culturale del tutto nuova a Firenze, senza precedenti per caratteristiche e portata.
Il quale si incontra con la storia e le tradizioni di una Firenze culla della poesia e delle arti universali. E con le nuove voci del vivaio locale attuale, anch’esse ben presenti in questo gruppo.
Dunque Affluenti – nuova poesia fiorentina diventa un progetto per la Firenze di oggi e un possibile esempio di laboratorio per la società multietnica che si va sviluppando, in Italia e non solo.
Un fiume carsico di poesia, racconti e testi sperimentali che sono confluenza di percorsi, stili e soggettività differenti, ma allo stesso tempo accomunati dalla ricerca di un essere umano liberato dai confini mentali e dagli argini culturali, che per primi ne definiscono i limiti del linguaggio e dell’esistenza.
Col tempo si uniscono scrittori, attori, musicisti ed artisti visivi, oltre ad altri poeti.
Ed il progetto inizia ad essere conosciuto ben oltre il territorio di Firenze e dintorni: da Pistoia a Roma e Pisa passando per Bologna, la Liguria, Milano, Mantova, ma anche la Sardegna, Bari e la Puglia.
Da settembre 2018 Affluenti è divenuta una collana editoriale per Ensemble, che ha permesso di pubblicare libri come quelli di Hasan Atiya Al Nassar, Hone Tuwhare, Baret Magarian, Chiara Rantini, Jonathan Rizzo, Massimo De Micco, Giovanni Abbate e Matteo Maxia.