Fadwa Suleiman: morta un’icona della rivolta siriana (Sana Darghmouni)

City in the snow (2)

Dopo una lunga lotta con il cancro, il 17 agosto 2017 si è spenta a Parigi Fadwa Suleiman, attivista, poetessa e artista siriana di confessione alawita[1], nata ad Aleppo nel 1970. È senz’altro uno dei personaggi più noti e rilevanti di questi anni duri della rivolta siriana: Fadwa ha guidato nel 2011 una protesta pacifista a Homs contro il regime di Bashar Al-Assad e questo ha implicato per lei una condanna a morte dallo stesso Assad e l’esilio forzato verso un paese europeo. Infatti, dopo una prima tappa in Giordania, l’artista siriana si era stabilita a Parigi, nel 2012, dove aveva acquisito lo status di rifugiato politico e dove è stata abbattuta dalla malattia.

   Suleiman è senz’altro un’icona della rivolta siriana contro la dittatura alla cui vita e morte è stato dedicato purtroppo poco spazio. I suoi slogan e le sue manifestazioni pacifiche puntavano sull’unitarietà del popolo siriano contro ogni tentativo di divisioni o conflitti confessionali.

   Ci sono stati tuttavia alcuni riconoscimenti alla Suleiman e al suo ruolo sui social network, tra cui uno dello scrittore siriano Khaled Khalifa, che scrive, che “il completamento di una grande tragedia avviene in una morte triste e silenziosa. Addio, Fadwa “e un altro dallo scrittore siriano Rime Allaf, che ha scritto su Twitter,” Oggi i siriani sono in lutto per l’attrice Fadwa Suleiman, icona della rivoluzione che ha condotto canti pacifici a Homs prima che Assad lo bombardasse e riducesse in rovina” (https://arablit.org/2017/08/17/fadwa-souleiman/). Quindi Fadwa è stata amata e stimata anche da altri scrittori che l’hanno ricordata e con le parole commemorata.

    C’è da dire nondimeno che come Suleiman ci sono altre donne con le sue stesse qualità, come la scrittrice e giornalista Samar Yazbeck, o ancora la poeta, Hala Muhammad: sono tutte alawite e donne che hanno agito contro il regime di Assad, e i cui scritti rappresentano la coscienza di una nazione sotto dittatura (http://www.aljadid.com/content/fadwa-sulayman-syrian-heroine-beyond-glamour-and-gender).

   Fadwa Suleiman ha scritto una raccolta di poesie pubblicate in arabo (Ed. Dar Al Ghaououne) e tradotte in francese con il titolo A la pleine Lune (Ed. Le Soupirail). Questa poesia tradotta qua sotto è tratta dalla raccolta citata:

 

Le persiane sono spalancate

su un tramonto porpora

nel cielo passano aerei

senza rumore

portando i passeggeri verso la loro destinazione

sopra i tetti

e cercando di atterrare

una nuvola di colombe ruota

i tetti sono in piastrelle

il mio cuore rosso

laggiù nel mio paese

la notte si è indubbiamente calata

notte che gli aerei laggiù

trasformano in giorno

perché gli aerei laggiù

non sono stelle cadenti

ma lune del mezzogiorno

gli aerei laggiù

non portano i passeggeri verso la loro destinazione

ma portano lontano le anime

sono bombe

che atterrano sui tetti

non colombe

in quanto a questi lampi di luce

sono solo l’attrito della pioggia di conchiglie

e di anime che ascendono

o voi che lasciate il paese a piedi

scrivete sulle vostre note di viaggio

su questa notte illuminata dall’ombra

era il compleanno di un tiranno

2 luglio 2012

 

[1]Alawiti (seguaci della Alawiyya) sono un gruppo religioso nel vicino Oriente, diffuso principalmente in Siria. Teologicamente sostengono di essere sciiti duodecimani. Alawita è lo stesso Bashar Al-Assad.

syria_fadwasoleiman

 

 

Fadwa Suleiman (1970-2017) è stata un’attrice e attivista siriana.  Nata ad Aleppo, si trasferì a Damasco per perseguire la carriera  di attrice di teatro e televisiva, divenendo un volto noto al grande pubblico del suo paese. Il suo impegno sociale si era già manifestato in diversi ruoli interpretati per serie televisive tra cui “Piccoli cuori” in cui interpretava  l’insegnante d’arte in un orfanotrofio. La serie è servita a sensibilizzare il pubblico siriano sulla questione del traffico dim organi umani. Ha interpretato Nora in “Casa di bambola”.

 

 

 

 

Foto di Fadwa Souleimane da sito.

Foto in evidenza; dipinto di Barbara Gabriella Renzi Iule, “City in the Snow”.

Riguardo il macchinista

Sana Darghmouni

Sana Darghmouni, Dottore di ricerca in Letterature Comparate presso l'Università di Bologna, dove ha conseguito anche una laurea in lingue e letterature straniere. E' stata docente di lingua araba presso l'Università per Stranieri di Perugia ed è attualmente tutor didattico presso la scuola di Lingue e letterature, Traduzione e Interpretazione all'Università di Bologna.

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