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DIALOGO DI UNA MADRE E DI UN FIGLIO SULLA DIPENDENZA (Seconda Parte) di Reginaldo Cerolini e Giuseppina Battistotti

29 aprile 2021La macchina sognante, La macchina sognante num. 21, saggi, Sconfinanticomunità, dialogo, dignità, figlio, Giuseppina Battistotti, intervista, lutto, madre, mancanza di informazione, paura, recidive, Reginaldo Cerolini, responsabilità, ricadute, sensi di colpa, sentimenti, SERT, tossicodipendenza
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Per la prima parte, cliccare qui.

 

SECONDA PARTE

R: Come è avvenuto il mio ritorno da New York?

G: Io mi ricorderò sempre, che avevamo saputo da mia nipote, le difficoltà che i tuoi amici avevano riscontrato e io ti ho chiamato un lunedì e chiedendoti se volessi venire a casa hai risposto subito di sì e il sabato seguente, con un volo diretto, sei tornato. Papà è quello che ci ha sofferto di più.

R: Perché?

G: Lui comunicava poco, però si capiva come stava nei modi che aveva per gestire la sua quotidianità, si capiva che fosse molto preoccupato. Per esempio quando sei tornato, ogni tanto uscivi e lui non faceva che stare alla finestra per vedere se tornavi, e insomma ci soffriva tantissimo. Quando se ne parlava fra di noi, lui non faceva altro che piangere.

R: A parte piangere, faceva anche qualcosa?

G: In che senso?

R: Rispetto alla mia problematica della droga.

G: … no, lui non sapeva come gestire questa cosa, non sapeva cosa poteva fare. Non aveva idea di come aiutarti …

R: Però eravate già stati a parlare al SERT. Quindi sapevate quali erano le cose da fare.

G: No, perché il SERT purtroppo non è che ti aiutava perché tu essendo maggiorenne … .

R: Sì, c’era la privacy, ma qui stiamo parlando di dopo, quando ero io a frequentarlo, ma io so che eravate andati al SERT perché sempre parlando con papà mi aveva detto che tra le varie problematiche che ci potevano essere dei motivi che mi avevano portato alla dipendenza, c’era una conflittualità della sessualità vissuta in maniera confusa o meno. In quell’occasione avevo specificato a papà, siccome tra noi era già stata chiarita anni prima la questione della mia omosessualità e della mia libertà di vivere la mia vita secondo quanto sentissi, che non erano quelli i motivi per cui io mi drogavo. Quindi c’era già stato questo confronto, magari non ti ricordi bene … .

G: Mh…

R: Come è stato il percorso di recupero?

G: È stato molto duro perché intanto tu non volevi saperne di comunità, o farti aiutare più di tanto. Eri convinto che tu ce l’avresti fatta da solo e in comunità non ci volevi andare. Essendo maggiorenne era una decisione che era solo tua e papà infatti soffriva di questa cosa, lui infatti avrebbe voluto che tu andassi immediatamente in comunità, per farti aiutare perché, come tra l’altro pensavo anch’io, sapevamo che era l’unica soluzione per superare questi momenti.

R: Quando sono tornato sono ricaduto subito nella droga o sono rimasto astinente?

G: Sei ricaduto nella droga subito, dopo poco tanto è vero che a volte sparivi, un’altra volta non ti trovavamo più allora sono venuti i tuoi amici a cercarti e a riportarti a casa.

R: No, c’è stata una fase in cui io ero astinente, almeno i primi 5 mesi. Infatti sono andato a lavorare per Adidas all’Expo, ed era stata una fase positiva. Comunque pochi mesi dopo papà è risultato malato di tumore al fegato e al pancreas, come è stato affrontare tutto questo insieme per te?

G: E’ stato molto doloroso e molto tragico per me perché mi sono ritrovata praticamente sola anche se papà era presente, nonostante la sua malattia. Prima è stato in ospedale perché il decorso è stato rapidissimo. Dicevo mi sono ritrovata sola a gestire tutto anche se sono stata sostenuta dai tuoi amici che mi sono stati vicino moltissimo, col conforto delle parole anche perché, riguardo alla sostanza è facile suggerire ad un genitore di sbattere fuori di casa il figlio tossicodipendente, che gestisca autonomamente la propria vita, perché tu come genitore non puoi andare avanti così. E’ facile suggerirlo ma è molto difficile farlo.

R: Quindi come ti sei sentita?

G: Malissimo. Anche se tutti mi dicevano, come dicono tutt’ora che sono una donna forte, ma io forte non lo ero per niente. Quando mi ritrovavo sola con me stessa non sapevo a che santo rivolgermi.

R: Quindi eri da sola nella tua fragilità.

G: Sola. Non sapevo, quando mi svegliavo al mattino come ti avrei trovato. Se ti avrei trovato fatto oppure no.

R: Come hai gestito me a casa e papà in ospedale?

G: Le cose positive, di cui ti devo ringraziare, sono il fatto che hai detto a papà che saresti entrato in comunità e così quando sono andato a trovarlo nel pomeriggio, lui mi ha detto questa cosa e davvero io non ho mai visto una persona come lui in quel frangente. Poi, ti devo ringraziare del fatto che,  quando papà e venuto a casa dall’ospedale per finire i suoi giorni in famiglia, perché in quel periodo, quelle due settimane non ti sei mai fatto e mi hai aiutato tantissimo nella gestione di papà. Di questo ti ero molto grata e pensavo che questo fatto avesse concluso come dici tu il tuo cerchio e ne fossi uscito.

R: Invece che cosa è cambiato dopo che è morto papà?

G: E’ cambiato che hai ripreso a farti normalmente. Mentre inizialmente era ogni qualche giorno, l’ultimo periodo era una cosa quasi quotidiana.

R: Come ti sei comportata rispetto ad amici, vicini e parenti che sapevano o non sapevano?

G: Al vicinato in generale non ho mai raccontato niente. Sono poche le persone a cui ho raccontato che oramai eri molto dipendente e siccome avevo anch’io bisogno di parlarne con qualcuno che non fosse O. o tua cugina ne ho parlato a qualche coppia di vicini amici, con lo scopo di averne uno sfogo mio per parlarne con qualcuno, anche se sapevo che nessuno di loro avrebbe potuto materialmente aiutarmi.

R: Quindi hai, in qualche modo, chiesto aiuto?

G: Ho chiesto aiuto, e l’ho avuto con il confronto.

R: Come è stata questa solitudine di cui più volte hai fatto menzione?

G: E’ tremenda. E’ tanto tremenda che un giorno ero talmente giù di corda e disperata, siccome era un paio d’anni che non fumavo, che quel giorno mi sono detta ‘ O vado a comprarmi le sigarette o mi butto giù dal balcone’.

R: Infatti eccole qua, mentre parliamo, hai già fumato due sigarette. Come è andato il primo soccorso, attraverso la comunità?.

G: Be’ anche li pensavo, quando eri nella prima comunità a Como, che tu stessi facendo un bel percorso anche perché eri in un posto molto bello, seguito da esperti e con molte persone. Poi un bel giorno hai deciso che saresti andato a fare un’esperienza monastica, di tradizione cattolico-giapponese perché secondo te era un’esperienza che ti poteva servire d’aiuto ed erano cose che a te interessavano …

R: Li ci possiamo tornare dopo, ma quello che voglio sapere è se era stato un periodo di tristezza perché non ero con te, se invece in quella condizione di solitudine hai potuto maturare il tuo lutto per papà, oppure eri contenta perché ero in un posto sereno e quindi hai potuto finalmente pensare a te. Pensiamo al mentre della prima comunità e non al dopo.

G: Certo. Pensavo che tu fossi in un posto sicuro dove persone esperte ti potevano aiutare, quindi mi ero rilassata un pochino, avevo incominciato a iscrivermi ad un corso dove incominciare a parlare dei miei sentimenti e dei miei problemi, cosa che non ho fatto fino in fondo ma per pochi mesi perché non lo ritenevo utile per me. In quel corso tutti dicevano la solita storia, io mio figlio l’ho sbattuto fuori di casa, io mio figlio ho fatto là … poi però quando facevi domande concrete a queste persone, come ad una signora che aveva riferito di non aver fatto entrare il figlio fatto la sera, se il figlio avesse qualcuno dove andare, mi sento rispondere ‘a si è andato a vivere con la sua ragazza’ al ché ho detto ‘Grazie al cavolo!’ perché anch’io avrei fatto una cosa del genere se avessi avuto la certezza che mio figlio avesse avuto altri luoghi in cui andare. Sapendo che non avevi altri posti non è semplice la soluzione di non far più entrare dentro casa.

R: Possiamo dire che questo anno e qualche mese è stato vissuto con un pò di respiro e un po’ di tranquillità?

G: Sì.

R: Dopo invece la soluzione di meditazione cattolico-giapponese, che menzionavi, come si è ripresentato il problema della droga?

G: Anche lì quando eri nella comunità con questo padre spirituale, lì, pensavo che avessi raggiunto in qualche modo una serenità, una pace invece poi ho scoperto che più di una volta avevi telefonato a tua cugina perché stavi male, perché avevi bisogno di aiuto perché ti eri fatto. Quindi io ho capito che tu eri tornato nella situazione iniziale.

R: Come hai reagito?

G: Molto male. Nel senso molto male interiormente perché anche lì non me lo aspettavo, non me ne ero accorta di questa cosa.

R: In questa seconda ricaduta eri sola o avevi qualcuno con te?

G: Avevo solo tua cugina e O. .

R: Come mi sono comportato, io, una volta tornato a casa per via dei miei problemi di droga?

G: Dopo pochi giorni che eri qua la situazione è tornata come all’inizio, ovvero che tu ti facevi normalmente. Ad un certo punto, presa dalla disperazione ti ho cacciato fuori casa tra virgolette, ed ero abbastanza serena perché ti ho cacciato senza troppe paure perché sapevo che avevi soldi a disposizione, e quindi il modo di gestire la tua vita.

R: Come è stato vedermi scegliere la miseria della sostanza, con quella sofferenza e con quel distacco?

G: Io per un po’ di mesi non ti ho visto, non sapevo neanche dove alloggiassi, cosa facessi o avevo qualche informazione di qualcuno che me lo diceva.

R: Quindi eri in contatto con degli amici suoi?

G: Si A. o S. . Però io ero abbastanza tranquilla.

R: Finché mentre ti trovavi nella dimora al lago, non è avvenuta la chiamata che ti informava che mi trovavo all’ospedale.

G: Si, ma non ricordo più chi mi ha chiamato.

R: Ti ha informato l’avvocato che io avevo chiamato dall’ospedale.

G: Non so, va be’. Al ché avevo deciso di non venirti a trovare, infatti per un po’ di giorni non sono venuta, poi con O. sono venuta a trovarti e dopo l’ospedale forse sei venuto a casa, non ricordo bene a dire il vero.

R: Quindi è stato un periodo confuso a livello dei fatti e dei sentimenti, forse perché rivivendo fatti ed accadimenti analoghi la memoria ne frapponeva l’ordine esatto? C’era la realtà della droga che mischiava nella tua mente tante infinite vicende analoghe e prive di respiro, segnate solo dalle cadute estreme che vedevano in gioco la presenza di ambulanze, pronto soccorsi, TSO, e polizia?

G: Sì, dove non vedevi soluzione o non vedevi la luce in fondo al tunnel come si dice.

R: Tu hai delle domande per me?

G: No perché era tutto tornato come prima. Tu deperivi sempre più, questa droga ti stava prendendo oltre al fisico il cervello con crisi marcate.

R: Che tipo di crisi avevo?

G: Vedevi cose che non c’erano, avevi paura di tutto quello che ci circondava. La mattina, quando ti eri fatto la notte, venivi subito da me per chiedere aiuto per le tue paure, vedevi gatti, vedevi persone che volevano farci del male, che dicevi stavano entrando chi dalla finestra, chi dalla porta e la cosa andava avanti per almeno un paio d’ore. Questo ciclo infinito mi ha debilitato tantissimo  perché, primo non era gestibile e poi le persone e il Sert hanno cominciato ad inculcarmi la paura che tu potessi farmi del male. Secondo loro quando tu eri sotto questo effetto c’era il rischio che tu non capissi più che io sono tua mamma e che di conseguenza potessi farmi del male.

R: E questo è mai successo?

G: No.

R: Eri però spaventata?

G: Ero spaventata, sì.

R: Tu ti sei mai sentita colpevole per la mia scelta autodistruttiva?

G: Colpevole solo di non aver saputo aiutarti. Questo però dipende molto dal fatto di non sapere diverse cose, l’origine di tutto o quello che veramente pensavi, perché quello che dicevi era tutto molto vago.

R: Mi hai mai odiato per non aver scelto, nel periodo di dipendenza, te e la nostra famiglia?

G: No.

R: In quali momenti provavi paura di me?

G: Quando eri sotto l’effetto della droga, quando avevi le allucinazioni … .

R: Cosa dicevo?

G: Guardando nel vuoto “Guarda quello lì, ci sono tanti gatti, chiudi la porta che quelle persone vogliono entrare, etc.”. “Stai qua vicino a me”, una volta mi hai presa mi hai strattonata e nell’altra mano avevi un coltello con cui volevi difendermi in qualche modo, e lì ti confesso che avevo paura. Avevo paura delle tue possibili reazioni.

R: Io mi sono mai mostrato aggressivo nei tuoi confronti?

G: No.

R: Hai mai pensato di proteggere la tua vita lasciandomi al destino che in qualche modo mi ero scelto?

G: L’ho pensato ma non ci sono mai riuscita.

R: Perché no?

G: Non lo so, perché … mi viene in mente l’ultima volta che sei andato via o forse ti ho mandato via io e quando sei tornato eri praticamente come un barbone, lì mi hai raccontato di aver dormito in una fabbrica dismessa, mi hai chiesto i soldi per mangiare perché non ne avevi ed eri molto … molto barbone, sporco, trasandato.

R: Come è successo che ho deciso di ritornare in comunità?

G: Non so come sia successo ma secondo me una delle ultime volte che ti sei fatto ti sei sentito male. Tu hai sempre avuto molta paura del male fisico e quella volta hai capito di non poter andare avanti per cui sei venuto e mi hai detto “Mamma sono arrivato alla frutta” quindi io ti ho portato subito dallo psicologo che ti aveva in cura, direttore del Sert, e gli hai detto che volevi tornare in comunità, eravamo a Luglio.

R: E’ stata quindi una scelta autonoma?

G: Sì.

R: Mi ricordo che tu avevi scritto una lettera a me, tempo fa, quando avevo mostrato punte massime di dipendenza e deragliamento in cui mi dicevi che gli anni che ormai ti sono concessi di vivere sono minori del tempo vissuto e che dovevi iniziare a valorizzare il tempo rimasto con gli affetti e le energie positive, in quella lettera mi domandavi se volevo far parte di queste persone che ti avrebbero accompagnato nei tuoi ultimi anni di vita. Secondo te può aver sortito qualche effetto, quella lettera sulle mie decisioni, mettendoci certo tempo ma lavorando dentro la mia interiorità?

G: Che abbia sortito questo effetto su di te?

R: Sì. Del resto l’ho sempre avuta appesa sopra il mobile alla testa del letto come un talismano.

G: … non so se sia stato quello il fatto che ti ha convinto a ritornare in comunità comunque era quando l’ho scritta quello che pensavo in quel momento e avevo bisogno di uno sfogo e quindi l’ho fatto scrivendo, anche perché io non è che sono una scrittrice quindi difficilmente mi viene da scrivere su carta le mie emozioni e pensieri.

R: Hai trovato però il linguaggio che più arriva a tuo figlio, la scrittura, appassionato come è di lettura e scrittura.

G: Spero.

R: Quali sono oggi le tue paure di madre?

G: Sono consapevole che questa, chiamiamola malattia – la dipendenza, è qualcosa che è sempre lì pronta, non basta prendere le medicine e finisce, quindi il mio terrore è che tu non capisca di non doverci più ricadere e renderti conto che ti ha rovinato la vita perciò, devi essere secondo me forte. A me sembra di avere una spada sopra la testa che è lì pronta e potrebbe muoversi con un colpo netto da un momento all’altro. Non accetto l’idea che tu dica che uno può ricaderci o che può ancora succedere.

R: Questi sono dati certi di professionisti che ci lavorano.

G: Certo, uno può pensarlo, però non deve attuarlo.

R: Si, la diversità dei nostri punti di vista è che tu come madre ovviamente non vuoi più che quella sofferenza riaccada ed è plausibile, io come ex tossicodipendente so che è possibile e molto probabile che ci ricada, l’unica cosa di cui posso essere convinto è di non voler fare e cedere ad un destino di tossicodipendente. Pertanto, se per qualsiasi motivo dovesse succedere, mi devo rialzare in piedi subito senza ricadere o lasciarmi dentro a un vortice di dipendenza di anni mesi o settimane. Questa è la lucidità che devo e posso avere come ex-tossicodipendente. Senza avere cioè l’arroganza di pensare che, invece, non possa risuccedere. Poi se non succede è meglio no?

G: Sì, meglio che uno faccia di tutto perché non succeda. Ma se uno parte dall’idea che possa succedere …

R: Ma non sono io a dirlo, è un dato di fatto dell’esperienza di specialisti competenti.

G: Certo.

R: Quindi io mi devo lasciare guidare, dal momento che ho chiesto aiuto, da una plausibilità dove non mi sento così migliore di tanti altri da avere la certezza assoluta che non ricadrò. Allora la mia unica certezza o speranza è che nel caso mi succeda di ricadere, nonostante io agisca tutto il mio possibile perché non succeda, è di rialzarmi e sapere che la vita da drogato e tossicodipendente non è la vita che voglio per me. Non si tratta di un pensiero debole e da paraculo ma di un pensiero razionale.

G: Ma siccome la casistica dice che può succedere ma che può anche non succedere … .

R: Infatti parliamo di lucidità ovvero sia di una forma di attenzione nel non mandare tutto a quel paese perché ricadi. Si tratta di un processo di cura che può richiedere – senza sentirsi in colpa- degli anni. No?

G: Sì.

R: Ma … ?(rido)

G: (ride) Ma seguiamo la casistica positiva.

R: Benissimo. Quali sono i punti di forza che ti fanno andare avanti come donna e come madre?

G: Dal momento che non sono più giovanissima, vorrei vivere ancora qualche anno per poter, tra virgolette, spianarti un po’ la strada.

R: Cosa dici a tutti quei figli e figlie cadute nella droga, ma che si vogliano sinceramente rialzare e a tutte quelle famiglie che si trovano nella nostra stessa condizione?

G: Dico che il figlio è sempre figlio, e questo non può cambiare in nessun modo, questo vuol dire sia nel bene che nel male.

R: Questo però lo stai dicendo ai genitori, ai figli come me che cosa dici?

Interruzione di 10 minuti per l’arrivo della domestica, l’ abbaiare molesto del cane e per la fuitina ai servizi di  mia madre.

G: Pensare che la vita comunque ci riserva dei problemi e delle incognite che bisogna saperle superare e che questi problemi che puoi incontrare sulla tua strada quasi sempre sono cose positive utili per continuare la tua esistenza.

R: Quindi la vita in qualche modo educa?

G: Si. Basta saperla prendere nel modo giusto. Nel senso di lottare e di saper rendere i problemi meno tragici di quello che in realtà sono.

R: Qual è il messaggio che dai ai genitori che attraversano questa problematica?

G: Di non sentirsi in colpa per quello che sta succedendo al loro figlio perché non è una cosa così facile da capire e da gestire.

R: A papà che cosa diresti invece, se ci fosse e ti potesse sentire?

G: Gli direi, “Continuiamo assieme a vivere questi momenti, e vedrai che ce la faremo”.

 

Immagine di copertina: Foto di Reginaldo Cerolini e Giuseppina Battistotti, a cura di Reginaldo Cerolini.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Riguardo il macchinista

Reginaldo Cerolini

Nato in Brasile 1981, Reginaldo Cerolini si trasferisce in Italia (con famiglia italiana) divenendo ‘italico’. Laureato in Antropologia (tesi sull’antropologia razzista italiana), Specializzazione in Antropologia delle Religioni (Cristianesimo e Spiritismo,Vipassena). Ha collaborato per le riviste Luce e Ombra, Religoni e Società, Il Foglio (AiBi), Sagarana, El Ghibli . Fondatore dell’Associazione culturale Bolognese Beija Flor, e Regista dei documentari Una voce da Bologna (2010) e Gregorio delle Moline. Master in Sceneggiatura alla New York Film Academy e produttore teatrale presso il National Black Theatre. Fondatore della CineQuartiere Società di Produzione Cinematografica e Teatrale di cui è (udite, udite) direttore artistico. Ha fatto il traduttore, il lettore per case editrice, il cameriere, scritto un libro comico con pseudonimo, l’aiuto cuoco, conferenziere, il commesso e viaggiato in Africa, Asia, Americhe ed Europa.

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Monia Zairi: Buongiorno, Mazen Maarouf, e grazie mille per aver accettato il mio invito. Parleremo soprattutto di Barzellette per miliziani, visto che è uno dei lavori su cui sto lavorando per la mia tesi. Mazen Maarouf: Grazie mille a te.   MZ: La mia prima domanda è: cosa ha voluto esprimere nei quattordici racconti che compongono questa raccolta? MM: Prima […]

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Vuoto di Samira Albouzedi (trad. Sana Darghmouni)

(immagine di copertina: dalla Fotogallery di Francesca Brà e Enrica Luceri)   Vuoto   Ho momenti colmi di vuoto su cui piscia la noia e sulla cui testa poggiano i loro scarti gli uccelli. Dove andremo stamattina e i suoni dei missili fanno tuonare i cuori. Dicono rimanete a casa e chiudete le finestre mentre io bramo una tazza di […]

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Sopravvivere alla guerra, sopravvivere all’infanzia: su Barzellette per miliziani di Mazen Maarouf (Monia Zairi)

(immagine di copertina: dalla Fotogallery di Francesca Brà e Enrica Luceri)   Sopravvivere alla guerra, sopravvivere all’infanzia: su Barzellette per miliziani di Mazen Maarouf Monia Zairi     Autore in prosa, poeta e giornalista, nato nel 1978 a Beirut da profughi palestinesi e migrato come rifugiato nella città islandese di Reykjavík, Mazen Maarouf è recentemente giunto al successo internazionale grazie […]

“De onde surgem os sonhos”, 2021, Acrílica e posca sobre tela, 112 x 232 cm. (1)

Jaider Esbell – Specialista in provocazioni – Loretta Emiri

  Gli artisti indigeni di Roraima lottano per i diritti dei loro popoli, per questo si auto-definiscono Artivisti, Da loro ho ricevuto l’invito a scrivere un testo da inserire in e-book pensato in onore di Jaider Esbell e Nonna Bernaldina.  L’invito mi ha lusingata e preoccupata allo stesso tempo, perché l’atto di trasformare parole, sentimenti, eventi in testo scritto comporta […]

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da Lit Hub: Nuove poesie della poeta ucraina Halyna Kruk “La guerra accorcia le distanze tra persona e persona, tra la nascita e la morte”

Traduzione dell’articolo apparso in Lit Hub  il 17 marzo 2022, autorizzazione alla traduzione italiana di Pina Piccolo in attesa di approvazione.   Le poesie di guerra di Halyna Kruk sono strazianti: setaccia il suolo ucraino, portando alla luce i detriti della storia. La fertile terra ucraina, conosciuta con il nome di “chernozem” o “terra nera”, è stata coltivata e ambita […]

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IL ’68 DALLA SARDEGNA A ROMA: CANTO DEGLI SPERONI ROSSI (ROMANZO DI GRAZIA FRESU)

                                  CANTO DEGLI SPERONI ROSSI                                (Grazia Fresu, Edigraferma, 2021) SINOSSI In un dialogo costante con il fratello, il suo “tu”, il suo specchio, il suo compagno di sempre, un giovane della generazione del ’68 racconta in prima persona le esperienze, gli incontri che lo hanno segnato, il suo allontanamento dalla terra d’origine, la Sardegna, l’arrivo a Roma per iscriversi all’università, […]

MOCKUP2022-13

“Sto come l’augite tra pietre laviche e ossidiana” Sette poesie da “L’ospite di se stesso”, di Achille Pignatelli

  Delle piante   È la gerarchia degli organi a creare l’idea del comando suggerendo la disparità tra le varie parti del corpo ma nelle piante non c’è delega è l’interezza dell’organismo a stabilire il meglio per sé l’unica legge è l’uguaglianza.     Augite   Sto come l’augite tra pietre laviche e ossidiana figlio di magma e lapilli figlio […]

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Pulcinella Petonte di Walter Valeri e Valerio Apice

Pulcinella Petonte, poeta malandato, entra in scena. Suona improvvisamente il cellulare. Dalla suoneria una  canzone anarchica :’Nostra patria è  il mondo intero’. Balla poi chiede accigliato “Ma chi è?!”  Gli annunciano la vittoria di un premio letterario importante. Esulta poi torna con aria afflitta a parlare con  il pubblico.   Vivendo rigorosamente dell’altrui denaro vivacchio fra tromboni e torturati da […]

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America latina afrodiscendente

America latina afrodiscendente Una storia di (R)esistenza di Diego Battistessa, Edizioni Arcoiris   Una persona su quattro in America Latina e nei Caraibi si riconosce come afrodiscendente ma, nonostante ciò, questo gruppo etnico è sicuramente la minoranza più invisibile della regione. Sono il Brasile, il Venezuela, la Colombia, Cuba, il Messico e l’Ecuador a concentrare la maggior parte della popolazione afrodiscendente […]

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Club Silencio, a cura di Emanuela Cocco

Club Silencio Nota dell’editore: A maggio 2022 uscirà per Edizioni Arcoiris Club Silencio, il secondo volume della collana Trema (a cura di Emanuela Cocco) che ha come elemento conduttore (liberamente declinato da ogni autore) il film Mulholland Drive di David Lynch e il tema del deragliamento identitario, del doppio, della deformazione della narrazione. Tra gli autori: Flavio Sciolè, Paolo Gamerro, Nadia Busato, Luciano Funetta, […]

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Intervista a Santosh Bakaya, dal libro “Writers Speak”, a cura di Sagar Kumar Sharma (trad. Milena Patuelli)

  Vincitrice del Reuel International Award (2014) per Oh Hark!, del Setu Award  for excellence (2018) in virtù del suo  “contributo stellare alla letteratura mondiale” (Setu, rivista bilingue Hindi-Inglese, Pittsburgh, USA), del First Keshav Malik Award  (2019) per “tutta la sua produzione, straordinariamente vasta e di qualità”, saggista, poeta, romanziera, curatrice, TEDx speaker (il suo intervento Tedx su The Myth […]

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Intervista a Natalie Marx

(immagine di copertina: dalla Fotogallery di Francesca Brà e Enrica Luceri) INTERVISTA A NATALIE MARX A cura di Lucia Cupertino e Maria Rossi Cara Natalie, siamo molto felici di poter fare due chiacchiere con te. Abbiamo avuto il piacere di inserire la tua opera di video arte nella mostra “Latidos” (2021) presso la Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare, […]

24 mani in preghiera

VERDE È IL COLORE DEL RIMORSO / Un racconto di Paolo Polvani

(immagine di copertina: dalla Fotogallery di Francesca Brà e Enrica Luceri) VERDE È IL COLORE DEL RIMORSO di Paolo Polvani   Una risata! In pieno viso come un ceffone!  Oltre la grata del confessionale l’improvvisa eruzione di una risata, come le convulsioni di una tosse incontrollabile. Una donna col velo in testa passava di lì, mutò espressione. Le si accese negli […]

07 donna radici

MADRE IL FANGO ROSSO INVADE LA NOSTRA CASA: IN MEMORIA DI FRANCESCA GARGALLO, SELEZIONE POETICA

(immagine di copertina: dalla Fotogallery di Francesca Brà e Enrica Luceri)   In ricordo di Francesca Gargallo, scomparsa lo scorso 3 marzo, condividiamo un estratto dalla sua opera. Abbiamo scelto quattro sue poesie apparse in edizione italiana all’interno di Se posso partecipo (Aracne editrice, 2020), traduzione di Valeria Manca. La selezione dei testi è a cura di Lucia Cupertino.   […]

18 animali a braccetto

LA BELLEZZA DELLA CURA (BARI): UN AUDIO AL GIORNO PORTA LA LUCE INTORNO

(immagine di copertina: dalla Fotogallery di Francesca Brà e Enrica Luceri) Sperimentazione poetica come cura da integrare con le pratiche della medicina clinica e non solo   Fin dal 2014 nasce l’idea di Silvana Kühtz, coordinatrice del collettivo artistico Poesia in Azione e fondatrice dell’associazione Leggo Quando Voglio, di portare Poesia, Suoni e Musica negli ospedali e nei luoghi di […]

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Ho perso la voce in uno sciame di tristezza: Poesie di Rafael Romero

REFERENDUM SU VOCAZIONE E COSE   Mi vesto dell’abbondanza del mare per aspettare l’arrivo dell’amo sono un’amaca immaginaria che oscilla con le tempeste sono un’altalena che equivale al doppio mento della morte se sopravvivo sarà per la freschezza delle larve che si perdono nella mia pancia se sopravvivo sarà perché non inizio né finisco sarà perché ho cancellato i confini […]

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Due poesie di Farah Shammah (trad. di Rabih Majeed Marì)

(immagine di copertina: dalla Fotogallery di Francesca Brà e Enrica Luceri)   Faraḥ Šammā, nata nel 1994 e cresciuta negli Emirati Arabi Uniti  ha trascorso alcuni anni  in Brasile durante l’adolescenza per poi trasferirsi a Londra per proseguire gli studi universitari. Šammā è una giovane poetessa che traspone la sua identità palestinese e la sua lingua nelle sue poesie. Scrive […]

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Poesie di Mohamed Kheder (trad. Sana Darghmouni)

(immagine di copertina: dalla Fotogallery di Francesca Brà e Enrica Luceri) الحرية الفراشة ُالتي دخلت من نافذةِ المطبخ كانت تحومُ لأيامٍ في كلِ الغرف ترتطمُ بالسقف كلما حلمت بالهواء وتحكُ ألمها على ضوء خافتٍ للأباجورة الأصلية الفراشةُ التي نامت كثيرا على صوتِ هسيسِ الأشجار في التلفزيون وعلى حوافِ الأحلام في الأغنيات الشعبية لم تعد تذكر لون السماء تماماً ولا تفرق بين […]

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Così affrontiamo i cambiamenti climatici – Marianna Malpaga

Per gentile concessione di Agenzia di Stampa Giovanile che ha pubblicato l’articolo il 18 novembre 2021 Richard Stiegler, psicoterapeuta tedesco, ha presentato il suo nuovo libro, “Cambiamento climatico e limiti interiori” (Europa Edizioni, 2021), nel corso di un incontro organizzato dalla Rete dell’Alto Adige per la sostenibilità. L’abbiamo raggiunto online per porgli alcune domande. Di Marianna Malpaga – Perché è […]

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Studenti stranieri in Italia, quanti sono, da dove vengono, dove studiano – di Andrea Genzone

Per gentile concessione  – Pubblicato da LeNiUS 8 ottobre 2021  Gli studenti stranieri in Italia sono una fetta sempre più importante della popolazione scolastica nazionale. È ormai un fatto consolidato. Ma quanti sono esattamente gli alunni stranieri in Italia? Da dove vengono? In quali territori sono più presenti? Quali scuole scelgono? Rispondiamo a queste e altre domande utilizzando i dati […]

Copertina L'Amore Segreto di Mauro Cristofani 1

L’amore segreto di Alessandro Scarpellini (Ensemble 2021) note di lettura di Bartolomeo Bellanova

L’amore segreto di Alessandro che trasuda da ogni sua poesia è l’amore per la libertà, che è il piacere di esistere, come scrive l’autore nella lirica che dà il titolo alla raccolta, incarnata nell’ideale dell’anarchia, in senso storico-politico, quale dottrina che propugna la liberazione dell’animo umano da ogni forma di costrizione e da ogni forma di governo sull’individuo. Riecheggiano nei […]

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Trasferimenti di Viviana Fiorentino (zona contemporanea 2021) – nota di lettura di Bartolomeo Bellanova

Trasferimenti evoca immediatamente viaggi di lavoro o studio, percorsi di vita e di ricerca di sé come quello che ha portato Viviana da Palermo al Nord Irlanda. Nella raccolta entra la Terra della prima Sezione, terra fatta di incontri, di fughe da altre terre, quelle devastate da guerre e fame che Viviana rappresenta con una grandissima umanità, senza scadere mai […]

Estate corsara Copertina Fronte Grande

Estate corsara di Alessandra Corbetta (Puntoacapo Editrice 2022) note di lettura di Bartolomeo Bellanova

  Estate corsara è la seconda silloge di Alessandra Corbetta che abbiamo avuto tra gli autori di LMS nel numero 21 (aprile 2021) con il suo lavoro di esordio, Corpo della gioventù (Puntoacapo Editrice 2019), dalla quale emerge l’evoluzione della scrittura poetica e la ricerca effettuata e in corso da parte della poeta. L’estate di Alessandra è una stagione che […]

23 abbraccio nella foresta

Poesie scelte di Massimiliano Damaggio

da Edifici pericolanti, Dot.com Press 2017   Le cose con le dita   Transitiamo nella zona industriale su questa terra defunta riposano nomi di cose in disuso gonfi di piogge oblique fioriscono gli uomini dismessi   Aspettiamo, alla fermata dell’autobus la sera   Sono questi i vegetali oscuri di rumori senza forma e cose con le dita, impermeabili fiori all’incontrario […]

01 cielo e tempesta

Francesco Marotta nella traduzione di Evanghelìa Polìmou – Impronte sull’acqua Αποτυπώματα στο νερό

(immagine di copertina: dalla Fotogallery di Francesca Brà e Enrica Luceri) Fino allʼultima sillaba dei giorni  scrivere è un destino covato dallʼombra delle ore la spina amorosa di chi non lascia niente alle sue spalle perché essere cenere, sostanza di vento è inciso da sempre a lettere di fuoco nelle pupille dei segni che trascina – un canzoniere infimo, un […]

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So Long! – Un saluto e omaggio a Valerio Evangelisti, con le sue parole

Per  il magnifico esempio di teoria e pratica di rivista digitale stabilito da  carmilla on line- letteratura, immaginario e cultura d’opposizione sin dalla fine degli anni ’90, noi redazione de La Macchina Sognante dobbiamo molto all’esperienza e al lavoro di Valerio Evangelisti, che. purtroppo,  ci ha lasciati in questo tristissimo mese di aprile 2022.  Per l’importanza, sia nazionale che internazionale, […]

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Per ricordare Fawzi Karim: Recensione di “Alahor in Granata” un’opera lirica dimenticata ambientata a Granada

Per ricordare il nostro grande amico poeta,  pittore, critico letterario e critico musicale Fawzi Karim, scomparso a Londra il 17 maggio 2019 proponiamo la sua recensione dell’opera lirica di Gaetano Donizetti “, rappresentazione ripresa per la prima volta nel 1997 a Siviglia dopo uno stacco di oltre 150 anni dovuto alla perdita del libretto e delle musiche del compositore.   […]

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da “Writers Speak”, Una conversazione letteraria con Sarita Jenamani, intervista di Sagar Kumar Sharma, trad. di Milena Patuelli

  Sarita Jenamani   Sarita Jenamani, di origine indiana, vive in Austria. È poetessa, traduttrice e curatrice letteraria, redattrice di una rivista bilingue dedicata alla letteratura migrante – Words & Worlds –, attivista per i diritti umani, femminista e segretaria generale della sezione austriaca di PEN International. Finora le sue opere sono state pubblicate in tre raccolte di poesie. Il […]

MOCKUP2022-7

La tragedia dell’autunno è nell’attesa: Poesie da “Voce del verbo mare” di Simone Consorti

Da “Voce del verbo mare” (Arcipelago Itaca, 2022)   Dal punto di vista di Gagarin Non c’è nulla nel mondo di piatto e la Terra vista da quassù in fondo è solamente un quadro astratto senza uomini o donne che spuntino fuori dalle loro ombre di soppiatto Solo pennellate di mare e verde di selve Solo la Grande Muraglia enorme […]

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Pittura, poesia e rock’n’roll: Intervista con il pittore guatemalteco Alvaro Sánchez

Intervista condotta via e-mail il 27 aprile 2022. Siamo molto indebitati e grati ad Alvaro Sánchez per le sue parole e le sue straordinarie opere d’arte, che arricchiscono alcuni degli articoli del numero 24 de La Macchina Sognante.   Pina Piccolo (PP) Presentati, scegliendo 5 parole che descrivono la tua vita e le tue attività artistiche. Alvaro Sánchez (AS) Mi chiamo […]

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Estratto da Aratro ritorto, di Itamar Vieira Junior (trad. Giacomo Falconi)

Estratto da Aratro ritorto, di Itamar Vieira Junior Traduzione
 dal portoghese di Giacomo Falconi Tuga Edizioni, 2020   Quando presi il coltello dalla valigia dei vestiti, avvolto in un pezzo di stoffa vecchio e sudicio, con macchie scure e un nodo al centro, avevo poco più di sette anni. Mia sorella Belonísia, che era con me, ne aveva uno in […]

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Arando l’editoria – Omaggio a Itamar Vieira, di Loretta Emiri

Arando l’editoria – Omaggio a Itamar Vieira Loretta Emiri, marzo 2022     I diciotto anni vissuti in Amazzonia, lottando con e per gli indigeni nella difesa dei loro diritti, mi inducono a percorrere giornalmente i sentieri di Internet sempre alla ricerca di buone notizie che, almeno in parte, leniscano l’amarezza che sento per essere, in questo momento, geograficamente così […]

“Ffp2Le zone” -Omaggio a Piet Mondrian, acrilico su tela 50x70.

Il check-point di Francesco Muzzioli, “Brecht con Benjamin” – Recensione di Antonino Contiliano

Francesco Muzzioli, “Brecht con Benjamin- Contro l’immedesimazione”, OdradekEdizioni, Roma, 2021, p. 96, €16,00 Se,  nel Novecento, il matematico francese Évariste Galois disse che il problema di leggere i predecessori era quello di individuare nei loro testi “il loro insaputo” (perché “lì stavano intanati i problemi”; e se il filosofo Jean Paul Sartre, alla fine della seconda guerra mondiale, ci ha detto […]

10 bocche e mostri

ALLE BESTIE, cap. XI e XII – Francesca Sarah Toich

Alle Bestie è un romanzo di climate fiction che indaga una diversa forma di gravidanza. La narrazione si svolge in un futuro prossimo in Francia, dove si è instaurato un regime totalitario vegano e ambientalista che impone ad alcune donne di venire inseminate artificialmente di vari tipi di animali in via estinzione.  La protagonista, Maya, è incinta di un rinoceronte […]

MOCKUP2022-14

Lezione magistrale (Atto I e II): Opera teatrale inedita di Julio Monteiro Martins

LEZIONE MAGISTRALE  Pièce teatrale in tre atti   di Julio Monteiro Martins Personaggi: Lauro : Scrittore; un uomo tranquillo, pacato, sagace e sottilmente ironico, sui 60 anni   Alzira : Moglie di Lauro; severa, rovinata dal tempo, sui 55 anni   Marzia : Una ragazza simpatica, distinta, sui 30 anni   Gli studenti, tutti sui 17 anni:   Rodrigo : […]

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RICORDANDO ROBERTO ROVERSI (I parte) a cura di Walter Valeri

Sono trascorsi dieci anni dalla scomparsa di Roberto Roversi. Un poeta che ci ha lasciato il 14 settembre 2012. Poco di lui s’è  parlato in questi anni. Certamente meno di quanto meriti la sua opera, la sua  consistente testimonianza sempre attenta e sensibile. caratterizzata da un’ interpretazione critica degli eventi storici e culturali  sempre attento e sensibile.  Una presenza  preziosa […]

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La donna è un verso… 6 poesie inedite di Nizar Qabbani, il poeta dell’amore del Novecento arabo (trad. di Idriss Amid)

  8   Oh donna, chi sei? Tu, pugnale intruso nel mio passato tu, docile come gli occhi di un coniglio morbida come la buccia di una pesca tu, pulita come una collana di gelsomino innocente come i grembiuli dei bambini tu, feroce come la parola, esci dai fogli dei miei taccuini, esci dalle lenzuola del mio letto, esci dalle […]

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Lettura delle migrazioni attraverso i testi poetici (Samuele Rizzoli)

  3.2. Lettura delle migrazioni attraverso i testi poetici       Analizzando la poesia migrante dei viaggi della speranza, nei testi raccolti in questa sede[1], si delinea un fenomeno letterario che risponde direttamente agli eventi di cronaca dei fatti del Mediterraneo. Gli eventi di cronaca diventano i temi cardine sui quali il discorso poetico si costruisce facendo della scrittura […]

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OR-DITE! – teatro e poesia contro la violenza maschile sulle donne (a cura di Serena Piccoli)

da “OR-DITE” Parte Terza SERENA PICCOLI,   “NON NE USCIAMO VIVE” (monologo) Da piccola mi hanno insegnato che i maschietti sono indipendenti, coraggiosi, forti, aggressivi di natura, energici, attivi, audaci.
Dominanti. Do-mi-na-nti.
Da piccola mi hanno insegnato che le femmine sono dipendenti, affettuose, sognatrici, attraenti, emotive, tenere, gentili, dolci. Remissive.
Re-mis-si-ve.
Non mi ci ritrovavo in tutti questi aggettivi, ma mi sono sforzata, da […]

Amor y Dolor

5 poesie da “D’amore e di lotta: Poesie scelte di Audre Lorde” (Le Lettere 2018) con saggio di Daniela Maurizi

NON ERA PREVISTO CHE NOI SOPRAVVIVESSIMO.   La furia necessaria di Audre Lorde di Daniela Maurizi La  raccolta D’Amore e di lottaè uscita emblematicamente nel 2018, cinquant’anni esatti dai giorni in cui Audre Lorde si affermava politicamente e letterariamente sulla scena americana, una ricorrenza difficile tuttavia per la cultura italiana che ha bisogno di rielaborare gli slanci utopici e le luci delle […]

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Lo specchio d’acqua, di Vicente Huidobro

Vicente Huidobro de El espejo de agua, 1916 / da Lo specchio d’acqua, 1916 Traduzione di Gianni Darconza   ARTE POÉTICA   Que el verso sea como una llave que abra mil puertas. Una hoja cae; algo pasa volando; cuanto miren los ojos, creado sea, y el alma del oyente quede temblando.   Inventa mundos nuevos y cuida tu palabra; […]

Chi Siamo



lamacchinasognante.com è nata con il suo numero 0 il primo ottobre 2015, fondata da scrittori e poeti che sentono la necessità di costruire uno spazio, un contenitore di scritture dal mondo, per scritti e dibattiti, sia nazionali che internazionali, che, per la loro natura dirompente, stentano ad emergere in altri contesti letterari ed editoriali. Per una discussione più approfondita delle motivazioni e degli obiettivi, vedere i due scritti di riflessione contenuti nel numero 0 http://www.lamacchinasognante.com/riflessione-1/ e http://www.lamacchinasognante.com/riflessione/

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Eventi e news

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TerraMareStelle: Mostra di Carlo Gasperoni; Ancona 11-26 giugno 2022

CARLO GASPERONI TerraMareStelle Galleria Papini dal 11 giugno al 26 giugno 2022 Via Lazzaro Bernabei, 39 Ancona   L’Associazione Culturale Galleria Papini promuove la mostra TerraMareStelle dedicata alle opere di Carlo Gasperoni, a cura di Camilla Boemio, presentando venti opere dell’artista, in parte inedite. L’arte digitale nasce negli anni ’50: La sua origine si fa risalire alle sperimentazioni di due […]

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CAPSULA 2030: azione poetica corale FEEL NATURAL, 11 – 13 dicembre, Macerata, progetto di Marco Ranieri, a cura di AAC Platform con Camilla Boemio

Evento Organizzato in occasione della Diciassettesima Giornata del Contemporaneo / Promossa da AMACI Marco Ranieri Capsula 2030 Azione poetica corale: FEEL NATURAL Sabato 11 Dicembre , dalle ore 12 alle ore 16.30, l’azione verrà ripetuta domenica 12 e lunedì 13 dicembre A cura di AAC Platform con Camilla Boemio   Una produzione di AAC Platform A Villa Ariani Via Cecchi […]

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RESURFACE FESTIVAL 2021 – ROMA 3-5 dic., BOLOGNA 11-13 dic.

La Macchina Sognante è lieta di essere partner nel lavoro di divulgazione del Festival Resurface 2021, che quest’anno ha luogo  prima a Roma e poi Bologna, da inizio a metà dicembre, con una fitta serie di appuntamenti importanti, eventi artistici in tutte le forme,  all’avanguardia per quanto riguarda nuove proposte di linguaggio, performance, tematiche, dibattiti culturali  tanto essenziali nell’attuale panorama […]

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Eventi Alma Mater Bologna il 13, 16 e 20 Novembre- Distopie, migrazione, centro e periferie, letteratura palestinese, presentazione di Arabpop

       

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SI INAUGURA IL 16 OTTOBRE LA MOSTRA “LATIDOS” (BATTITI) A CURA DE LA MACCHINA SOGNANTE

Manca pochissimo ormai all’inaugurazione ufficiale della mostra audiovisuale LATIDOS, promossa da La macchina sognante, a cura di due macchiniste, Lucia Cupertino e Maria Rossi, con l’importante contributo tecnico di Francesco Solazzo (montaggio video). Nonostante gli impedimenti generati dalla pandemia e dalla prolungata chiusura dei musei, questa mostra di videoarte latinoamericana, all’insegna della dirompenza, approda finalmente alla Fondazione Museo Pino Pascali […]

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Tour Scomparso 2021: Ahmed Masoud a Milano (23 e 25 sett.) e Trieste (27 sett.)

      Il tour italiano 2021 dell’autore palestinese Ahmed Masoud sarà accolto a fine settembre in due importanti spazi culturali milanesi: la storica libreria Calusca (il 23, alle ore 20,30), e la libreria-bistrot Anarres (il 25, alle ore 17). Scomparso: la misteriosa sparizione di Mustafa Ouda (Lebeg 2019, 225 pagine, €18), romanzo di formazione/giallo ambientato a Gaza in un […]

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Poesia contemporanea dal Marocco e dalla Palestina: Firenze 12 e 23 luglio

      Nell’ambito della Scuola Popolare, iniziativa lanciata lo scorso anno da Villa Romana e alla quale La Macchina Sognante è stata invitata di nuovo a partecipare, il contenitore propone due iniziative una concentrata sulla poesia contemporanea in Marocco, con un focus speciale su Hassan Najmi e Abdellatif Laabi,  presentata da Sana Darghmouni e  Carolina Paolicchi della casa editrice […]

Foto serata

PAESI IN VERSI @ Presi Bene 2.0 Villa Celestina – bene Confiscato

Paesi in Versi e Musica Il 24 giugno alle ore 18:00 vi aspettiamo a Villa Celestina per una serata di reading poetici dal mondo e musica dal Mediterraneo e Vicino Oriente, insieme a: – Nasser Hyajwalo, musicista curdo-siriano (saz e voce) – Ismail Mesto, musicista curdo-siriano (saz e voce) – Ali Tibana Belazi, musicista tunisino (darbuka) I primi 3 poeti […]

Domenica 15 novembre ore 17 pagina Facebook Amnesty Bologna dialogo attorno a “I bambini spaccapietre – L’infanzia negata in Benin” di Felicia Buonomo (AutAut Edizioni 2020)

  Dopo la recensione di I BAMBINI SCAPPAPIETRE L’infanzia negata in Benin (AutAut Edizioni 2020) sul numero 18 di LMS, domenica 15 novembre dalle 17 dialogheremo con l’autrice, Felicia Buonomo, ospiti virtuali della grande casa di Amnesty International, gruppo di Bologna. Si parlerà del reportage giornalistico di Felicia  allargando lo sguardo alle tante infanzie negate e al contributo che ognuno […]

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in diretta, 29 ottobre, ore 19,30 OLTRE BIDEN E TRUMP – OLTRE BIDEN E TRUMP PERSONE COMUNITA’ MOVIMENTI

OLTRE BIDEN E TRUMP PERSONE COMUNITA’ MOVIMENTI VERSO LE ELEZIONI USA In diretta su Frontiere News e YouTube: 29 ottobre dalle 19,30 alle 21,15, ore italiane Per partecipare alla diretta via Facebook: http://bit.ly/Oltre_Biden_e_Trump Per partecipare alla diretta via Youtube: http://bit.ly/Oltre_Biden_e_Trump_YouTube C’è molto altro di cui parlare oltre a Biden e Trump, a proposito delle elezioni statunitensi. Ci sono oltre 227 […]

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