Farfalle tossiche vorrei i poeti- poesie da FUTURO ERETICO (Fermenti 2016) di Antonino Contiliano

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OVERTURE DI CORPI

 

contano i corpi che cantano e vanno

e hanno cicatrici ferite, il grido

questo urlo tifone che spazza

overture ici in caduta la lettura

 

la polvere come un gioco di secoli,

sospesi

decollati sforbiciati interferenze

i desideri senza scala dei terremoti

e moto d’onda tu, la carne scavata

incavata dalle fenditure del volto

rinculo il cielo esposto alla violenza

 

lenza che pesca le profondità del vuoto

assente l’odore delle rotondità, le ore

le dimore del tempo incanto e disonore

così sordo sordido conto di guerra

e canto che ingabbia il nostro delirio

crudele fra le dita e la vita, il nudo

 

intrisa ditta di verità e tocco di stanze

pareti fluttuanti vetture di lampi ampi

campi ionici onde disarmoniche

o conici orizzonti di relative distanze

e armonica unica non scampi fonone

tu corda evanescente dissonanza

la danza la mattanza delle risonanze

in quella camera a nebbia dei nostri sogni

 

 

 

LE FOLATE

 

del tempo le folate sono di-

versi. Indumenti diversi

lenti come petali il vento

 

e l’ora non dura più

che un’arsura dura

e cura una freccia

 

la tela incera al compimento

di una rosa rosa dall’attesa

in agguato il vecchio tempo

 

cocktail di mondi sottobreccia

c’è una vela che smareggia

e l’ipotesi a sera scarseggia

 

neanche il supermercato

globale tra tanto sciame

è così fondo immane

 

 

MACERIE DELLE DEMOCRAZIE

 

nelle macerie

delle democrazie

e sempre nel posto sbagliato

c’è un silenzio che parla di mele

e suono macera transizioni

 

un pasto di avanzi che avanza

tra radici e memorie esiliate

una risacca secca di barbarie

un lutto che non abbrevia la vita

 

il soggetto impastato nell’oggetto

oggetto in pericolo che pericola

e soglia un senso che deraglia

nelle stanze obese di tensioni

 

non stare, amore, peso appesa

a un sole, compagna la gravità

ci lega ai confini del precario

e vulcanica è la terra e vita

 

doppio vincolo il tempo macina

e retroazione il giorno della notte

non lascia la scena alle polveri fini

se campa un granello di vento

 

che sanguini il pensiero la decisione

qui e ora è la continuità dell’ordine

sotto l’azione e l’incisione che taglia

e colpa è la verità sequestrata in coda

 

le catene delle cause imprigionate

stagionate come un ferro battuto

non sono un balsamo per il sonno

e la mafia che così conta le giornate

 

nate sono le ore e il disonore ora

conta più di una vittoria al pallone

è una festa nazionale (che pena)

un bagno penale innaffia l’oratorio

 

 

 

I RICORDI DEL FUTURO

attacco concentrico buyers strike

una tempesta di ioni all’elio

tagliamo le vene al mercato

gli acquisti i ricordi del futuro

 

buchi l’ora navighiamo zero

neri nessun atomo d’ossigeno

ci brama più degli specchi

ustori

 

in questo mondo venture capital

siamo onde trostskiane un piano

campi di concentramento d’assalto

centri commerciali d’altro nuovo

 

zero è un infinito vortice di lame

multiple linee di fuga, uno sciame

un concerto di uragani in volo

vorticali ruscelli ore in amore

e frattali di re-ali alla mola

 

 

 

 

LE RADICI DEL PASSATO

 

è tempo di uccidere l’Illuminazione

la luce che ci nasconde le stelle

la trasparenza degli assassini

il funerale della lingua dei sogni

 

farfalle tossiche vorrei i poeti

rane pescatrici in agguato e scanto

travestite e pronte all’inganno

la verità piegata allo straniero

 

code di rospo Heliconidae del tempo

la potenza del falso ha una verità

in loro i ricordi del futuro l’assenza

lo sguardo obliquo sul fisso dell’Idea

 

le radici del passato porgono il sisma

rizomi e vigili il guado e la danza

e terra di morte apparente l’Etna

il mio vulcano i suoi quasar di lava

 

 

 

NON CHIEDERE

 

un vuoto on dit dinamica un’assenza

un muovere la massa delle nuvole

un soffiare dove non chiede l’andare

un abitare le rivoluzioni e i corpi

 

Eretico

 

sempre uno stesso sogno e segno

la luna e Atene fra le more e le ore

il sonno e la pioggia a spasso, un basso

un passo e un fragore ghirigori

 

futuro

 

quante esplosioni e schiere di lampi

il dolore delle foglie d’autunno, un suono

e quanti scafi di speranze e paure

non possono più vedere dai fondali!

 

maintenant

 

lo specchio del mare riflette, non piega

e non vede… nessuna morte li spiega

li dismora un viaggio in quiete e moto

e a mente permanente una rivoluzione

 

 

per gentile concessione dell’autore

 

 

contiliano

 

Antonino Contiliano vive a Marsala. E’ laureato in Pedagogia (Università di Palermo). è stato redattore della rivista “Impegno 80” e “Spiragli”. Ha fatto parte del movimento poetico che, tra gli anni 60 e 80 del secolo scorso, operò in Sicilia e si qualificò come Antigruppo Siciliano. Negli anni 80 ha fatto parte del comitato organizzatore degli “Incontri fra i popoli del Mediterraneo”: il convegno che, curato dal poeta Rolando Certa, ogni due anni si teneva a Mazara del Vallo. Nell’Antigruppo siciliano è stato redattore anche della sua rivista, “Impegno 80” (Mazara del Vallo) e poi del trimestrale “Spiragli” (Marsala). Fra le sue ultime poere di poesia si ricordano: ‘El Motell Blues (2007), Tempo spaginato. Chiasmo (2007), Il tempo del poeta (2009), Ero(S)diade. La binaria de la siento (2010), We are winning wing (2012), L’ora zero (2014) e la sua ultima opera Futuro Eretico (Fermenti 2016). Sue poesie sono state tradotte in inglese, francese, spagnolo, greco, macedone, romeno e croato.

 

Nell’immagine in evidenza la copertina che riprende un quadro di Giacomo Cuttone, artista con cui il poeta spesso collabora.

 

Riguardo il macchinista

Pina Piccolo

Pina Piccolo è una traduttrice, scrittrice e promotrice culturale che per la sua storia personale di emigrazioni e di lunghi periodi trascorsi in California e in Italia scrive sia in inglese che in italiano. Suoi lavori sono presenti in entrambe le lingue sia in riviste digitali che cartacee e in antologie. La sua raccolta di poesie “I canti dell’Interregno” è stata pubblicata nel 2018 da Lebeg. È direttrice della rivista digitale transnazionale The Dreaming Machine e una delle co-fondatrici e redattrici de La Macchina Sognante, per la quale è la cosiddetta macchinista -madre con funzioni di coordinamento. Potete trovare il suo blog personale digitando http://www.pinapiccolosblog.com

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