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Franca Rame- Ritorno alla vita (a cura di Walter Valeri)

31 marzo 2018La macchina sognante, La macchina sognante num. 10, Teatrofemminismo, Franca Rame, malattia, memoria, monologo, personale, politico, ricordi, Teatro, teatro itinerante, teatro popolare itinerante
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Nel numero 10 della Macchina Sognante vogliamo rendere omaggio a Franca Rame. Lo facciamo ripubblicando la testimonianza auto-biografica che segue, apparsa per la prima volta sulla rivista Teatri delle Diversità. È una pagina di diario, un sorta di monologo teatrale tipico della scrittura di scena asciutta e senza sbavature di Franca Rame. Un monologo che permette di capire meglio il carattere e la personalità artistica di Franca Rame, una delle voci più alte e coerenti della drammaturgia italiana al femminile, oltre che presenza umana e civile insostituibile. Fra i tanti esempi di coerenza e dignità politica, senza precedenti nella storia della nostra Repubblica, è quello delle sue dimissioni dal Senato della Repubblica, dopo essere stata eletta come indipendente nelle liste dell’Italia dei Valori. Lo ha fatto in modo trasparente, come sempre. Senza grida o strepiti. Con una lettera pubblica irrevocabile ed esemplare che andrebbe riletta e commentata ancora oggi, durante l’ora di educazione civica nelle Scuole Medie, nei Licei e nelle Università del nostro paese. Forse anche per questo la stampa e i media che normalmente sono soliti glorificare il nulla, con un’assiduità colpevole che rasenta l’inverosimile, non l’amavano affatto. E l’hanno dimenticata rapidamente. I capo redattori preferivano mandare in macchina baggianate tipo: “Franca Rame insulta il Papa Benedetto XVI”, allora in carica e ora Papa dimissionario e in pensione. Semplicemente perché Franca, magari in un giorno di sole e buon umore, con tutto il rispetto dovuto, ebbe modo di ricordava al mondo che da un punto di vista strettamente fisiologico (e quindi psicologico) il Papa non ha l’utero. Ora siamo nella fase successiva, ulteriormente deteriorata: è il tempo delle fake-news delle tempeste mediatiche che vorrebbero disintegrare ogni produzione e testimonianza artistica, processi creativi, informazioni e contenuti politici umani e formativi;suggerendo come unica medicina il silenzio. Un silenzio che, amio avviso, sarebbe ugualmente e diversamente colpevole, schierato dalla parte di una frammentazione accentuata del pensiero. Esiste un pensare dissociato dalla parola che lo renda manifesto?

Un’altra dote di Franca Rame, che non tutti conoscono, consiste nel non aver mai voluto distinguere fra sfera personale e politica. Spesso a tanti, e a chi come me ha avuto modo di lavorarci assieme per ann, ripetevai: ciò che appartiene alla sfera ‘personale’ appartiene anche a quella ‘politica’, e viceversa. Era ed è il nodo centrale del suo teatro femminile; di ogni suo discorso che riguardasse i rapporti strettamente personali, l’etica, la giustizia, la possibilità di un futuro migliore della nostra società; di ogni società a dire il vero. In questo Franca Rame era una persona a modo suo religiosa; un pò marxista e un pò francescana ‘sine glossa’; a volte dolcissima e a volte infleassibile, benché pronta a chiedere scusa nell’evidenza dell’errore. Il pubblico che la seguiva, la interpretava e da anni numerosissimo l’ascoltava, lo sapeva; dato che i monologhi femminili di Franca Rame e del premio Nobel Dario Fo spesso erano un punto di riferimento teatrale espressivo e opposizione autentica ad ogni sopruso, sistema politico e genere di oppressione.

Non solo la drammaturgia dei monologhi femminili, ma di gran parte delle opere del premio Nobel Dario Fo sono state fortemente rimodellate dall’intelligenza attorale e coraggio politico di Franca Rame. Spesso, come nel monologo che segue, Franca ha ripreso il tema della madre come figura primordiale ineludibile. Non a caso i titoli dei suoi monologhi più famosi: “Medea”, “Maria alla Croce” di Mistero Buffo, o “ Mamma Togni”, “Michele lu lanzone”, “Il risveglio”, “Sesso?, grazie tanto per gradire”, “La marjuana della mamma è la più bella” , o episodi di natura autobiografica come “Lo stupro” , “Il diario di Eva”, etc; sono testi in cui la struttura dell’archetipo della madre trova una sua contemporaneità e risonanza. È la testimonianza del processo di trasformazione e presa di coscienza tangibile del mondo femminile; come punto di transito, luogo ideale e reale di trasformazione di una donna del XX secolo che ha fatto uso del palcoscenico per darsi voce e coraggio.

Questo frammeto è uno degli ultimi testi scritti da lei. La testimonianza di una donna che vorremmo proiettata nel cielo dei tempi che verranno, di quello che noi chiamiamo il ‘nostro futuro’. Un futuro che, non dimentichiamolo, sarà ciò che saremo; non disgiunto dalle grida assordanti degli apocalittici, la voracità dei teologi del proprio tornaconto, la cecità dei professionisti della lacrima, le astuzie dei nuovi carnefici e stupratori di turno, gli inconfessabili sogni di successo personale nel naufragio generale di politici corrotti, gli applausi degli integrati e dei violenti, assieme alle chiare e auspicabili “nostre resistenze”.

 

W.V.

 

RITORNO ALLA VITA

 

Alcatraz, 8 agosto 2000

Una luna esagerata.

Settembre.

Da fuori viene un’aria ancora tiepida. Guardo il cielo e le sue stelle. Tante

e non mi danno nulla.

Il giorno è lontano.

Morte di mia madre.

Non ho sonno. Gli occhi mi bruciano, ma non ho sonno. Sono rientrata da poco. Ho recitato un po’ distratta, col pensiero in questa cameretta. Mi appoggio meglio alla poltrona.

Ho posato in grembo il detergente per lo strucco. I clinex.

Me lo passo sul viso, con sospiri lunghi. Di quelli che ti sconquassano l’anima.

Non avrei voluto mai vivere questo momento.

La guardo. Lei è lì che sta faticando a morire.

Un rantolo costante da giorni ci segue in ogni stanza.

La sua mano che tengo più che posso nella mia, è tiepida, se non fosse per quel respiro strozzato che le esce e le labbra spaccate per l’arsura, potrebbe sembrare una bellissima anziana signora addormentata.

“Sì, mamma, ora te le inumidisco” – mi viene normale parlale come mi sentisse. Da una tazza prendo la garza intinta nell’acqua, delicatamente gliela passo sulle labbra. Sulle gengive. Qualche goccia sulla lingua. Mi sembra che ne succhi un po. Chissà.

“Sono qui, mamma. Sono qui, dammi la mano”.

La casa dorme. Anche l’infermiera della notte, riposa.

 

In questi lunghi solitari silenziosi momenti, il pensiero fa salti qua e là nella nostra vita. Penso sia una cosa normale: come tirare le somme, mettere in fila i ricordi. Il passato ti viene davanti a saltelloni, il bello e il brutto, sorridi e ti rattristi in un attimo… tutto è così veloce.

Sento mamma che mi racconta della sua infanzia: “Che ragazzina generosa la Sgarbina, figlia del nostro droghiere… quando andavamo da lei subito si metteva una caramella in bocca, la succhiava un po’, poi me la regalava.”

Mi vedo la scena con un sorriso. Che m’è venuto in mente?

 

La mia famiglia.

Non ho conosciuto nessun nonno e da piccola invidiavo le bambine che li avevano.

Cerco di immaginare mia madre tra i suoi, una famiglia medio-borghese… il padre ingegnere del Comune di Bobbio, o forse solo geometra,. Ingegnere sì… ma poveri come l’acqua… ricchi solo di dignità e pregiudizi. Di pregiudizi mia madre era miliardaria! la mia nonna, casalinga, tirava avanti con gran fatica la famiglia.. Undici figli: sette femmine quattro maschi. Appartenevano a una certa classe sociale, ma con troppe bocche da sfamare e da far studiare. Maschi e femmine non potevano mai uscire tutti insieme:   mancavano le scarpe.

Donna bravissima la mia mamma… perbeeene! Maestra. Cattolica-fervente-praticante… e votante! Per tutta la vita ha votato Democrazia Cristiana. Che mi ha dato dei dispiaceri! Una spina nel cuore! L’ho perdonata…

L’Emilia, la mia mamma, a 17 anni diventa maestra. Per quei tempi era già tanto. La mandano a insegnare in una scuola sperduta in montagna ad una ventina di chilometri da Bobbio. Viene ospitata da un cugino prete, giovane, grasso e gentile. Il povero pretino si innamora perdutamente di lei. Per quanto cercasse aiuto nel Signore un bel momento, bruttissimo per la giovane cattolica-fervente-praticante-Emilia, le palesa il suo perdimento. Si vuole spretare e tenta pure di baciarla. Vola un ceffone sul facciotto pallido dell’impunito e quasi soffocando per l’indignazione, l’integerrima maestrina, se ne torna a casa dai genitori, a piedi, che era già scuro… E c’era pure la neve.

Quanto fervore nella tua voce, quanta indignazione, mamma. Dopo tanti anni è sempre come fosse ieri, nella tua testa, indelebile. Fotografia mai ingiallita.

Credo sia stato l’unico momento “vergognoso” come lei lo definisce, della sua vita. “Ma mamma, quel povero pretino, in quel paesino sperduto in montagna… potevi anche darglielo un bacino…” le dicevo ridendo. “Mai. Si vergogni!” Chissà da quanto è morto. “All’inferno! Sarà certamente all’inferno!” A 85 anni, e non era la prima volta, a Cesenatico, mi chiede di confessarsi. Dario, in bicicletta va a chiamare il prete. Lo vedevamo tutte le estati, sempre a confessare mammà. Aperto, intelligente, un buon cristiano. Li lasciavamo soli. Parlottavano per una mezz’oretta. Lei, seduta, compunta, seria, con gli occhi bassi come bruciasse ancora di vergogna per tanta offesa. Lui, con la bocca piena di biscotti, la rincuorava. Li spiavo dalla finestra sciogliendomi di tenerezza.

Quando usciva gli chiedevo: “Ha visto che peccati tremendi ha fatto la mia mamma? E’ sempre quello eh… il povero pretino… e il ceffone…” Lui se ne andava ridendo intascando l’offerta per la chiesa. In bicicletta.

 

Di mio padre si innamora poco dopo la storia del pretino.

Me la immagino. La vedo giovane, bellissima. E quando dico bellissima voglio proprio dire “bellissima”, senza alcun aiuto. (Nessuno di noi, quattro figli, pur assomigliandole, s’è avvicinato a tanta autentica beltà).

 

Arriva il principe azzurro.

Mio padre Domenico Rame: “marionettista girovago” con il suo carro, il fratello Tommaso, la sorella Stella, il padre Pio, grande estimatore di Garibaldi tanto da portare una barba come la sua. L’unico ritratto in nostro possesso lo raffigura vestito e somigliante all’eroe dei due mondi! A quel tempo, in un paesotto (ora cittadina) come Bobbio, l’arrivo delle marionette doveva essere certamente un evento.

 

Il fatidico incontro.

Si conoscono a carnevale ad un gran ballo, le sette sorelle Baldini con costumi d’epoca cuciti da loro stesse, folgoravano i maschi presenti sotto lo sguardo attento di tutta la famiglia. Lui… il mio papà… “Era bellissimo! Aveva un costume azzurro… M’ha invitato a ballare sette volte. E mi stringeva anche!” cinguettava mia madre illuminata dal ricordo e per nulla imbarazzata da tanto ardire.

Fulminati.

Lui, finita la stagione in quel di Bobbio, se ne va. Lei sicuramente piange.

Dopo un anno di lettere d’amore il Domenico torna. Si sposano con grande scandalo della famiglia e del paese. E sì, perché tutte le altre sorelle erano fidanzate con tipi ben piazzati, il professore, il giudice, il direttore di banca. Lei no: il marionettista, col suo carro e senza fissa dimora. Altro che scandalo.

Bellissima, giovane, innamorata, cerca con tutte le sue forze di adeguarsi alla nuova vita, tanto diversa da quella che aveva condotto sino a quel giorno. Aiuta la famiglia come può. Non sa manovrare le marionette, ma si ingegna a cucire vestiti, e rinnova tutto il guardaroba dei pupazzi di legno. A pensarci pare una favola.

E’ molto orgogliosa di quello che fa. Più avanti, dirà qualche battuta.

Con l’avvento del cinema (1920) i fratelli Rame intuiscono che “il teatro delle marionette” sarà presto messo in crisi, schiacciato da questo nuovo straordinario e anche un po’ magico mezzo di spettacolo. Decidono un cambiamento radicale la loro condizione (con grande dolore del nonno Pio): “Reciteremo noi i nostri spettacoli, entreremo in scena noi, al posto delle marionette”. Così mio padre con l’Emilia, la zia Stella, lo zio Tommaso con la moglie Maria (nuova recluta della compagnia), si sostituiscono ai pupazzi di legno, vere e proprie sculture, tre delle quali sono esposte al Museo della Scala di Milano. Debuttano nel teatro di” persona”, recitano loro stessi   i testi, i personaggi che avevano fino allora interpretato muovendo e doppiando le marionette, e lei, la mia mamma, diventa la prima attrice. Un’attrice che di giorno tirava su i figli, li aiutava a studiare, si occupava della casa, e come una più che provetta casalinga (a tutti gli effetti) teneva l’amministrazione della compagnia come fosse quella di un normale menage familiare. E alla sera, via!… e Giulietta e Tosca, e la Suora Bianca dei “Figli di nessuno”, e la Fantina dei “Miserabili”, tutti ruoli che via via, abbiamo interpretato anche noi figlie e le cugine Ines e Lucia. Mi vedo a percorrere l’apprendistato dei teatranti interpretando tutti i ruoli che crescendo erano adatti alla mia età,   maschili o femminili che fossero.

Il vantaggio della compagnia di mio padre rispetto alle altre compagnie di giro, (così si chiamavano le piccole compagnie di provincia) era l’invenzione di impiegare tutti i trucchi scenici del teatro fantastico delle marionette, nel “teatro di persona”: montagne che si spaccano in quattro a vista, palazzi che crollano, un treno che appare piccolissimo lassù, nella montagna e che man mano che scende s’ingrandisce fino ad entrare in scena con il muso della locomotiva a grandezza quasi naturale. Mari in tempesta, nubi che solcano minacciose il cielo tra lampi e tuoni, gente che vola, scene in tulle in proscenio, che illuminate a dovere ti facevano vedere come era fatto il paradiso. Insomma tutti gli espedienti tecnici dell’antico teatro seicentesco dei Bibbiena, che viveva ancora, dentro la scenotecnica delle marionette.

Soltanto che in quel teatro tutto era stato miniaturizzato, si trattava adesso di eseguire una operazione da Gulliver alla rovescia: da minuto che era, ingrandire ogni oggetto, aggeggio, marchingegno fino a renderlo simile alla realtà.

In questa nuova veste la compagnia di mio padre realizza un successo insperato. Si lavora tutte le sere, 363 giorni l’anno. Si riposava solo il venerdì santo, e il 2 dei morti, a novembre. O se c’era il funerale di un defunto importante del paese: il prefetto, il podestà, il dottore, il prete, il farmacista. La domenica, la compagnia si divideva in due e si faceva doppio spettacolo, pomeriggio e sera.

Mio padre, il capo, con il ruolo di primo attore, manager P.r., lo zio Tommaso nel ruolo dell’antagonista o del comico-brillante a secondo dei testi e di drammaturgo-poeta di compagnia; le mogli, i figli, gli attori scritturati, i dilettanti, gli amici componevano la nostra compagnia. Giravamo cittadine, paesotti e paesini del nord Italia su di una corriera che chiamavamo “Balorda” a causa del comportamento bizzarro che aveva, che più che al suo cattivo carattere andava attribuito agli anni. In certi paesi nei quali ad una certa ora del giorno si passava, nei turnichè particolarmente ripidi, LEI, la vecchia signora, NON CE LA FACEVA. C’erano sempre dei ragazzi che ci aspettavano. Ci spingevano fra tante risate, poi la sera ci raggiungevano ed entravano a godersi lo spettacolo gratis. “Siamo quelli che abbiamo spinto la Balorda.” “Passate”.

Mio padre, amava la Balorda, e zingarone com’era, gioiva tutto nel vedersela rilucente di colori sgargianti. Mia madre, la maestrina-cattolica-di buona famiglia ogni volta che lui le cambiava colore: “non sposeremo mai le nostre figlie!” lamentava col pianto in gola. “Hai ragione Milietta… domani le cambio colore”. E l’indomani quando “Milietta” si affacciava in cortile, ecco la Balorda ridipinta. D’argento!

“Non sposeremo mai le nostre figlie!” bisbigliava rassegnata:

 

Cos’è?… m’ha stretto la mano?… Trattengo il fiato. Giro appena la lampada del comodino. No, mi è solo parso… Ma forse… Che debbo mai aspettarmi, in che spero? Ha 88 anni, è in coma profondo da oltre 20 giorni.

 

Fuori è ancora buio. Guardo l’ora. E’ passato poco tempo e mi pare un’eternità.

 

Finisce la guerra. Bombardamenti non ne avevamo avuti. Qualche bomba sulla fabbrica di aerei: la Macchi, alla periferia di Varese, a Masnago. Masnago… Ricordo una notte che si stava tornando a casa dopo lo spettacolo e veniamo fermati, sia noi che tutti quelli che passavano per quella strada dopo di noi, da un gruppo di fascisti e S.S. Ci hanno fatto entrare in un cortile, (era quello dove abitava uno dei nostri dilettanti, chiamato “Luigino-cassa-da morto”, perchè suo padre le fabbricava) dove siamo stati bloccati per ore. Solo intorno alle 7 ci hanno lasciati andare. Non è stato per niente drammatico, per noi giovani. Dopo poco la serietà degli adulti l’abbiamo cancellata. L’aria, era di festa. La mamma del Luigino-cassa-da-morto, ci aveva offerto qualcosa da mangiare. Si parlava, si rideva nonostante i tedeschi e i fascisti con i loro mitra, giù nel cortile. “E’ arrivata altra gente… stanno fermando tutti.” Cominciamo ad avere sonno, si parla e si ride di meno, qualcuno s’è addormentato.

Sarebbe, questa strana notte, finita in tragedia se col mattino fosse arrivata la notizia del fallimento di una missione tedesca. Ci avrebbero fucilati tutti. L’abbiamo saputo qualche giorno dopo, da Lunardi, un prestigiatore fantastico amico di mio padre, che bazzicava in ambienti fascisti.

L’abbiamo scampata.

Altre volte, capitava che ci fermassero dei partigiani. Non dicevano “siamo partigiani” ma erano in borghese con i mitra “Signor Rame, ci dà un passaggio?” Ci stringevamo e li facevamo salire e via che si riprendeva a cantare. Più avanti, a volte capitava di essere fermati da una pattuglia di fascisti, non chiedevano i documenti, ci conoscevano. Avevamo un permesso speciale per girare con il coprifuoco. “Buona sera signor Rame. Com’è andata?”

Il cuore si fermava per un attimo. “Benissimo! Grazie.” “Buona notte” “Buona notte”. Ce ne andavamo riprendendo a cantare col fiato che si strozzava in gola. I partigiani cantavano più forte di tutti.

“Come va?” “Bene, dorme…” Non mi veniva di dire COMA.

Dario mi dà un bacio. “Va a dormire, ci sto io.” “Non ho sonno…” Come se ne va mi metto a piangere. Che momento orribile. Appoggio la testa. Poi mi rimetto dritta. Non voglio addormentarmi.

 

“E’ ora che Franca incominci a recitare, ormai è grande”. Avevo 3 anni.” E’ mia madre che parla. Me la ricordo mentre mi insegnava la parte: “bocca a bocca”, così si diceva a casa mia, mot-a mot, parola per parola. Aveva deciso (era sempre lei che prendeva le decisioni importanti in famiglia) che avrei fatto un angiolino di supporto all’angelo vero, che veniva interpretato da mia sorella Pia in “La passione del Signore” atto V, Orto dei Getzemani. “Pentiti Giuda traditore che per trenta monete d’argento hai venduto il tuo Signore! Pentiti! Pentiti!” recitava Pia e io dovevo ripetere gridando subito dopo, la stessa battuta: “Pentiti! Pentiti! Giuda traditore che per trenta monete d’argento ha venduto il suo Signore!”

Non era una gran parte, non ci devo aver messo molto ad impararla. “Ripeti!” e ancora e ancora “ripeti” diceva la mamma paziente mentre pelava le patate per il minestrone. “Ripeti!”

 

Mia madre per i suoi figli era ambiziosissima.

Per l’occasione mi aveva cucito un bellissimo abito bianco da angelo, con due grandi ali bianche e oro appoggiate sulle spalle. Seppur credente non andava mai in chiesa ma aveva il famoso cugino prete. Lei, lo sapeva benissimo che gli angeli erano vestiti così! Mio padre, ormai entrato nel gioco, mi fabbricò una coroncina di lampadine con una pila infilata nelle mutandine, e me la mise in testa.

E’ ora d’andare in scena e tutti: “Ma che bell’angiolino! Ma che bel vestito!” La mia mamma faceva andare la coda e io, lì pronta con le mie ali e le lampadine in testa, a ripetere la battuta. Non mi avevano fatto fare nessuna prova. Sapevo solo che ad un certo punto avrei dovuto seguire mia sorella Pia (Non le piaceva proprio quel personaggio, anche perché entrava praticamente sotto finale e le toccava aspettare tutta la sera il suo momento)

nell’entrata in scena ed ad un segnale della mia mamma sistemata in quinta avrei dovuto gridare “pentiti-pentiti…”.

Il guaio, l’imprevisto che più imprevisto di così non si poteva immaginare fu che il personaggio di Giuda era interpretato da mio zio Tommaso, un uomo che avevo sempre visto calmo, sorridente, che mi raccontava storie   bellissime, mi regalava un sacco di divertimenti, al quale volevo molto bene e vedermelo lì, proprio vicino vicino, con una parruccaccia nera in testa… gli occhi che lanciavano saette tra un minaccioso tuonar e lampeggiar nel cielo… che disperato gridava: “Possano i corvi divorarmi le budella, le aquile   strapparmi gli occhi!” e altri animali che non ricordo “mi divorino un pezzetto alla volta ad incominciare dalla lingua”, mi fece un terribile effetto. Mamma mia che spavento! Cosa stava capitando?! Ero stravolta, me lo ricordo benissimo. Ma quello che mi buttò completamente fuori, fu il vedere mia sorella, solitamente rispettosa ed educata, che per nulla intimorita gli e ne stava dicendo di tutti i colori! Una sfuriata in piena regola che trascinava il nostro povero zio in una disperazione sempre più nera. “Ma cosa sta capitando? Perchè lo zio Tommaso fa così?” Il groppo che mi sentivo in gola stava per scoppiare. Mia madre dalla quinta mi faceva gesti più che perentori, le sue labbra ripetevano “pentiti pentiti”. Giuro che avrei potuto dire la mia battuta, ma non me la sentivo proprio di rincarare la dose. No, io no, allo zio Tommaso non dico proprio un bel niente! Non so cosa gli sia capitato, poverino. Forse è impazzito.

A piccoli passi, camminando come pensavo camminassero gli angeli, seppur spaventatina, gli sono andata vicino, lui era in ginocchio e gridava più che mai… proprio fuori di testa. Dio che paura! Senza dire una parola mi sono arrampicata al suo collo e l’ho abbracciato, tempestandogli la faccia di baci. Insomma cercavo, con i mezzi che avevo a disposizione, di calmarlo e piangevo nel silenzio che era calato in palcoscenico.

Pia era ammutolita. In quinta mia madre faceva segnali che non prospettavano niente di buono. Lo zio-Giuda si blocca per non più di cinque secondi, giuro. E poi con voce profonda (intanto con la mano solleticava la mia e con gli occhi mi rideva per tranquillizzarmi) dice rivolgendosi al cielo: “Dio, sei grande! A questo orrendo peccatore mandi il conforto… un piccolo angelo… mi tendi la mano… No, no, non me lo merito!” e , dal momento che lo spettacolo doveva pur terminare, taglia corto “M’impicco! Dov’è l’albero più alto? M’impicco!!” Deve usare un po’ di forza per liberarsi da me che proprio non ne voglio sapere di lasciarlo andare ad impiccarsi. Cosa vuol dire impiccarsi? Non lo sapevo ma ero certa fosse una cosa brutta. “L’albero   più alto… dov’è l’albero più alto… Lasciami andare angiolino… Lasciami..” e con un urlo agghiacciante esce di scena. Mia sorella (l’unica volta nella sua vita, credo) non sapendo più che fare, camminando anche lei sulle punte, immediatamente lo segue. Grande applauso.

Tutti mi chiamano dalla quinta con grandi cenni. Non so se la paura d’essere   sgridata o il “senso del dovere” che maledizione da che sono nata è lì, a infastidirmi la coscienza, fatto si è che dopo un attimo di silenzio, raddrizzandomi la coroncina di lampadine che nel trambusto stava per cadermi, con voce chiara e mesta, quel tanto che serve dico “S’impicca! Non s’è pentito… Giuda traditore che per trenta monete d’argento ha venduto il suo Signore… Non s’è pentito!” e via che esco.Ce l’avevo fatta: l’avevo detta tutta! Non so se mi abbiano detto qualcosa… so solo che da allora in poi, “La passione del Signore” ha sempre avuto due angiolini, con il più piccolo che abbraccia Giuda a mostrare la grandezza di Dio. E tutti giù a piangere. Mia madre ha raccontato questa storia almeno mille volte, senza riuscire a nascondere orgoglio e un pizzico di meraviglia.

“Signora, vada a dormire, è mattina.” È l’infermiera del turno di giorno. Mi corico vestita. “Mi raccomando, mi chiami se…”

di Walter Valeri, per gentile concessione dell’autore LogoCC

 

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foto in evidenza dall’archivio di Dario Fo e Franca Rame. 

 

 

 

 

 

 

 

Di Walter Valeri inserito da Walter Valeri
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Riguardo il macchinista

Walter Valeri

Walter Valeri poeta, scrittore e drammaturgo è stato assistente del premio Nobel Dario Fo e Franca Rame dal 1980 al 1995. Ha fondato il Cantiere Internazionale Teatro Giovani di Forlì nel 1999. Successivamente ha diretto il festival internazionale di poesia Il Porto dei Poeti a Cesenatico nel 2008 e L’Orecchio di Dioniso a Forli' nel 2016. Ha tradotto vari testi di poesia, prosa e teatro. Opere recenti Ora settima (terza edizione, Il Ponte Vecchio, 2014) Biting The Sun ( Boston Haiku Society, 2014), Haiku: Il mio nome/My name (qudu edizioni, 2015) Parodie del buio (Il Ponte Vecchio, 2017) Arlecchino e il profumo dei soldi (Il Ponte Vecchio, 2018) Il Dario Furioso (Il Ponte Vecchio, 2020). Collabora alle riviste internazionali Teatri delle diversità, Sipario, lamacchinasognante.com Dal 2020 dirige i progetti speciali del Museo Internazionale della Maschera “Amleto e Donato Sartori”. È membro della direzione del prestigioso Poets’ Theatre di Cambridge (USA).

Pagina archivio del macchinista
Pier Paolo Pasolini - Tre poesie (a cura di Walter Valeri)
Alfonso Gatto: il sogno del poeta (a cura di Walter Valeri)

Indice de La Macchina Sognante numero 25

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I AM NEW YORK (Parte II) – dal Diario inedito di Reginaldo Cerolini

1 Maggio 2013 Harlem YMCA (last night on my own room 723) (10.09 pm)   Sono molto stanco, quasi mi si chiudono gli occhi, ma voglio scrivere per non accumulare troppe cose che credo mi farà piacere rileggere fra un pò di anni. Si vive solo nella mia memoria, e la memoria è un tempo presente (contrariamente al comune pensiero). […]

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Alle bestie! (Cap. XV e XVI)- Francesca Sarah Toich

Parigi, Francia, in un prossimo futuro. Maya è incinta di un rinoceronte bianco. Un’inseminazione imposta dal Regime – fanaticamente ambientalista e vegano – che ha preso il potere anni prima con un colpo di stato. E che ora propone con forza il proprio modello estremista a un mondo sempre più colpito da disastri e calamità. L’estremismo è radicale: l’umanità è […]

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Diario della mostruosità – Daniela Marcozzi

  Settembre – Dicembre 2022 A Sono una regista, performer, trainer e ricercatrice teatrale con base a Berlino, dove ho fondato la compagnia e progetto teatrale Marcozzi Contemporary Theater. Ad ora, al centro della mia pratica artistica, c’è una parola chiave e guida: l’urgenza. Cosa ci spinge ad esprimerci? Quali impulsi ci guidano? Cosa ci muove? Mi interessa esplorare queste […]

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Una poesia di Zakariyya Muhammad (a cura di Angelantonio Cafagno)

Dalla Fotogallery: Ossidazione murale, paesaggio – Ezio Ciprian   Ti ho notato mentre correvo. Non ho avuto il tempo di fermarmi per baciarti la mano. Il mondo intero mi inseguiva come se fossi un ladro e mi era impossibile fermarmi. Se ti fermi, vieni ucciso. Ma io, ti ho notata: la tua mano uno stelo di narciso in un bicchiere […]

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Il “noi palestinesi” che si disgrega: uno sguardo al romanzo La tenda bianca di Liana Badr (di Giorgia Magnani)

Dalla Fotogallery: il grido della terra, acrilico su tela, 2019 – Claudia Raza   Chiunque sia appassionato di letteratura palestinese, è abituato a una scrittura che denuncia soprattutto la brutale occupazione israeliana e che traccia i palestinesi come un unico popolo unito contro una situazione da loro ingiustamente subita. Tuttavia, cosa succede quando una scrittrice palestinese decide di rompere dall’interno […]

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Presentazione del libro Dalla biografia dei giorni smarriti della poeta libica Samira Albouzed

Mercoledì 9 novembre alle ore 18,30 (L’Altro Spazio da Osvaldo) e in collaborazione con Hayat e con Biblioteca Amilcar Cabral nell’ambito del Patto per la lettura di Bologna è stata presentata la raccolta Dalla biografia dei giorni smarriti. Giulia Aiello (Unibo) ha aperto la presentazione con un’introduzione sulla poesia araba contemporanea e sul ruolo della poesia nel mondo arabo e […]

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TEATRO OLTRE I LIMITI: IL DINAMISMO DELLA COMPAGNIA ARGENTINA FUERZA BRUTA

FUERZA BRUTA: UN TEATRO DEL DINAMISMO a cura di Grazia Fresu Fuerza Bruta è un gruppo teatrale argentino nato nel 2003​ come progetto indipendente della compagnia teatrale De La Guarda, nel suo debutto a Buenos Aires con l’opera omonima. È una delle compagnie sceniche argentine di maggior successo nel mondo. Diqui James nel 2002, insieme a vari membri de De La Guarda, […]

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CAMMINA UN PONTE SULL’ACQUA: POESIE DI INEZ ANDRADE PAES (a cura di Anna Fresu)

Dalla Fotogallery: Delta, tecnica mista – Beppino Bosa Saggio, selezione poetica e traduzioni a cura di Anna Fresu TRADURRE POESIA Su queste pagine ho spesso parlato e proposto le traduzioni di poeti e poetesse di altre aree geografiche, come il mozambicano José Craveirinha, le brasiliane Carolina Maria de Jesús e Conceição Evaristo, l’argentino di origine huarpe Armando Tejada Gomez, i […]

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Dionisio Salas Astorga: l’esperienza della fatalità (a cura di Grazia Fresu)

  Dalla Fotogallery: Patrimonio permanente, Mauro Milani, archeologie possibili, 2020, acrilici, bitume, carta povera, foglio oro su carta lignea di pioppo  di Grazia Fresu Dionisio Salas Astorga, poeta cileno-argentino è oggi una delle voci più interessanti della poesia latinoamericana. Ho avuto il piacere di conoscerlo e di approfondire la sua poetica attraverso la traduzione dallo spagnolo all’italiano delle sue sillogi. La […]

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I CORPI LASCIATI IN EREDITÀ ALLA NOTTE: POESIE DI PAOLO POLVANI

Dalla Fotogallery: Film a fiori o ricordi con le camelie (terza immagine) – Carmine Lo Regio   La madre dell’assassino   In quale intoppo e inciampo è incorsa la biografia della madre dell’assassino? in quale punto del percorso era previsto il contatto, l’attrito, la scintilla, la pistola sottratta alla fondina e gli spari e la morte vissuta con la meraviglia […]

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Un racconto argentino: Sirena di fiume, scritto da Ana María Shúa

Dalla Fotogallery: 4K – Davide Dicorato Sirena di fiume Ana María Shúa (traduzione di Lucia Cupertino) Il sedativo che gli aveva somministrato il veterinario non aveva fatto effetto. Il cane era grande, perdeva pelo, puzzava e si muoveva nell’auto, camminando sulle gambe dei ragazzi, spostandosi sul sedile anteriore e rendendo più difficile l’accesso alla leva del cambio. ll viaggio verso […]

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Un paziente febbricitante di Sergio Sichenze

Dalla fotogallery: Stratofilm – Renzo Nucara Sono circa 60 le guerre in corso nel mondo (fine novembre 2022), dove circa è l’unico avverbio che possiamo utilizzare: preposto a numeri per indicare una quantità approssimativa. Una drammatica incertezza che identifica come nel piccolo globo iperconnesso, con una media di 500 milioni di tweet pubblicati ogni giorno quale prodotto d’informazioni masticate e […]

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Vittima di guerra di Desirée Tripodi, articolista di Agenzia di Stampa Giovanile

 Pubblicato su Agenzia di Stampa Giovanile  – 8 agosto 2022 Copertina: Sabrina Prioli, cooperante italiana Nel 2016, durante la guerra civile lampo in Sud Sudan, una cooperante italiana viene stuprata dai soldati dell’esercito governativo. Per anni chiede giustizia nell’indifferenza delle istituzioni non solo italiane. Ora l’ha finalmente avuta.   Ci sono storie fatte della stessa materia di cui sono fatte le […]

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Selezione da Osservatrice aggravata (Edizioni AttraVerso maggio 2022) e inediti di Valentina Falsetta

In questa raccolta poetica, che rappresenta il debutto editoriale di Valentina Falsetta e nei testi inediti scritti successivamente, si possono cogliere le deflagrazioni caratteristiche del passaggio tra l’adolescenza e l’età adulta, con il loro portato di memorie, rimpianti, gioie e sofferenze acutissime. I testi proposti, se facessero parte di una narrazione, potrebbero appartenere al genere dei “romanzi di formazione”, per […]

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Poesie di Mariella Mehr pubblicate da La Dimora del Tempo sospeso

Copertina: foto di Mariella Mehr Questi versi vogliono essere un omaggio e un ricordo di Mariella Mehr, morta il 5 settembre a Zurigo, dove era nata il 27 dicembre del 1947. Pubblicate su La Dimora del Tempo sospeso il 7/9/22 e l’11/10/2008:   Niente, nessun luogo. C’è ancora rumore di sventura nella testa, e sulla mappa del cielo io non […]

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Trattative di Spyros L. Vrettòs (Puntoacapo 2022) traduzione di Chiara Catapano

Trattative di Spyros L. Vrettòs è un libro assolutamente originale tra narrazione poetica e versi, e cosa ancor più inaspettata per una raccolta poetica, contiene al suo interno una trama. Non mancano elementi di suspense in queste pagine preziose che scandagliano con la luce abbagliante del Mediterraneo i meccanismi psicologici dell’amore, quelli della politica e della società greca contemporanea e […]

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La voce di Apollo di Massimo Salvati (Ensemble 2021) Selezione a cura di Bartolomeo Bellanova

La raccolta di esordio di Massimo Salvati, si compone di testi scritti tra il 2019 e l’estate 2021, in piena crisi pandemica, che non si percepisce dai versi, se si esclude l’accenno nella poesia di apertura “Sorge nel chiaro inverno / la fosca svuotata Bologna”. Il titolo che cita Apollo e la dedica iniziale “Poesie per Elena” potrebbero far immaginare […]

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Poesie inedite di Sara Serenelli – La sala degli specchi

Dalla fotogallery: in bilico imminente Francesca Danese    Tutto quello che sono è sommerso. Conosci te stesso, trova te stesso, diventa te stesso. Lo dice il saggio. È l’ipse dixit. Ma dove ti scovo? Il mio Io è rimasto incagliato nella rete. Vedo una luce, ma non so a quale crocicchio imboccare la via. “Finirai per trovarla la via se […]

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Alessio Brandolini, Il tuo cuore è una grancassa (La Vita Felice, 2022) selezione di Giancarlo Baroni

Nel recente libro dell’editore, traduttore e poeta Alessio Brandolini Il tuo cuore è una grancassa (La Vita Felice, 2022) prevalgono sentimenti di preoccupazione e di sconforto che causano un malessere esistenziale. Ne sono colpiti sia il singolo che la collettività. Tale disagio provoca ansia («l’assalto dell’ansia che tutto divora»), affanno («un nodo che mi soffoca»), insonnia, angoscia («sotto la corteccia […]

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Ossa e cielo di Marina Massenz (Puntoacapo 2021) Selezione a cura di Bartolomeo Bellanova

  Dalla Parte Prima Che lievi non siamo   Che lievi non siamo Noi che lievi non siamo che lievi non sappiamo stretti in questo stazzo in bosco ci guardiamo fissi a volte silenti altre sorridenti vaghi mentre caprioli occhieggiano la loro leggenda protettiva loro mansueti pavidi noi agitati nel fondo tremolanti questo stato quasi segreto non appariscente poi rapido […]

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FEMMINISMO IN SENEGAL, CONTRO LA VIOLENZA E LA SOCIETÀ PATRIARCALE

Pubblicato il 31 agosto 2022 su LeNiUS COOPERAZIONE GENERE MONDO – Di Redazione Le Nius   Copertina: Fatou Warkha Sambe | Foto: AICS   La società senegalese è patriarcale e patrilineare, ovvero basata sul potere paterno. Questo significa che le proprietà, l’eredità e il nome passano da padre in figlio. Vige anche la regola del matrimonio patrilocale dove la residenza […]

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La farsa come specchio della politica borghese: MORTE ACCIDENTALE DI UN ANARCHICO – Pina Piccolo

– Il Matto … Allora, come diceva Totò in una vecchia farsa, il questore in questura a quest’ora non c’era … Questa battuta, pronunciata sardonicamente da Il Matto in Morte accidentale di un anarchico di Dario Fo, offre un microcosmo delle fonti del comico utilizzate dal drammaturgo. Sia che si tratti di un monologo polifonico della tipologia “giullarata” come, ad esempio Mistero buffo, […]

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Archivio videoletture in solidarietà con le poete e i poeti ucraini, 7 settembre 2022

  Rispondendo all’appello lanciato da Internationales LiteraturFestival Berlin che proponeva letture mondiali il sette settembre dalle opere di scrittori e scrittrici ucraini in solidarietà con la resistenza alla brutale aggressione russa La Macchina Sognante e The Dreaming Machine hanno organizzato una lettura zoom multilingue con partecipanti anche in India, Portogallo, Germania, Polonia e California. Il sito web Frontiere News  ha dimostrato […]

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Materiali dalle letture in solidarietà con Salman Rushdie alla Libreria Ubik Irnerio di Bologna

Proponiamo un piccolo archivio di materiali dalle letture bilingui italiano inglese dalle opere di Salman Rushdie tenutesi alla Libreria Irnerio-Ubik, a cura de La Macchina Sognante e The Dreaming Machine il 29 settembre 2022, nell’ambito dell’appello per letture mondiali lanciato dall’Internationales LiteraturFestival Berlin in solidarietà con lo scrittore bersagliato da censure e fatwa già dagli anni 80 del 900 per la […]

# Origine (1)

La casa, di notte – Predrag Finci, trad. Božidar Stanišić

La casa, di notte   1.   Un anno fa mi sono trasferito di nuovo. Ultima fermata, High Barnet. Il confine di Londra, limes. Sobborgo. Villaggio. Forse non lo sarà tra qualche anno. Ora lo è. È bello vivere qui adesso. Mirko Kovač nota che solo due appartamenti sono veramente importanti: il primo, dove cresciamo, e l’ultimo, dove finiamo la […]

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E il poeta è pronto ad aspettare la volpe del deserto – Poesie di Marija Čudina, trad. Božidar Stanišić

Non importa perché piangeranno   Non importa perché piangeranno quando saremo morti, non importa perché le donne rimarranno senza cavalli ed eroi, poiché da ogni morte in una moltitudine di cose appariranno ragazze nuove e più belle.   Non ci importa perché soffrendo come cani raccolti in giardini siamo rimasti soli, perché solo dopo di noi su barche a vela […]

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“che ne sai tu del bene e del male”, poesia inedita di Rita Degli Esposti

Dai Quaderni inediti, titolo provvisorio “Timidezza delle fronde”, questo testo è parte del Quaderno n. 7.   che ne sai tu del bene e del male un’entità che ti possiede per qualche minuto esegue il suo compito lascia uno scenario di crudeltà superficiali si nasce non si può diventare purtroppo vedi? tutto quel che ti circonda ha esattamente la tua […]

# Catrame (1)

Poesie di Amer Al Taib (a cura di Sana Darghmouni)

Dalla Fotogallery: catrame – Nadia Blarasin   Raramente trovo un amore come il tuo che dalle luci delle auto mi protegga senza schermarmi gli occhi con la mano. In alcune auto i fari si abbassano da soli mentre altre spariscono come cartelli stradali. Anche questo è amore che a sorpresa mi fa coprire gli occhi per schivare le auto a […]

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Le giullarate di Dario Fo: Parabole dialogiche al servizio degli oppressi – Pina Piccolo

Nel corso di tutta la sua lunga carriera Dario fo dimostra un intenso interesse per  produzione di conoscenza e saperi utili agli oppressi. Mentre il grottesco costituisce una sorta di suo paradigma onnicomprensivo e la demistificazione l’obiettivo principale, nella produzione successiva al 1968 Fo utilizza due strutture drammatiche distinte per trasmettere tipi di conoscenza e saperi diversi. Nonostante la presenza costante […]

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Amuleti di Lorenzo Pataro (Ensemble 2022) – selezione a cura di Bartolomeo Bellanova

I° Sezione: Richiami, amuleti   Anche le parole sono richiami, non definiscono            niente, chiamano qualcosa perché resti con noi. E quello che possiamo fare è chiamare le cose invo- carle perché vengano a noi con i loro racconti: chiamarle perché non diventino tanto estranee da partire ognuna per conto suo in una direzione di- versa del cosmo, lasciandoci […]

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Fiore ucraino nell’Appennino – Resoconto di Natalia Beltchenko del tour italiano delle tre poete ucraine

Traduzione italiana dell’articolo di Natalia Beltchenko apparso in ucraino in  Maydan Drohobych il 15 dicembre 2022. Qui  il link all’originale. Molti paesi sostengono l’Ucraina  nella lotta contro l’aggressore russo. Tra le protagoniste delle iniziative culturali più ardite c’è Pina Piccolo, che un mese fa ha ideato e realizzato un tour di tre poeti ucraini attraverso le città italiane dal titolo […]

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da AfroWomen Poetry: Tre poete dalla Tanzania – Eunice Mtavangu, Gertrud Tom e Lydia Kasese

    Eunice Mtavangu   Vuoi che usi la penna o le labbra per raccontare le cose che mi toccano? E se le racconto, sarai in grado di ascoltare e comprendere? Ma perché il mio genere si insinua e si prende gioco di me deliberatamente? Forse dovrei tacere come una vecchia campana, ma… Come posso cambiare questa avventura chiamata vita […]

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“Una casa per la libertà” e altre poesie, di Yuliya Musakovska

  UNA CASA PER LA LIBERTÀ L’uomo che è diventato la mia casa vuole diventare la mia libertà, ma sta fallendo Pensa che io stia ingigantendo la cosa, esagerando, sovrascrivendo le parole di canzoni familiari, devastando i principi della calligrafia, storpiando le parole delle preghiere, agendo spericolatamente, facendo di una mosca un elefante, schiacciando un insetto con una ruota, e […]

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Sette animali da Il Bestiario dei giorni di festa di Gabriele Galloni (con estratti dall’introduzione di Ilaria Palomba)

dall’Introduzione di Ilaria Palomba:   Il divenire-animale come specchio Sul modello dei bestiari medioevali, Gabriele Galloni costruisce un mondo di animali fantastici in cui tornano, come distorsioni speculari, alcuni vizi umani. […] Con quell’attenzione per metrica e rima che tra i contemporanei solo lui ha (scrivere aveva mi sembra irreale) – per solo lui intendo, in questa specifica accezione, unire […]

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Le bambine sbocciate dalle pietre del mare – Quattro poesie di Sabrina Amadori

POESIE TRATTE DA VUOTO FRONTALE (CAPIRE EDIZIONI, 2020)     L’orizzonte si è svuotato il mare ha coperto le ombre il respiro dei bambini mangiati dal sale.         Bruciano sul corpo le ombre ormeggiate sulla riga dell’acqua, corrono l’aria le bambine sbocciate dalle pietre del mare.       Abbiamo ciglia bianche di sale per metà donne […]

# That's the matter

L’arte di disegnare con la voce l’idea – Tre poesie di Julio Monteiro Martins da La grazia di casa mia (Rediviva,2013)

Verbi gratia   Avevo tanta paura dei sostantivi astratti che mi sentivo al sicuro persino fra gli aggettivi.   Paura per esempio della parola libertà (è usata in sensi opposti, uno a destra, l’altro a sinistra, e nessuno dei due credibile).   Ero anche allergico al concetto di verità. Tagliato su misura per ogni convenienza da un tessuto logoro, dai […]

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La bellezza straziante del coraggio ucraino: Camilla Boemio intervista la scrittrice e giornalista Zarina Zabrisky

Camilla Boemio: La rappresentazione della guerra è un tema ricorrente nel fotogiornalismo, che, per trasmettere la cronaca e le notizie, supera con un fermo immagine il cortocircuito espressivo dell’orrore, che non sempre trova descrizione nelle parole. Purtroppo, spesso la società si ferma a una spettacolarizzazione dell’immagine come se si trattasse di un videogioco o di un film di successo. Come […]

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Quattro scrittori ucraini su letteratura, solidarietà e il futuro della giustizia – dal sito Chytomo

Quattro scrittori ucraini su letteratura, solidarietà e il futuro della giustizia A cura della redazione di Chytomo 7 novembre 2022 “Words and Bullets” è un progetto lanciato dall’editore indipendente ucraino Chytomo e da PEN Ukraine con il sostegno del National Endowment for Democracy (NED). Si tratta di una serie di interviste con autori e giornalisti che si sono arruolati nell’esercito […]

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Piantare un fiore nella terra bruciata -Tour delle poete ucraine Natalia Beltchenko, Iya Kiva e Oksana Stomina dal 18 al 24 novembre

Piantare un fiore nella terra bruciata -Tour delle poete ucraine Natalia Beltchenko, Iya Kiva e Oksana Stomina dal 18 al 24 novembre (Abano Terme, Bologna, Verona, Trento,  Milano, Roma) Piantare un fiore nella terra bruciata – Questo il titolo del tour italiano delle tre poete ucraine Natalia Beltchenko, Iya Kiva e Oksana Stomina dal 18 al 24 novembre 2022, all’insegna […]

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“Dalla biografia dei giorni smarriti” di Samira Albouzedi – BOLOGNA 9 Nov. ore 18,30

Presentazione del libro Dalla biografia dei giorni smarriti della poeta libica Samira Albouzedi   Bologna, mercoledì 9 novembre, ore 18,30 L’Altro Spazio da Osvaldo Via del Pratello 96A   Con la partecipazione via Zoom di  SAMIRA ALBOUZEDI della traduttrice SANA DARGHMOUNI, redattrice de La Macchina Sognante della dottoranda in lingua e letteratura araba GIULIA AIELLO del poeta e redattore de […]

Poesie dall’Ucraina: Volano alla finestra gli angeli feriti dalla casa – Elina Sventsytska

*** Це життя по клаптинках збирали ми всі… чорний дим над домами зникає потроху. Ми в Cлов’янську жили, ми в Донецьку жили, Наші душі розкидані смертнім горохом.   Як з самої землі, із самісіньких жил, Із самісіньких м’язів, нап’ятих пітьмою, Вийшов чорний вогонь та пішов через світ – Від нечистої правди до неправди святої.   Досить, досить гарматних атак на […]

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I generi letterari adatti alla guerra: Scrittori in Ucraina sulla letteratura – Zarina Zabrisky

L’appartamento distrutto della scrittrice  Olga Kryazhich, foto per gentile concessione della stessa pubblicato il 26 ottobre 2022 in The Paris Review CORRISPONDENZA Traduzione italiana di Pina Piccolo dall’originale inglese.   Quando la Russia ha invaso l’Ucraina il 24 febbraio avevo quasi finito una bozza del mio romanzo, così tra la distruzione e la devastazione che sono seguite, continuare il mio […]

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‘Baraye’ canzone delle proteste iraniane e video coreografia a cura di Dance Company 058

Baraye (PER) In questo articolo, vogliamo presentare una coreografia lanciata il 10 ottobre 2022 a cura  del gruppo olandese Dance Company 058, ideata dal direttore Meysam Zeynalabedin sulla musica della canzone ‘Baraye’ diventata nelle ultime settimane una specie di colonna sonora per le proteste che  hanno luogo in tutta Iran a partire dall’uccisione di Mahsa Amini per mano della ‘polizia […]

People walk next to a row of cars waiting to pick up family members and refugees fleeing the war in Ukraine, in Palanca, Moldova, Wednesday, March 2, 2022. Russian forces have escalated their attacks on crowded cities in what Ukraine's leader called a blatant campaign of terror. (AP Photo/Aurel Obreja)

Poesia dall’Ucraina: NUOVO CANTO DEL SILENZIO – Anastasia Afanasieva (a cura di ilya Kaminsky)

Da un post nel profilo Facebook dello scrittore Ilya Kaminsky del 4 ottobre 2022. Traduzione italiana di Pina Piccolo dalla traduzione inglese di Ilya Kaminsky e Katie Farris, in attesa di approvazione.   Durante la fuga da Kharkiv, in Ucraina, sotto un pesante bombardamento, la poetessa Anastasia Afanasieva ha scritto questa poesia. Grazie ad Atmos per aver appena pubblicato la […]

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Sei poesie di Artem Kamardin, poeta picchiato e violentato dalla polizia russa, per un’azione poetica contro la mobilitazione bellica (a cura di Andrea Garbin e Pina Piccolo)

IL POETA ARTEM KAMARDIN PICCHIATO E VIOLENTATO DALLA POLIZIA RUSSA Il 25 settembre, presso il monumento al poeta Vladimir Mayakovsky a Mosca, si sono svolte le letture Mayakovsky, un’azione in cui i presenti leggono poesie. Le tradizionali letture di poesie in piazza Triumfalnaya a settembre sono state dichiarate dagli attivisti “anti-mobilitazione”. Kamardin ha partecipato alle “letture” questa domenica. Secondo OVD-Info, […]

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UCRAINA: poesia in tre voci settembrine, a cura di Marina Sorina (Anastasiia Alekseenko, Iryna Potanina, Boris Khersonskyi)

In questi giorni si parla molto delle ragioni della disfatta dell’esercito russo, della differenza nel modo di fare la guerra, del ruolo della motivazione, diversa fra chi aggredisce seguendo gli ordini e chi agisce di volontà sua in difesa. Analizzate le strategie e le armi, si cerca di scavare nella profondità, e come sempre la poesia ci aiuta ad orientarsi. […]

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Maratona di letture dall’opera di Salman Rushdie- 29 Sett. Bologna

  Giovedì 29 settembre, dalle 17,30 alle 19,00 la libreria Ubik-Irnerio di Bologna (via Irnerio 27) ospita una maratona di lettura bilingue, italiano e inglese, dai romanzi e dalla saggistica di Salman Rushdie. L’iniziativa è stata lanciata per esprimere solidarietà con l’acclamato autore di romanzi apripista per la letteratura postcoloniale come “Midnights Children” (1981, vincitore anche del Booker Prize) come […]

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Zoom di lettura poesie dall’Ucraina – 7 Sett. ore 18,30 -20,00

Oggi siamo lieti di annunciare che ci uniamo all’appello lanciato dal Internationales LiteraturFestival Berlin per letture mondiali in solidarietà con l’Ucraina organizzando una lettura in zoom dalle opere di poeti ucraini che si terrà il 7 settembre dalle 18:30 alle 20:00 organizzata congiuntamente dalle riviste letterarie digitali La Macchina Sognante e The Dreaming Machine. La prima parte della lettura sarà […]

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Brezze sussurranti. Biennale di Venezia, 2022. Parte 2: Acque sonore, di Maica Gugolati

Traduzione italiana di Maica Gugolati dell’articolo  a lei commissionato dall’Aica e pubblicato in inglese qui   Brezze sussurranti. Biennale di Venezia, 2022. Parte 2: Acque sonore.   Zot Konn-Yeman/ Lo Sanno. Il saggio.   “Lo sanno”, percepisco il riverbero delle voci che scorrono dalle mie orecchie al mio corpo. Sono al Teatrino Groggia. “Lo sanno”, sento ripetere. Ancora una volta, […]

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Sull’identità palestinese: una conversazione con Salman Rushdie – di Edward Said (trad. di Giorgio Canarutto)

Sull’identità palestinese: una conversazione con Salman Rushdie, di Edward Said[1]   Salman Rushdie: Lo scopo di questa serata è parlare del nuovo libro di Edward Said, After the Last Sky.[2] Prima vorrei presentarvi brevemente Edward—anche se, giudicando dal numero di persone che sono venute e non riescono ad entrare, sembrerebbe non essere necessario. Per quelli di noi che considerano il conflitto […]

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Zebù bambino: una nota di lettura nordica (a cura di Luigi Balocchi)

In mezzo a la buàscia* di genti che, stringi stringi, vivono a stento, ecco che sento spùssa di zolfo. Il che mi piace assai. Lo zolfo principia dal fuoco. Sul fuoco, noi tutti che di carne ne mangiamo eccome, ci si cuoce in primis la bestia uccisa. Ma ecco che la Bestia, oplalà, d’un colpo risorge. E appare il bel […]

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Il corpo nero disabile: l’omicidio di Alika Ogorchukwu non è solo razzista – Rahma Nur

 Articolo ripreso dalla rivista Pasionaria, uscito il 29 agosto, per gentile concessione. Il razzismo è un’oppressione che nella maggior parte dei casi mortifica e uccide nell’indifferenza generale. In Italia raramente le persone nere hanno l’attenzione della cronaca e se succede è quasi sempre perché sono protagoniste di episodi violenti. Quest’estate è accaduto in due casi. Il più recente è quello in cui […]

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Dalla biografia dei giorni smarriti di Samira Albouzedi (a cura di Sana Darghmouni)

    Dalla prefazione di Salem Alokaly “Fin dai suoi inizi, le poesie di Samira, che si attorcigliava nel calderone della poesia alla ricerca di una sua identità, hanno attirato gli osservatori della storia della poesia libica. L’osservatore vede questa forte tendenza verso un testo vivace, senza eccessi in devozione poetica ai valori elevati. Laddove la questione della libertà come […]

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CÉSAR VALLEJO PROSATORE: UN ESTRATTO DA TUNGSTENO E NOTE DEL TRADUTTORE

«Nel Perù di inizio Novecento, l’impresa statunitense Mining Society acquista le miniere di tungsteno della zona di Cuzco, creando un giro d’affari inconsueto per gli abitanti del luogo. Ma l’arrivo dei gringos equivale a un’invasione nelle terre ancestrali degli indigeni, e nelle loro vite. Ben presto il lavoro in miniera si trasforma in schiavitù. Il lettore non può restare indifferente […]

Copertina Chiara Catapano

Poesie di Chiara Catapano pubblicate da La Dimora del Tempo sospeso il 29 giugno 2022

Per gentile concessione:   Autunno d’Agosto (2017-08-10) Ti tengo nel mio utero cielo. Ti tengo sollevato, dentro la terra. Sole quadrupede acceso, un sole di resina, alza aghi di soffio, vento soffio su polvere accesa. Ora vedi il sole d’agosto, sole agostano riverbero suono. In Piazza Vittorio gli alberi son tutti carcasse: vibrano in cima il riposo dell’ombra, lo zufolo-ombra […]

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Le mie metafore, immagini e metonimie a letto addormentate: Riflessioni sul grottesco nelle poesie di Najwan Darwish – Pina Piccolo e Sana Darghmouni

Ascoltare qualche mese fa dal vivo la poesia di Najwan Darwish, dalla raccolta Più nulla da perdere (Il Ponte del sale, 2021), recitata in lingua originale dall’autore e nella efficace, dinamica traduzione italiana dal traduttore Simone Sibilio è stata una esperienza di grande intensità sia dal punto di vista intellettuale che da quello emotivo. È stato anche uno stimolo a […]

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ANTEFISSE, sette poesie di Walter Valeri

    ANTEFISSE sette poesie di Walter Valeri     1   Nel vetro (ma nel vento) riflessa l’ombra d’un gabbiano dal porto disancora   l’aria, scolora l’orma del tempo. Poi la sciarpa fatta a mano sul ponte se ne va accorata ci separa     2   Addio al calcolo delle necessità anch’io senza un lamento   anch’io preso […]

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LA ZIA: UN RACCONTO ESILARANTE DI FRANCESCA GARGALLO

LA ZIA Francesca Gargallo Traduzione di Lucia Cupertino a Melissa Cardoza La mia migliore amica è lesbica. Mia madre odia ogni forma di sessualità. Non appena intuisce che non c’è nessuno ad osservarla, spegne la televisione alle sue nipoti, prima che qualcuno si baci sullo schermo. Ride stridula. Ha raccontato a mia sorella che quei litigi con mio padre, che […]

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Anteprima Tanzania dal progetto AfroWomenPoetry: IO SONO di Delphina Robert Makaramba

IO SONO Sono incapace di sentirmi legittimata Cerco il senso di cose che non mi importano poi tanto Non sono capace di amare me stessa Sono una sconosciuta Quel sentimento Quella sensazione mi è sconosciuta Inizio a mettere in discussione tutto quel che credo di sentire Metto in dubbio le mie motivazioni Il mio algoritmo La mia struttura biometrica Le […]

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NELLA BOCCA DEL LINGUAGGIO – Guido Cavalli

    I testi che seguono sono tratti dalla sezione Sorella minore, la terza della raccolta inedita Nella bocca del linguaggio. Dopo aver oltrepassato nelle precedenti sezioni un paesaggio montano – il “terzo paesaggio”, quello che precede l’uomo e resta dopo che l’uomo se n’è andato, ovvero: il passato dell’uomo – in questa, il prima e il dopo emergono come […]

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Poesie scelte (2010 – 2020) di Raphael d’Abdon – traduzione e cura di Lorenzo Mari (Besa Muci 2022)

Poesie scelte – selected poems nasce dall’importante lavoro di selezione e di traduzione effettuato da Lorenzo Mari sui testi delle tre raccolte poetiche del poeta italo sudafricano Raphael d’Abdon (nato a Udine e vivente dal 2008 in Sudafrica) e sulle poesie più recenti non ancora pubblicate in formato cartaceo, tradotte per la prima volta in volume in Italia, dopo essere […]

Bosnia Herzegovina

L’incontro tra mondo occidentale e mondo islamico: scontro di civiltà? di Saida Hamouyehy

Foto: veduta di Sarajevo di Saida Hamouyehy Articolo pubblicato sul Blog dell’Associazione Culturale “Luigi Battei”, nel contenitore Oriente Occidente (Link https://www.battei.it/2022/06/22/lincontro-tra-mondo-occidentale-e-mondo-islamico-scontro-di-civilta/). Oggi possiamo parlare di scontro di civiltà tra mondo occidentale e mondo islamico? Partiamo innanzitutto dalla definizione di civiltà[i]: “[dal lat. civilĭtas –atis, der. di civilis «civile»]. 1. La forma particolare con cui si manifesta la vita materiale, sociale e spirituale d’un popolo– sia in tutta […]

Verde Eldorado, il nuovo romanzo di Adrián Bravi: incipit e nota di lettura di Maria Rossi

“Prima che si spenga l’unico occhio che mi è rimasto in vita, quello sinistro, con la palpebra che scende giù da sola, vorrei raccontare le disavventure che anni addietro mi hanno portato sulle rive di un fiume rimasto nascosto negli anfratti del creato. Se non vado errato, la galeotta e il brigantino in cui mi avevano imbarcato sono state le […]

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Protese verso la luce attendono con pazienza: Poesie di Rahma Nur da Il grido e il sussurro, nota introduttiva di Pina Piccolo

Per orientarci all’interno della raccolta di poesia di Rahma Nur Il sussurro e il grido occorre individuare e seguire le briciole che l’autrice dissemina sin dal titolo, le contrapposizioni, i contrasti, i paradossi, il sussurrato e il gridato.  Nella sua sapiente prefazione (di cui consiglio vivamente la lettura) pur non trascurando  gli elementi ‘sussurrati’ della poesia, Mackda Ghebremariam Tesfaù ci […]

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Mavke a Kharkiv: Poesia di Inna Romenska, con nota introduttiva di Marina Sorina

Nota introduttiva della traduttrice, Marina Sorina:   La poesia ucraina adesso nasce nei luoghi e nei momenti più improbabili, dalle persone che si trovano in situazioni poco poetiche: proprio in mezzo allo stress e alla frenesia nascono versi lunghi, avvolgenti, carichi di riferimenti alla mitologia e alla antichità. Come se la ricerca di terra sotto i piedi portasse le poetesse […]

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Brezze sussurranti: La Biennale di Venezia, 2022. Parte 1: Mura loquaci – Maica Gugolati

  Non ho mai perso una Biennale d’Arte di Venezia in vita mia. Alla mia prima Biennale avevo un anno. Mia madre, artista e professoressa di scultura, ha sempre portato la sua famiglia a questo evento. Crescere a Verona, situata a 120 km da Venezia, ci ha reso relativamente più facile la sua visita. Andare alla biennale in famiglia è […]

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dalla newsletter Dear Reader- The Satanic Verses, di Deepanjana

Un amico mi ha chiesto di recente: ” I versetti satanici è un buon libro?” La domanda mi è stata fatta la mattina dopo che Salman Rushdie è stato aggredito durante un evento letterario negli Stati Uniti. Ho replicato non con una risposta, ma con una domanda: “Perché, se il romanzo è brutto, va bene pugnalarlo più volte?” “No, no, […]

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Stralci dallo storico dibattito del 1997 tra August Wilson e Robert Brustein su razzismo, diversità e teatro

  Stralci dai dibattito pubblico tra August Wilson e Robert Brustein, moderato da Anna Deavere Smith, avvenuto  davanti a 1500 spettatori nel New York’s Town Hall il 27 gennaio 1997. https://www.youtube.com/watch?v=1ipyTbojAxg     Robert Brustein: Se ho capito bene la posizione di August Wilson, egli considera il teatro in parte una via d’accesso al potere politico e culturale, un mezzo attraverso […]

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Atti linguistici per un mondo moribondo – Peter Gizzi

  Un passero di campo è alla mia finestra, e picchietta sul suo riflesso, antica divinità stanca che cerca di comunicare arriva a me mentre mi accingo a cantare il nembo della flora sotto un cielo in parte screziato mentre osservo la fine cantando “e quindi?” cantando ora dal vivo, pensando ”perché no?” sto ascoltando e ricevendo ora e questo […]

Copertina La memoria

La memoria dei senza nome di Luca Ariano il Leggio Libreria Editrice 2021

Come dichiara l’autore nell’intervista a cura di Luigi Cannillo che chiude la raccolta, La memoria dei senza nome nasce dal desiderio di narrare in versi le vite di uomini e donne, poi divenuti personaggi tra realtà e finzione. Questa intenzione è già chiara nell’esergo dell’opera affidata alle seguenti parole di Walter Banjamin:  «È più difficile onorare la memoria dei senza […]

La Linea Gustav COP1

La Linea Gustav di Nino Iacovella (Il Leggio 2019)

Nota per essere la principale linea difensiva tedesca sul fronte dell’Italia meridionale, la linea Gustav (o Winter Line), si estendeva dalla foce del fiume Garigliano, confine naturale tra sud e centro Italia sul versante tirrenico, alla città di Ortona, sull’Adriatico, a circa 25 km a sud di Pescara. Il suo fulcro strategico era rappresentato da Cassino e dalla sua abbazia. […]

Copertina book crossing

BOOKCROSSING: COS’È E COSA CI PUÒ INSEGNARE di Andrea Genzone

Pubblicato il 28 Marzo 2022 su LeNiUS CULTURA SOCIETÀ Fare bookcrossing significa lasciare libri in luoghi aperti al pubblico in modo che altre persone possano trovarli, leggerli e a loro volta liberarli altrove. Un aspetto aggiuntivo riguarda la possibilità di contrassegnare i libri con codici, timbri o etichette in modo da conoscerne la provenienza e poterne seguire il percorso nello […]

AbituarsiAllInvisibile_solo fronte

Abituarsi all’invisibile di Giorgio Montanari (Giacovelli Editore 2022)

FULL IMMERSION   In autostrada, fari spenti. Notte. L’ipnotico rumore delle ruote.   Mezzanotte. Miliardi di diamanti incastonati nella volta cupa.   Costellazioni. Centodieci all’ora. Full immersion. Quattro ruote. Angosce.   Un gioco d’ombre, un fantasma avanza nella fantasia degli anni persi.   Affanno terso. Orme. Nell’immenso cielo notturno si vedono meglio…   Centotrenta all’ora. Fari spenti. O spettri? Nell’immenso […]

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Genesi della memoria – l’impatto della primavera araba di Raed Anis Al-Jishi (Edizioni il Cuscino di Stelle 2021)

Versione francese a cura di Abdelmajid Youcef Traduzione dal francese a cura di Claudia Piccinno   Un seno non ancora raggiunto ثدي لم يتورم بعد A una donna ammalata di cancro al seno Se fossi me stesso dopo una maturità in poesia scriverei quello che scrivo? Il mio braccialetto corteggia discretamente il gambo del mio occhio scende. Alcune passioni sono […]

Copertina articolo

ABBRACCIAMO LE NOSTRE EMOZIONI AMBIENTALI (Redazione)

Pubblicato il 26 maggio 2022  su Agenzia di Stampa Giovanile Uno “speed date” ha dato inizio al terzo incontro di Circolo Climatico al MUSE di Trento. Lo scopo, però, non era quello di trovare l’anima gemella, bensì di scovare, nel gruppo di giovani tra i 16 e i 35 anni che partecipano al progetto, qualcuno che avesse degli interessi affini […]

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Canto di lode alla ‘creatura di basso intelletto’, poesia afghana di Ali Moshtaq Askari

“عقل کم “؛ وجدان بالا داره لیلی، داره لیلی La “creatura di basso intelletto” un alto quoziente di coscienza ha, Lillì, lillà گوھری چون مھر عظمی داره لیلی، داره لیلی La preziosa gemma dell’empatia ha, Lillì, lillà در میان دود و آتش تا کنون آزاد زیست Sempre tra fumo e fiamme la sua libertà کھکشان حجم و حیا داره لیلی، […]

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(da) UN BAOBAB TOCCO’ IL CIELO DELL’AFRICA – Giacomo Pozzi

  La stesura di questo romanzo è iniziata per gioco, da un’immagine: un foglio bianco con al centro un punto nero. Proprio da quel punto di partenza tutto è mutato, assumendo le sembianze di un concerto di musica classica di cui sono stato il direttore; un bambino che si faceva vestire bene dalla propria madre aspettando di uscire allo scoperto. […]

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Stralci da “I’M NEW YORK (MY DIARY)” – Diario inedito di Reginaldo Cerolini

    30 aprile 2013 (08.05) Harlem, in Harlem YMCA 7° Floor, living room   Sento il tipico rumore dell’ambulanza che ritma tutta NY, e dal basso un sottofondo di voci di bambini, più una volante della polizia, un clacson. Sono qui seduto da un paio di minuti. Sono sveglio dalle 6.30 anche se mi sono addormentato alle 00.45 circa. […]

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“Come What May” anteprima del primo capitolo – Ahmed Masoud

Capitolo 1   “Ma a chi mai potrebbe importare? Ancora un altro morto, e allora?” “Importa a me. È . . . era mio marito.” Mi fissò come se si trovasse davanti una pazza, una donna indifesa che implorava un funzionario di crederle: un caso umano. Tuttavia lo sguardo dell’uomo era difficile da decifrare. Provava empatia? Disgusto? O semplicemente noia? Nonostante fuori soffiasse un vento gelido, la sua pelle […]

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Gaza, un territorio sotto assedio e le sue molteplici complessità in “Come What May” – Layla Maghribi

Gaza, un territorio sotto assedio e le sue molteplici complessità in “Come What May” – Layla Maghribi Layla Maghribi. Recensione apparsa in The National 18 maggio 2022, traduzione dall’inglese di Pina Piccolo.   La guerra e la sopravvivenza sono state a lungo le principali preoccupazioni di chi vive nella Striscia di Gaza, come è possibile, quindi, svolgere le indagini su un omicidio nel […]

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Non chiedermi – Farah Ahamed

Non chiedermi Non chiedermi il mio nome, chiedimi di dove sono, da dove vengo veramente, dove sono nata, perché ci sono nata e dove vivo ora e perché. Non dirmi il tuo nome, o perché sei qui vicino al posto di blocco, nel bel mezzo di una catena montuosa, a vendere scarpe usate in un chioschetto dal tetto in rovina. […]

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Lezione magistrale. Terzo atto – Julio Monteiro Martins

TERZO ATTO   ( L’appartamento dello scrittore è tutto sottosopra, i suoi libri e i manoscritti vengono imballati in due grandi casse. A realizzare questa opera di smontaggio ci sono Alzira e Marzia, che chiacchierano tra loro mentre lavorano.)   MARZIA I libri fanno tanta polvere, vero Donna Alzira?   ALZIRA È sì. Prima qui facevo pulizia una volta al […]

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Da “Questo istante presente” – Cinque poesie di Gary Snyder (trad. Rita Degli Esposti)

I POSTI SELVAGGI DELLA TERRA   I tuoi occhi, la tua bocca e le mani, le autostrade pubbliche. Mani, come stazioni di servizio, grossi camion a brontolare negli angoli. Occhi come lo sportello di un bancario cambiavalute. Amo ogni parte del tuo corpo amici abbracciano le tue periferie si autorizzano le coltivazioni agricole ma io conosco il sentiero per il […]

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ALLE BESTIE, cap. XIII e XIV, di Francesca Sarah Toich

ALLE BESTIE   Un romanzo a puntate di Francesca Sarah Toich     Parigi, Francia, in un prossimo futuro. Maya è incinta di un rinoceronte bianco. Un’inseminazione imposta dal Regime – fanaticamente ambientalista e vegano – che ha preso il potere anni prima con un colpo di stato. E che ora propone con forza il proprio modello estremista a un […]

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TEATRO E MULTICULTURALISMO IN USA- Intervista a Robert Brustein

TEATRO E MULTICULTURALISMO IN USA   Robert Brustein, una delle voci più autorevoli e rappresentative che da anni riflettono sulla funzione del teatro negli Stati Uniti, recentemente è insorta contro il “mul­ticulturalismo” e ogni ulteriore condi­zionamento, da parte della politica, per rivendicare l’autonomia e l’indipenden­za del teatro secondo principi di qua­lità. Nel suo ultimo libro ‘Dumbocracy in America’ analizza il […]

Napoli 1 maggio 76

ANNI ’70: STORIE DI AUTONOMIA MERIDIANA (UN ESTRATTO A CURA DI CARLA PANICO)

Le autonome. Storie di donne del Sud. Raccontare la storia dell’autonomia meridionale e raccontarla, per giunta, dal punto di vista delle donne, delle compagne, del complicato percorso di ibridazione e distanziamento dalla grande stagione politica del femminismo italiano ed europeo degli anni ’70, è un’operazione complicata, difficile, che suona a tratti simile ad un’eresia[1]. Provare ad intraprendere questo percorso, significa […]

historia despojo

STORIA DELL’ESPROPRIAZIONE DELLE TERRE MAPUCHE – INTERVISTA ALL’ANTROPOLOGO MARTÍN CORREA CABRERA

Intervista a cura di Paula Huenchumil (traduzione di Lucia Cupertino) “La historia del despojo. El origen de la propiedad particular en el territorio Mapuche” (editoriales Ceibo y Pehuén), ovvero “La storia dell’esproprio. L’origine della proprietà privata nel territorio Mapuche” è l’ultimo libro dello storico e dottore di ricerca in antropologia, il cileno Martín Correa Cabrera, che approfondisce le diverse modalità […]

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PERTUGIO: UN RACCONTO DI TULLIO BUGARI

PERTUGIO Tullio Bugari   Aprì gli occhi e capì subito che qualcosa stava accadendo. Scese dal letto, dal buio afferrò la macchina fotografica avvolse la cinghia al polso e uscì sull’aia. La notte si era fermata, il buio ovunque e dal buio il clamore della città che si stava allontanando. Gettò lo sguardo laggiù e prese a camminare. Al primo […]

creatori libreria

Libri con un tocco di magia: intervista alla libreria Macarìa di Gallipoli

Intervista a Macarìa a cura di Lucia Cupertino   Intervistiamo Gaia Giovagnoli, Andrea Donaera e Alessio Fasano, librai di Macarìa – Indie Bookshop & Bottega Culturale, una nuova realtà nel centro di Gallipoli (Lecce). Estremamente significativo il nome del vostro progetto, Macarìa, con la sua allusione alla stregoneria così come concepita a livello antropologico e linguistico nel Salento. Come siete […]

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La donna è un verso… 6 poesie inedite di Nizar Qabbani, il poeta dell’amore del Novecento arabo (trad. di Idriss Amid)

  8   Oh donna, chi sei? Tu, pugnale intruso nel mio passato tu, docile come gli occhi di un coniglio morbida come la buccia di una pesca tu, pulita come una collana di gelsomino innocente come i grembiuli dei bambini tu, feroce come la parola, esci dai fogli dei miei taccuini, esci dalle lenzuola del mio letto, esci dalle […]

beachpacificocean

Lettura delle migrazioni attraverso i testi poetici (Samuele Rizzoli)

  3.2. Lettura delle migrazioni attraverso i testi poetici       Analizzando la poesia migrante dei viaggi della speranza, nei testi raccolti in questa sede[1], si delinea un fenomeno letterario che risponde direttamente agli eventi di cronaca dei fatti del Mediterraneo. Gli eventi di cronaca diventano i temi cardine sui quali il discorso poetico si costruisce facendo della scrittura […]

serena-dito-puntato

OR-DITE! – teatro e poesia contro la violenza maschile sulle donne (a cura di Serena Piccoli)

da “OR-DITE” Parte Terza SERENA PICCOLI,   “NON NE USCIAMO VIVE” (monologo) Da piccola mi hanno insegnato che i maschietti sono indipendenti, coraggiosi, forti, aggressivi di natura, energici, attivi, audaci.
Dominanti. Do-mi-na-nti.
Da piccola mi hanno insegnato che le femmine sono dipendenti, affettuose, sognatrici, attraenti, emotive, tenere, gentili, dolci. Remissive.
Re-mis-si-ve.
Non mi ci ritrovavo in tutti questi aggettivi, ma mi sono sforzata, da […]

Amor y Dolor

5 poesie da “D’amore e di lotta: Poesie scelte di Audre Lorde” (Le Lettere 2018) con saggio di Daniela Maurizi

NON ERA PREVISTO CHE NOI SOPRAVVIVESSIMO.   La furia necessaria di Audre Lorde di Daniela Maurizi La  raccolta D’Amore e di lottaè uscita emblematicamente nel 2018, cinquant’anni esatti dai giorni in cui Audre Lorde si affermava politicamente e letterariamente sulla scena americana, una ricorrenza difficile tuttavia per la cultura italiana che ha bisogno di rielaborare gli slanci utopici e le luci delle […]

poesie-attraverso-la-perla-dell-africa

da “Poesie attraverso la perla dell’Africa” (a cura di Hamid Barole Abdu)

Introduzione del curatore Poesie attraverso la perla dell’Africa è una raccolta di poesie scritte da studenti di letteratura del College School di Makerere, Kampala, Uganda. Il primo obiettivo è quello di far conoscere il paese attraverso i suoi giovani studenti con predisposizione alla scrittura. L’idea del libro ha più di uno scopo: capire il loro pensiero rispetto al mondo che li circonda, cioè il livello […]

Chi Siamo



lamacchinasognante.com è nata con il suo numero 0 il primo ottobre 2015, fondata da scrittori e poeti che sentono la necessità di costruire uno spazio, un contenitore di scritture dal mondo, per scritti e dibattiti, sia nazionali che internazionali, che, per la loro natura dirompente, stentano ad emergere in altri contesti letterari ed editoriali. Per una discussione più approfondita delle motivazioni e degli obiettivi, vedere i due scritti di riflessione contenuti nel numero 0 http://www.lamacchinasognante.com/riflessione-1/ e http://www.lamacchinasognante.com/riflessione/

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Eventi e news

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Annuncio interruzione uscite della rivista

La Redazione de la Macchina Sognante, a causa di forza maggiore, annuncia l’interruzione delle uscite della rivista. Informeremo le lettrici e i lettori su eventuali prossimi sviluppi.

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Presentazione 8 febbraio alla Biblioteca Cabral di Bologna: “La saggezza del condannato a morte, e altre poesie” Di Mahmud Darwish

Mercoledì 8 febbraio vi aspettiamo alle 17.30 alla Biblioteca Cabral di Bologna per conoscere la nuova raccolta “La saggezza del condannato a morte, e altre poesie” del poeta palestinese Mahmud Darwish, edito da emuse, curato da Tariq Aljabr, e tradotto dallo stesso e Sana Darghmouni, con il riadattamento poetico di Emiliano Cribari. Questa nuova edizione colma un vuoto nel panorama […]

hemp head

MOSTRA CAPELLI AL VENTO: CALL APERTA PER POETI E POETE

Capelli al vento è una mostra dedicata al coraggio delle donne iraniane e alla loro drammatica lotta che ha avuto inizio dopo l’uccisione di Mahsa Amini, ragazza curda di 22 anni, picchiata a morte dalla polizia morale perché non indossava bene il velo, da cui fuoriusciva una ciocca di capelli. Il progetto ideato e curata da Antje Stehn si intende […]

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Piantare un fiore nella terra bruciata -Tour delle poete ucraine Natalia Beltchenko, Iya Kiva e Oksana Stomina dal 18 al 24 novembre

Piantare un fiore nella terra bruciata -Tour delle poete ucraine Natalia Beltchenko, Iya Kiva e Oksana Stomina dal 18 al 24 novembre (Abano Terme, Bologna, Verona, Trento,  Milano, Roma) Piantare un fiore nella terra bruciata – Questo il titolo del tour italiano delle tre poete ucraine Natalia Beltchenko, Iya Kiva e Oksana Stomina dal 18 al 24 novembre 2022, all’insegna […]

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“Dalla biografia dei giorni smarriti” di Samira Albouzedi – BOLOGNA 9 Nov. ore 18,30

Presentazione del libro Dalla biografia dei giorni smarriti della poeta libica Samira Albouzedi   Bologna, mercoledì 9 novembre, ore 18,30 L’Altro Spazio da Osvaldo Via del Pratello 96A   Con la partecipazione via Zoom di  SAMIRA ALBOUZEDI della traduttrice SANA DARGHMOUNI, redattrice de La Macchina Sognante della dottoranda in lingua e letteratura araba GIULIA AIELLO del poeta e redattore de […]

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Maratona di letture dall’opera di Salman Rushdie- 29 Sett. Bologna

  Giovedì 29 settembre, dalle 17,30 alle 19,00 la libreria Ubik-Irnerio di Bologna (via Irnerio 27) ospita una maratona di lettura bilingue, italiano e inglese, dai romanzi e dalla saggistica di Salman Rushdie. L’iniziativa è stata lanciata per esprimere solidarietà con l’acclamato autore di romanzi apripista per la letteratura postcoloniale come “Midnights Children” (1981, vincitore anche del Booker Prize) come […]

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Zoom di lettura poesie dall’Ucraina – 7 Sett. ore 18,30 -20,00

Oggi siamo lieti di annunciare che ci uniamo all’appello lanciato dal Internationales LiteraturFestival Berlin per letture mondiali in solidarietà con l’Ucraina organizzando una lettura in zoom dalle opere di poeti ucraini che si terrà il 7 settembre dalle 18:30 alle 20:00 organizzata congiuntamente dalle riviste letterarie digitali La Macchina Sognante e The Dreaming Machine. La prima parte della lettura sarà […]

inter

FESTIVAL INTERSTIZI: NARRAZIONI DI CONFINE (27-28 AGOSTO) – PROGRAMMA COMPLETO

La seduzione e altri demoni: l’America Latina contemporanea, tra fascino, mistero e dolore 27 e 28 Agosto 2022 – Fondazione Oasi, Monte San Bartolo Festival Interstizi: narrazioni di confine, a cura di Armida Loffredo e Maria Rossi con la collaborazione della Casa Editrice Arcoiris e col Patrocinio di CIDI – CIDI Rimini   SABATO 27 AGOSTO 17.30 apertura dei cancelli […]

immagine Pino Pascali

INVERSO MUNDUS: MOSTRA PRO UCRAINA PRESSO LA FONDAZIONE PINO PISCALI (POLIGNANO A MARE) DEL COLLETTIVO RUSSO AES+F

AES+F: INVERSO MUNDUS Diffondiamo il comunicato stampa della Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare (Bari), con cui abbiamo collaborato in precedenza per la mostra Latidos, a cura di Lucia Cupertino e Maria Rossi.   Sabato 9 luglio alle ore 19 la Fondazione Pino Pascali presenta l’opera Inverso Mundus (2015) del collettivo russo AES+F, già vincitori della XVIII edizione del Premio Pino Pascali. A […]

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TerraMareStelle: Mostra di Carlo Gasperoni; Ancona 11-26 giugno 2022

CARLO GASPERONI TerraMareStelle Galleria Papini dal 11 giugno al 26 giugno 2022 Via Lazzaro Bernabei, 39 Ancona   L’Associazione Culturale Galleria Papini promuove la mostra TerraMareStelle dedicata alle opere di Carlo Gasperoni, a cura di Camilla Boemio, presentando venti opere dell’artista, in parte inedite. L’arte digitale nasce negli anni ’50: La sua origine si fa risalire alle sperimentazioni di due […]

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