Così e basta
Suvvia,
alzati ora
e scrivi la tua poesia!
Sì così
Senza nessun desiderio
Esattamente come se
Assumessi un farmaco amaro!
O
ti appoggiassi ad un muro freddo!
Come se ti allenassi
A sollevare pesi in un pomeriggio d’estate!
L’avvenire… sta arrivando senza dubbio.
Folle…
Muggente come un toro furioso.
Accoglilo con tutto il tuo “teppismo” dei figli del rione
Arrotola il clangore delle parole vuote
Come calzino sporco
E
Buttale…
Sulla pupilla del suo cuore.
Brucia i verbi concavi fino ad ardere
E senza esitare
Pugnalalo quando gira il collo.
Annegalo nei mari che hanno saccheggiato il tuo tempo
E reso sordo.
Raccogli le ghiaie delle rovine che ti hanno ferito le ginocchia
E
Proprio tra le due cosce
Spara il tuo colpo.
Poi
Come tempesta
Innalzati da quella rabbia
Verso il sospiro dell’orgasmo
E da lì
Come freccia delle tenebre
Immergiti profondamente
In un’onda di argilla calda
E
Con entrambe le mani
Afferralo
Quello scoglio
Disubbidiente
La
tua
P
O
E
S
I
A
!
2
Ho visto “un porta carri” in cielo
Raccogliere preghiere smarrite
Riciclarle
Poi
Darcele in contrabbando
A condizione
Di rimanere
Dietro
La
P
A
R
E
T
E!
هكذا وفقط
هيا
قم الآن
!واكتب قصيدتك
نعم هكذا
دون أي رغبة
تماما كما لو أنك
!تأخذ دواء مرا
أو
!تستند إلى حائط بارد
كما لو أنك
!تتدرب على رفع الأثقال في ظهيرة صيف
.القادم.. آتٍ لا محالة
..أحمق
.ويحمحم كثور هائج
لاقه بكل ما أوتيت من “زعرنة” أولاد الحي
كور قرقعة الكلمات الفارغة
كجورب متسخ
و
…ارمها
.على بؤبؤ قلبه
اكو قامة الأفعال الجوفاء حتى التوهج
وبلا تردد
.اطعنه في التفاتة عنقه
اغرقه في البحور التي نهبت مداك و
.أصابتك بالطرش
لملم حصى الأطلال التي عقرت ركبتيك
و
بين الفخذين تماما
.سدد رميتك
ثم
كالنو
اطلع من وسط ذاك السعار
..إلى
شهقة الرهز
ومنها
…كسهم الظلام
غص عميقا
في لجة الطين الحار
و
بكلتا يديك
اقبض عليها
تلك الزلقة
العاقة
ق
ص
ي
د
ت
!.ك
2
رأيت “عربجيا” في السماء
يجمع الأدعية الضالة
يعيد تدويرها
ثم
يهربها لنا
شريطة بقائنا
خلف
ا
ل
ج
د
ا
!.ر
Remah Boubou, nata a Latakia in Siria. Lavora come ingegnere meccanico negli istituti di istruzione industriale. Ha pubblicato una raccolta di poesie intitolata “la mia mela e l’ho rubata” pubblicato dal ministero della cultura in Siria e una seconda raccolta “il mare cerca il suo azzurro”.
immagine in evidenza: Foto di Gin Angri.