Lei disse loro: guardate la montagna e mi potrete vedere
E loro guardarono lei così che avrebbero potuto vedere la montagna
E Damasco sembrava più vicina ogniqualvolta te ne parlavo
In quanto i corpi visti allo specchio appaiono più vicini di quanto in realtà non siano
E i custodi delle nostre anime se ne sono andati molto lontano e ora devono prendere il mezzo più vicino per tornare
E così via…
Il poeta può trasformarsi in lupo
Se pensa in maniera metodica alla donna che ama
E potrebbe diventare una panchina del parco se viene contaminato dalla prosa
La città potrebbe diventare un camerino dietro le quinte di un piccolo teatro
Di una città di cui nessuno sa nulla per motivi niente affatto ovvi
Anch’io potrei amarti per motivi niente affatto ovvi
O avrei potuto incontrarti cinque minuti prima dell’uomo che ti ha toccato il cuore
Se solo avessi avuto un passaporto riconosciuto
Di questi tempi
E tu potresti essere l’unica giustificazione che posso offrire all’uomo della sicurezza in aeroporto
Su perché ora sembro più magro rispetto alla foto sul passaporto
E tutte le parole che ti ho bisbigliato all’orecchio potrebbero possibilmente formare un poema erotico
Se venissero riprese e riciclate all’orecchio di un’altra
E penso che ci siano delle speranze per nutrire qualche speranza
Dal momento che alla scrittura di questo testo i sensori della fisica moderna
Non sono arrivati a risposte convincenti
Per spiegare l’impatto delle onde acustiche delle tue parole sulle mie orecchie
Sulla poesia del Medio Oriente
Poiché la storia si ripete, come dice Karl Marx
E la nostra casa potrebbe dare il benvenuto agli amici
E nostra figlia potrebbe avere i tuoi lineamenti e i miei occhi
E io potrei non aver lasciato Damasco una sera d’autunno del 2008
Il che vorrebbe dire che in realtà non ci saremmo mai conosciuti
E io non avrei mai potuto dirti che mi sembri più vicina ogni qualvolta ti parlo di Damasco
In quanto i corpi che vediamo allo specchio appaiono più vicini di quanto in realtà non siano
E coloro che custodiscono le nostre anime sono stati divorati da un predatore
Chiamato Mar Mediterraneo.
di Ghayath Almadhoun
Traduzione italiana di Pina Piccolo dalla traduzione inglese di Catherine Cobham nella raccolta “Adrenalin”, Action Books 2017.
Inedito, per gentile concessione dell’autore.
Immagine di copertina: particolare dalla serie “Strani giorni” di Hassan Vahedi, tecnica mista su carta.