Il Blu e il rosso – Chiara Rantini e Barbara Gabriella Renzi (Ensemble 2021) pillole di lettura di Bartolomeo Bellanova

il blu e il rosso (1)

“Il blu e il rosso” è una silloge poetica scritta a quattro mani. Chiara Rantini e Barbara Gabriella Renzi, due poete con diversi registri stilistici, ma con lo stesso sentire, hanno dato vita a un riuscito esperimento poetico giocato sull’unione di colori ed emozioni. Colori basilari come il blu e il rosso, che evocano una diversa gamma di emozioni che si inseguono nei versi di Barbara e Chiara.

Non è necessario aggiungere altre parole, basta lasciarsi portare dalle parole delle autrici a scandagliare l’umanità.

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Dalla prefazione di Barbara Gabriella Renzi:Le emozioni sono colori. A volte ci prendono alla sprovvista, ci assalgono partendo dallo stomaco e andando come corrente fino alla testa. Mi sento corrente in questo caso perché le emozioni, proprio quelle, le intrappolo fra le parole e poi le dono. Tra le righe di una poesia i colori ci scuotono e si fanno guardare. Li assaporiamo con gli occhi e con l’anima, il loro suono ci penetra nelle vene, la loro voce ci accarezza o elettrizza i pensieri. Il blu è cristallino e il rosso è potente come la voce di un tuono. In questo modo le emozioni non sono altro da noi, non ci travolgono come una marea se non vogliamo, sono mie e vostre e sono la marea che accarezza la nostra pelle e ci infonde energia. Sono quella luce che scuote ma che non controlla e che noi dirigiamo per capire il mondo e illuminarne le parti buie”.

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Dalla prefazione di Chiara Rantini:La materia spiritualizzata dai sensi del poeta (tramite lo sguardo, la voce, il ritmo del respiro e non per ultimo dalla scelta dei vocaboli) riflette come uno specchio un caleidoscopio di sensazioni e di rivelazioni sulla condizione esistenziale umana. In questa raccolta di poesie, scritta a quattro mani, ho voluto che la parola poetica si tingesse di due colori molto importanti nella storia della poesia e nell’animo umano. Nel “blu” vibrano le emozioni legate alla lontananza, alle altezze irraggiungibili del cielo, a tutto ciò che è stato perso, al passato e alla nostalgia di qualcosa che noi stessi non conosciamo. Nel “rosso” invece predomina la sensazione del calore, di una vicinanza anche solo desiderata, un’esplosione di sentimenti che talvolta è incontrollata, quasi improvvisa”.

 

Dalla parte prima: BLU

 

di BARBARA GABRIELLA RENZI

 

Il mare

Il mare raccoglie le parole di carestia.

Raccoglie un vecchio.

Raccoglie la risacca.

Il mare

Raccoglie la paura

Senza dritte e confini certi

Il mare

Mi raccoglie.

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Oltre

Oltre i gradini

il cemento

I cancelli

le mura

oltre,

un uomo.

Oltre i gradini

il cemento e le mura

oltre i cancelli

il pensiero in gradini, in cemento e in mura,

un uomo.

Un pensiero di sabbia, cielo e mare

per un uomo

cielo, mare e sabbia in pensiero

per un uomo.

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La marina

Resta

la latta e il blu e il verde.

Resta l’azzurro

oro rumoroso.

Sgocciolare di bufera.

Manca

l’arcobaleno,

la meraviglia.

Sento perle di pioggia.

Vedo fili di rondini e giri di foglie

muri di mare in ricci di marmo.

Resta l’amore mancato.

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Fra me e te

Geografie prosciugate

In piogge di ricordi.

Blu opaco di marmo.

Respiri in virgole.

Sussulti.

Respiro raschiante romito

Si rannicchia

In ombre di cera.

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 di Chiara Rantini

 

Via di campagna

Finì oltre il ponte l’esilio

apparve la via da seguire

e la campagna era chiara

limpida come il ricordo

simile ad un sogno

l’estate fece doni azzurri

subito dispersi dalla pioggia

scivolarono lentamente

sulla via di campagna

e l’inverno indossò

la veste dell’eternità

dopo l’esilio

della bellezza

visse la fragilità

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Tanya

Sognavi la pace

per tre anni solo

la morte era con te

con un inchino salutavi

la signora nero truccata

perché avesse pietà

del tuo corpo giovane

fragile di bambina

erano duri e bianchi

i giorni come pane

raffermo nella madia

nel sonno di una notte

scomparvero tutti

e annotavi l’ora

perché non volassero

via come neri corvi

arrivarono i cavalli

zoccoli battevano

sul ghiaccio cobalto

non avevi più lacrime

dalla fame sconfitta

dal dolore incatenata

dormire e terre lontane

dimenticando Leningrado

lo sgomento della tomba

gli assedi e il marciume

il canto della Neva

non le bombe fecero

del tuo corpo polvere

ma il sole della dacia

vento steppa e nuvole

troppa luce improvvisa

nella memoria già buia

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Nebbia sotto la collina

Le sagome degli alberi

appaiono lente

in prati biancastri;

pozze distese riflettono il grigio

Ciò che resta nel vapore

è corpo inerte

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Libera di guardare il mondo

Era libera di guardare il mondo

con le mani poggiate al vetro dell’anima.

Sognava senza fantasmi,

elefanti in un negozio di cristalleria

ceramiche di Meissen, un viaggio a Schweina

la macchina del tempo

non ha funzionato

l’abbraccio nello specchio una illusione

i fantasmi sono tornati

le immagini degli avi nella sala

volti severi presidiano muti

tornato è l’odore della putredine

sangue raggrumato e medicine

Bambina felice sulle ginocchia del padre

credeva alla promessa

che la paternità fosse un gioco semplice

come esprimere un desiderio

e allestire una culla

Dalle macerie nessuna nascita

panchine abbandonate sepolte dalle ruspe

non poteva essere sempre felice

no, non poteva

non avendo più cibo per la speranza

la vittoria del passato

ride

sull’ombra di un angelo

che non ha mai

volato

una sola anima scissa in due ali

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Adèle

Lunghi rotoli di carta

non bastavano mai

dipanarsi di ricordi cerulei

memorie di vagabondaggi

in ospizi di mendicità

nessun abito in valigia

solo illusioni di filigrana

parole belle parole

ascoltate e ripetute

vuote stanze chiuse

rassicuranti sguardi

che non hanno padrone

appelli al buon senso

e dubbi sugli eroi

dubbi sugli eroi

di briciole raccolte

vivi se hai nel cuore

una fissa dimora

nel cuore una dimora

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Dalla parte seconda: ROSSO

di Chiara Rantini

 

Raggi – Il sorriso di un bambino

È una bocca che sorride

da un altro mondo.

Ma a guardare bene,

non è una bocca

né un sorriso.

È qualcosa

che nessuno sa

luce diffusa

in raggi

d’amore

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Stesi al sole

Se il sorriso nel volto di un anziano

fosse come l’acqua di una fonte

vedrei la purezza della vita

riflessa tra la rada del porto

le rocce e il verde dei pini

Forse perché l’innocenza

era con me non ebbi

timore delle rughe

del corpo disseccato

del gioco infantile della

tarda età sotto panni stinti

e asciugamani stesi al sole

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Tramonto atomico

Cade il sole nella sera

incendiando il cielo

deflagra luce scarlatta

che illumina la via

nel firmamento rovesciato

la pozzanghera è una torcia

nel fango di palude i fari

del treno occhi di drago

sotto la luce atomica

si disperde l’umanità

in frammenti di corpi

lo spirito è eco di vento

macchia del silenzio

passi privi di parole

arriveranno a notte

come amanti perduti

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di Barbara Gabriella Renzi

La Perdita

Universi in sguardi

In respiri

In pensieri

Sentenza dell’assenza

Solitudine sottaciuta

Coscienza soffocata.

Era una rosa di raggio di sole

Era vita.

S’arresta lo sguardo

Il respiro

Il pensiero

Ora.

S’arresta l’universo

ora.

Solo sordo rumore di forestiero tempo

Ora e dopo

Oggi e domani.

Rumore senza tempo.

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Preghiera

Guerra

Abbraccio mio figlio

E ringrazio il Dio a cui non credo

Di esserne lontana

Accarezzo i suoi capelli e

Guardo lontano le lacrime in fiume,

e prego con labbra silenti

il Dio a cui non credo

ma di cui spero in un abbraccio.

M’immagino il giorno in cui lo incontro

guardarlo nel bianco delle nuvole

e scusandomi.

“Avevo solo parole in tasche bucate

Bruciate e bagnate

Solo lacrime sotto la tua pioggia

Usata come scudo per nasconderle.”

“Cosa hai fatto?

Quando il giusto ha ucciso il giusto?

Quando la donna ha pianto il suo bimbo?

Cosa hai fatto tu donna?”

“Avevo solo parole in tasche bucate

Parole bagnate e bruciate.”

Qui protetta dalla bombe esplosive

E squarciata dalle parole di violenza

Che vedono dolore contro dolore

“Cosa hai fatto?”

Tu mi chiedi

Mi scuso

Avevo solo parole in tasche bucate

Parole bruciate e baciate d’odio

Oh Dio a cui non credo

Mi scuso

Ho perso le parole in lacrime e in fuoco di rabbia

Dovevo cucire le tasche e le persone con le parole e

lasciare il loro fuoco bruciare le bandiere.

Ma forse non sono ancora Donna,

Dio a cui non credo.

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Crisantemi

Hai portato crisantemi alla mente

E uno a uno

Hai strappato loro i petali.

Si scansa lento il tempo.

Hai portato crisantemi alla mente

E uno a uno

Mi hai strappato i petali.

Passa lento il tempo

E s’arriccia la sera

D’amore e di pensiero.

Ieri di oggi e di domani.

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Biografie:   

renziMi chiamo Barbara Gabriella Renzi e adoro scrivere. Ho scritto fin da quando ero una bimba. La mia prima storia s’intitolava “Marzietto e Marzieto: i due fratelli stellari”. Avevo sette anni.

Ci sono periodi della mia vita in cui scrivo solo poesie. I versi mi rincorrono dovunque vada e permeano le mie giornate. Sono un alter ego che mi spiega la vita. In altri periodi scrivo storie brevi, soprattutto per bimbi. Adoro anche dipingere e dipingo le mie emozioni lasciando ai colori dettare la forma delle mondo. Ho studiato filosofia e psicologia. Sono una terapista cognitivo comportamentale e di tipo integrativo. Ho articoli e libri pubblicati a livello internazionale.

Mi piace vivere vicino al mare, perché la sua canzone mi culla e mi calma.

Ho pubblicato sia storie brevi sia poesie: “Scaglie di Sapone” e “Storie di Donne” (PAV edizioni), “Storie Stellari” (Ensemble), “Donna. Filari d’alberi in voci” (Edda edizioni), “Voci di Stelle” (CTL edizioni), “Parole Migranti” (PAV edizioni). Ho racconti e poesie in varie antologie. E’ in uscita con Gpm Edizioni “Le porte delle parole: microcosmo d’anime”, brevi racconti psicoanalitici.

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Chiara Rantini

A Chiara Rantini è sempre piaciuto scrivere, camminare, perdersi nella natura. Quando si è stufata di scrivere per sé, ha pubblicato poesie e racconti in varie antologie, quindi nel 2018, un romanzo La resa delle ombre, Alcheringa edizioni e una silloge poetica Un paradiso per Icaro, Ensemble ed.

Ha curato l’antologia poetica Sulla soglia della lontananza pubblicata nel dicembre 2020 da CTL editore.

Fa parte del collettivo poetico di Affluenti Nuova Poesia Fiorentina  https://www.facebook.com/groups/193854841071021

Cura un blog Come la pioggia di letteratura e cultura  https://comelapioggia.net/

Gestisce un sito personale: http://www.chiararantini.it/wp/

e le pagine fb relative ai suoi due libri:

https://www.facebook.com/paradisopericaro/ ,

https://www.facebook.com/laresadelleombre/

Su Instagram

instagram chiararantini

 

Riguardo il macchinista

Bartolomeo Bellanova

Bartolomeo Bellanova pubblica il primo romanzo La fuga e il risveglio (Albatros Il Filo) nel dicembre 2009 ed il secondo Ogni lacrima è degna (In.Edit) in aprile 2012. Nell’ambito della poesia ha pubblicato in diverse antologie tra cui Sotto il cielo di Lampedusa - Annegati da respingimento (Rayuela Ed. 2014) e nella successiva antologia Sotto il cielo di Lampedusa – Nessun uomo è un’isola (Rayuela Ed. 2015). Fa parte dei fondatori e dell’attuale redazione del contenitore online di scritture dal mondo www.lamacchinasognante.com. Nel settembre’2015 è stata pubblicata la raccolta poetica A perdicuore – Versi Scomposti e liberati (David and Matthaus). Ė uno dei quattro curatori dell’antologia Muovimenti – Segnali da un mondo viandante (Terre d’Ulivi Edizione – ottobre 2016), antologia di testi poetici incentrati sulle migrazioni. Nell’ottobre 2017 è stata pubblicata la silloge poetica Gocce insorgenti (Terre d’Ulivi Edizione), edizione contenente un progetto fotografico di Aldo Tomaino. Co-autore dell’antologia pubblicata a luglio 2018 dall’Associazione Versante Ripido di Bologna La pacchia è strafinita. A novembre 2018 ha pubblicato il romanzo breve La storia scartata (Terre d'Ulivi Edizione). È uno dei promotori del neonato Manifesto “Cantieri del pensiero libero” gruppo creato con l'obiettivo di contrastare l'impoverimento culturale e le diverse forme di discriminazione e violenza razziale che si stanno diffondendo nel Paese.

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