Gli azzardi del corpo, di María Ospina Pizano

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María Ospina Pizano, Gli azzardi del corpo, traduzione di Amaranta Sbardella, Edicola Ed., 2020

Azzardi_COVEREdicola edizioni propone ai lettori italiani la scrittrice colombiana María Ospina Pizano, autrice di Gli azzardi del corpo, raccolta di racconti al femminile. L’autrice bogotana arriva per la prima volta in Italia nella collana Ñ della casa editrice italo-cilena che, con quest’ultima, si apre alla letteratura in lingua spagnola di altri paesi ispanoamericani. Riconosciuta studiosa di cultura latinoamericana contemporanea e scrittrice di finzione, Ospina Pizano pubblica Los azares del cuerpo nel 2017. L’anno successivo il libro viene inserito nella lunga lista di candidati per il Premio Ispanoamericano del Racconto Gabriel García Márquez 2018 e pubblicato in inglese da Coffee House Press.

In un’intervista apparsa nello scorso numero de La Macchina Sognante, l’autrice presentando il libro afferma che: “Le protagoniste di questi racconti, diverse per classe e origine, alcune profondamente segnate dalla violenza della guerra e dal narcotraffico, sono viaggiatrici arrivate o in procinto di lasciare Bogotá e che, in un modo o nell’altro, devono affrontare questa dimensione dell’accoglienza e della possibilità o difficoltà di far parte di una comunità.” Bogotà e le donne sono le protagoniste indiscusse di questi racconti. La prima, oltre ad essere la città natale dell’autrice, è ed è rappresentata come il centro nevralgico della storia del Paese. Una città molto stratificata (per classe sociale, per genere e anche per sesso), una città violenta e di violenza, ma anche una città di migrazioni (di arrivo, di partenza, di transito). Tutto ciò costituisce lo sfondo su cui si muovono le donne dei racconti di Ospina Pizano, tutte alla costante ricerca di un nuovo riposizionamento, donne che portano sui loro corpi e nelle loro menti i segni di vite spezzate: l’ex-guerrigliera impegnata a ricostruire la sua vita in città, i corpi morbidi e conturbanti delle signorine di un collegio, il corpo divorato dalle pulci o quello anziano di Mirla. E tuttavia sono donne che, pur segnate, lottano per sé stesse, stabilendo ogni volta nuovi limiti per le loro battaglie.

Il mondo letterario ispanoamericano, costellato di importanti e prominenti figure femminili – autrici e protagoniste illustri -, si arricchisce di queste nuove donne che rendono le loro battaglie politiche. Non sono portavoce pubbliche di lotte sociali contro il modello autoritario unico, riprodotto in tanti ambiti e da cui persiste e si fomenta ogni forma di razzismo, sessismo e disprezzo nei confronti del diverso, ma ognuna di loro lotta contro queste categorie stando al margine del potere e della società e lo fa superando giorno per giorno i limiti che la vita impone, e sviluppando o rafforzando un vincolo di solidarietà femminile.

Assieme a piccoli dettagli disseminati nel testo con i quali l’autrice connette le storie dei vari racconti, è questo legame di forza, sostegno e incoraggiamento al femminile che tiene assieme le vite delle protagoniste. Recuperando le suggestioni di Idee femministe latinoamericane di Francesca Gargallo, edito da Arcoiris edizioni, che Gli azzardi del corpo mi ha spinto a riprendere tra le mani, il valore e l’importanza di questi racconti risiede in un femminismo che è riconoscimento di una soggettività in processo, non statica, non imposta, non delimitata da confini, ma fluida, capace di affrontare la ricostruzione dell’essere femminile, di attraversare le esperienze emotive più traumatiche e capace, soprattutto, di nuove forme di socializzazione e patti di ricostruzione e collaborazione tra donne.

Ospina PizanoMaría Ospina Pizano è nata a Bogotá nel 1977. Insegna cinema e letteratura latinoamericana degli stati Uniti. Si è occupata di critica culturale, approfondendo i temi della memoria, del territorio e della violenza. Gli azzardi del corpo, pubblicato in Colombia, Cile e negli Stati Uniti, è la prima raccolta di racconti.

Foto in evidenza di Alberto Guadagno

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Riguardo il macchinista

Maria Rossi

Sono dottore di ricerca in Culture dei Paesi di Lingue Iberiche e Iberoamericane, ho conseguito il titolo nel 2009 presso L’Università degli Studi di Napoli l’Orientale. Le migrazioni internazionali latinoamericane sono state, per lungo tempo, l’asse centrale della mia ricerca. Sul tema ho scritto vari articoli comparsi in riviste nazionali e internazionali e il libro Napoli barrio latino del 2011. Al taglio sociologico della ricerca ho affiancato quello culturale e letterario, approfondendo gli studi sulla produzione di autori latinoamericani che vivono “altrove”, ovvero gli Sconfinanti, come noi macchinisti li definiamo. Studio l’America latina, le sue culture, le sue identità e i suoi scrittori, con particolare interesse per l’Ecuador, il paese della metà del mondo.

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