Hadi Danial
Come stirpe di Sisifo siamo
e tra le spalle i nostri sogni dalle rocce dei monti che ci hanno generato
come caprioli dorati,
e come voti per gli dei d’Oriente.
In ogni incrocio il nostro sangue è bandiera strappata dal vento,
e i flauti del nostro corpo sono stati forati per far passare il canto.
Dicono che non abbiamo un paese
se non due fiumi di sangue e lacrime che straripano da noi.
Il destino dei curdi è nelle mani della fortuna
sul dorso dei muli della posta, si allontanano e separano i loro messaggi
Ma saldi siamo qua
e le pianure nostri nascondigli,
alleviamo i canti
e innaffiamo le rose
nulla importa se la terra diventa cimitero
o il cielo ferro.
Tunisi 11/10/2019
Per gentile concessione dell’autore, traduzione italiana a cura di Sana Darghmouni
أحفاد سيزيف
هادي دانيال
كأن سلالة سيزيف نحن
وأحلامنا بين أكتافنا من صخور الجبال التي أنجبتنا وعولا
مذهبة
ونذورا لآلهة الشرق
في كل مفترق دمنا راية مزقتها الرياح
ونايات أجسادنا ثقبت كي يمر النشيد
يقولون أن لا بلاد لنا
غير نهري دم ودموع يفيضان منا وعنا
مصائر كرد بقبضة نرد
رسائل ناءت بها وتناءت بغال بريد
ولكننا صامدون هنا
والسهول كمائننا
ولنا أن نربي الأغاني
ونسقي الورود
وما همّ إن صارت الأرض مقبرة
والسماء حديد
تونس 11/10/2019
Hadi Danial, poeta siriano di Lattakia, nato nel 1956. Ha pubblicato varie raccolte poetiche a Beirut, Damasco e Tunisi. La sua prima raccolta è “Barada…e le delegazioni della fame” a Beirut nel 1973.
(Immagine di Francesca Brà dalla fotogallery)