GAZA
qui è successo un gran miracolo
un tripudio di luci
Operazione Piombo Fuso sui bimbi
un esercito banchettante si nutre di epifanie
non so niente sotto il sole dall’altra parte del muro nessuno ne accenna
alcuni sono preposti a morire in coperte sintetiche dalle fantasie a fiori
senza che se ne diffonda notizia
sono venuta all’Apocalisse quotidiana
una scala appoggiata lì senza cura
sei candele danno fuoco a una casa
un cavallo legato al fumo
certi devono morire per mandare un segnale
la linea piatta streaming live un fiume una memoria più lunga della durata di una vita
i vivi vogliono morire nel loro paese
nessuna porta aperta nessun mare aperto
a mani piene di cuore cinque figlie avvolte nei sudari
ogni giorno jihad
ogni giorno fede più forte della paura
ogni giorno lo specchio del fuoco
i vivi vogliono morire con le loro famiglie
la ragazza perde arti il fratello raccoglie braccia e armi
alcuni devono morire per non essere morti prima
corpi di bimbi sul pavimento dell’ospedale la mamma accanto
il padre traumatizzato questa è la mia famiglia
non li ho saputi proteggere questa è la mia famiglia
non gli ho fatto alzare la testa li ho seppelliti
la mia famiglia e adesso cosa faccio la mia famiglia è pane
un pesce un popolo tagliato a pezzetti
c’è sete ruberie vita
c’è fame un inverno dentro l’inverno
alcuni devono morire per portare salvezza
io sono venuta per porre fine al tempo sempre presente
la donna ha perso i genitori i figli e urla
mia sorella ho perso mia sorella voglio morire
gli occhi di mia sorella erano miele la sua voce la mia
non posso affrontare tutto questo solo dio solo dio mia sorella
medici uccisi scuole colpite carovane bombardate
i feriti stanno morendo i morti sono sepolti in tre
ore la gente prega insieme e maledice la gente
piange a voce alta e bassa sempre troppo forte mai abbastanza
certi muoiono perché sono nelle vicinanze
altri muoiono perché così sta scritto
nessun esercito chiede scusa ha mai
chiesto scusa le autorità rincorrono le scartoffie
l’occupazione si sedimenta sempre più profonda
qui è successo un gran miracolo
i vivi stanno morendo e i morti vivendo
un tripudio di luci
una striscia una terra un incendio
il mare uno specchio di fuoco
Operazione Piombo Fuso sui bambini
le teste gli rotolano via dalle spalle per strada
come trottole che ruotano veloci nelle mani
un esercito banchetta nutrendosi di epifanie
trascinando il futuro verso la storia
le donne, non fan ardere d’amore, ma divengono fiaccole
Traduzione italiana dall’inglese di Pina Piccolo, per gentile concessione dell’autrice
Per vedere e ascoltare la poesia letta dall’autrice cliccare su questo link https://www.youtube.com/watch?v=Ju_i5-NDhnQ
Suheir Hammad, nata nel 1973 in Giordania in un campo profughi da genitori palestinesi Poeta e attivista statunitense, cresciuta tra Brooklyn e Staten Island. Influenzata dalla cultura hip-hop, dall’antisessimo e ovviamente dalla questione palestinese-israeliana. Attrice nel pluripremiato film palestinese Salt of this Sea– 2008 (Questo mare salato). Molto apprezzata per le sue performance di poesia e l’attivismo in molteplici campi. Tra le opere pubblicate, le raccolte poetiche Born Palestinian, Born Black– 1996 , Breaking Poems– 2006. Negli ultimi anni svolge un’intensa attività di diffusione della poesia anche tramite social network, particolarmente nelle sue pagine Tumblr e Facebook, the One Suheir Hammad.
Gaza
a great miracle happened here
a festival of lights
a casting of lead upon children
an army feasting on epiphany
i know nothing under the sun over the wall no one mentions
some must die wrapped in floral petroleum blanket
no coverage
i have come to every day armageddon
a ladder left unattended
six candles burn down a house
a horse tied to smoke
some must die to send a signal
flat line scream live stream river a memory longer than life spans
the living want to die in their country
no open doors no open seas no open
hands full of heart five daughters wrapped in white
each day jihad
each day faith over fear
each day a mirror of fire
the living want to die with their families
the girl loses limbs her brother gathers arms
some must die for not dying
children on hospital floor mother beside
them the father in shock this is my family
i have failed them this is my family i did
not raise their heads i have buried them
my family what will i do now my family is bread
one fish one people cut into pieces
there is a thirst thefts life
there is a hunger a winter within winter
some must die to bring salvation
i have come to end times always present
the woman lost parents her children and screams
my sister i have lost my sister i want to die
my sister’s eyes were honey her voice mine
i can’t face this only god only god my sister
medics killed schools hit convoys bombed
the injured are dying the dead are buried in three
hours the people pray together and curse the people
mourn loud and quiet always too loud not enough
some must die because they are the vicinity
some must die because it was written
no army does not apologize has never
apologized authority chases paper assembly
occupation settles deeper
a great miracle here
the living are dying and the dying living
a festival of lights
a strip a land a blaze
the sea a mirror of fire
a casting of lead upon children
their heads roll off their shoulders into streets
their tops spin in hands
an army feasting on epiphany
driving future into history
carrying torches into women
Copyright Suheir Hammad, 2009. All Rights Reserved.
Foto in evidenza di Gius Maggi.