Spigoli ingannano le luci,
In questo habitat
Spigoli confondono radici.
Vetri sospesi in visibili blocchi,
In questo habitat
Vite sospese in visibili affanni,
Stese su un filo
Come pesanti, bagnati panni.
Cenere, cenere, cenere
In questo habitat
Di strade e occhi affaticati.
Bruciano socchiusi, in un battito sfuso
Delle palpebre; del cuore nervoso.
Chiusi, allontanati da questo habitat
Specchiati in prismati lucciconi,
Necessità di spirito;
Capricci di illusioni.
Ce n’è, ce n’era, cenere
In questo habitat
Schiacciato il predatore, a stento
Si continua a correre:
Bendate prede del tempo.
Qualcuno nel fiato spezzato
Nota qualche fiore nel grigio intinti,
Consumandosi nel silente peccato: “Che belli sembrano finti”.
Jonas Davi Moruzzi, Nato a Bologna nell’ottobre del 96 vivo diviso tra Italia e Brasile, terra della madre e della mia prima lingua. Dopo aver concluso quest’anno il liceo scientifico nella città di nascita, mi sono lanciato alla scoperta del Brasile in un viaggio che mi impegna tuttora nella riscoperta del nordest e dell’Amazzonia, terre dell’infanzia. Come scrittore per passione e capoerista conduco le mie esperienze nel viaggio e nella poesia, con l’unica ambizione di vivere ciò della vita che resta inscrivibile.
Foto in evidenza di melina Piccolo.
Foto dell’autore a cura di Jonas Davi Moruzzi.