dall’Atlante ornitologico di YIN Xiaoyuan: Merops orientalis e Melanochlora sultanea, trad. di Vasily Biserov

bee-eater-4998091_1920

 

L’atlante ornitologico consiste in una serie di 72 poesie enciclopediche scritte tra il 2020 e il 2021 dalla poeta cinese  YIN Xiaoyuan, fondatrice della Scuola di Poesia Enciclopedica, che hanno come titolo il nome scientifico latino di ciascun uccello e sono corredate da note e descrizioni molto dettagliate in fondo a ciascuna poesia. L’originale è in cinese ma è stato tradotto in inglese dalla stessa poeta. Attualmente l’Atlante è in fase di traduzione in varie lingue comprese lo spagnolo, il portoghese, il bulgaro, il russo l’italiano e altre lingue.  Questa traduzione italiana è a cura di Vasily Biserov dalla traduzione inglese di YIN Xiaoyuan.

 

bee-eater-4998091_1920

Foto di Nel Botha dal sito Pixabay, per gentile concessione del sito.

[1] Merops Orientalis (Gruccione verde)

È arrivato assieme all’ombretto di lapislazzuli sul contorno esterno dei suoi epicantici occhi da volpe (una volta che Johannes Vermeer andò in rovina per quel prezioso pigmento [2]

I braccialetti di filigrana d’argento frusciavano al di sotto delle sue lucenti maniche color smeraldo: ovviamente aveva inseguito il terminatore nella sua diffusione a Occidente attraverso l’Asia meridionale e il nord Africa

Durante il suo tragitto venne colpito da proiettili e le traiettorie balistiche si fondevano ai raggi di luce, e venivano levigate fino a diventare rotonde come ghiande, pur mantenendo contorni accennati e sfumati come le fragranze eteree della mirra, del calamo aromatico e dello zafferano.

Secoli fa il Lord Mayor di Londra bruciò ile note di debito del re Enrico V in un fuoco di cannella e garofano [3]. Si pensava che le spezie rivelassero le loro anime immacolate solo nel caso in cui fossero ridotte in cenere

Il crepuscolo biancastro a est assomigliava al pennello in bambù per il matcha [4]. Quando le tende erano abbassate le forze magnetiche delle stelle differivano dal tracciato del lancio di pietre

“Adoro il tema Paisley dei tatuaggi sulle mie labbra, è l’unico elemento gotico che esibisco oltre alla mia maschera di pizzo nero…”

Perché lì suonavano “El Condor Pasa” su un oud turco invece che su un flauto di Pan? Il suo corpo a forma di pera poteva assorbire tutti i colori troppo pesanti per le immagini

Una camera rivolta verso sud sulla cima del crinale aveva raccolto tutte le fasi lunari.

E ora, la sua mano strofinava la lente ad apertura crescente; portava delle fasce di cloisonné a protezione delle dita: riccioli di fumo sbocciavano nella forma di fiori di abelmosco

diffondendo la luce proiettata nell’intera area di 30 gradi nord attorno al pianeta. Dalla Fossa delle Marianne al monte Everest, da Atlanta al vuoto insondabile in cui si tuffava… un odore di paura fermentava nel Triangolo delle Bermuda

Dal momento che appartieni alle Coracias, non dovresti  lasciarti trasportare così facilmente dall’illuminazione che tutto pervade

Ascolta, le linguette non appena le voci di sottofondo si sono calmate, e il cielo si è ripulito in seguito alla neve

La sua veste di broccato del colore della malachite cadde a terra sotto i drappeggi, con un fagiano a filo d’oro o d’argento sulla schiena

Spinse la porta, decollò e scomparve tra le nuvole

*Il gruccione verde (Merops orientalis) appartiene alla specie dei passeri della famiglia dei meropidi. È sedentario ma incline alle migrazioni stagionali ed è largamente diffuso nell’Africa subsahariana dal Senegal e dal Gambia fino all’Etiopia, nella valle del Nilo, nell’Arabia occidentale e in Asia attraverso l’India fino al Vietnam. Sono principalmente insettivori e si possono trovare nella prateria, in una ridotta macchia boschiva e nella foresta, spesso abbastanza lontani dall’acqua. Sono note diverse varianti regionali di piumaggio e sono state denominate diverse sottospecie.

Genere: Merops

Nome scientifico: Merops orientalis

Famiglia: Meropidi

Ordine: Coraciiformi

Classe: Aves

Phylum: Chordata

[1] Il lapislazzulo si diffuse in Europa nel XIV secolo affermando il suo stato regale. Johannes Vermeer, ad esempio, lo utilizzò molto di più dei suoi contemporanei del XVII secolo. Come spiega la Galleria Nazionale, a parte il fatto di “unificare l’effetto coloristico complessivo, la sua presenza distintiva potrebbe aver leggermente accresciuto il valore percepito dei dipinti agli occhi dei collezionisti”. E Vermeer provò a mischiare i pigmenti mentre molti artisti con insicurezza utilizzavano il lapislazzulo creando un blocco di colore per il cielo o per sottolineare un piccolo dettaglio su qualche abito. Nel suo dipinto “Giovane donna seduta al virginale” del 1670-72 il lapislazzulo illumina le tende, mette in risalto le ombre sul suo braccio e viene mischiato alla terra verde sul suo abito per ottenere un turchese chiaro e lussureggiante. Anche il turbante sul suo soggetto enigmatico della “Ragazza col turbante” del 1665 è luminoso per  la pietra semi-preziosa macinata. Johannes Vermeer morì gravemente indebitato.

[2] Richard Whittington bruciò tutte le note di debito del re Enrico V assieme a cannella e chiodi di garofano come segno di gratitudine per essere stato nominato Lord Mayor di Londra (Henisch 104). Pagare per tutte queste spezie può alle volte rivelarsi un’impresa monumentale.

[3] Il Chasen (o frusta di bambù) è una parte integrale del Cha no yu, la cerimonia del tè giapponese. È utilizzato per preparare in un pentolino il tè verde polverizzato chiamato Matcha. Al giorno d’oggi è possibile trovare tanti tipi di Chasen di differenti colori e spessore. Le fruste della qualità migliore sono realizzate a mano anche per quanto riguarda il dettagliato lavoro di arricciamento dei sottili fili di bamboo.

 

 

 

Male Sultan Tit on a branch in the forest

Maschio di cincia sultana su ramo d’albero.

[2] Melanochlora Sultanea 冕雀 (Cincia Sultana)

Nero fantasma, giallo imperiale ed una classica faccia altamente riconoscibile. Sorridevi di un ghigno inaspettato con gli zigomi leggermente sollevati, i loro riflessi vellutati si diffondevano come ragni dorati

Lo stilista svizzero non ha mai spiegato in che maniera ha domato  il suo essiccatore a vortice d’aria: quando il suo filo  di riscaldamento diventava rosso, cominciava l’analisi di Al fondata sulle teorie della temperatura costante. Il beccuccio gli pettinava i capelli con una ritmica simile alla musica cosmica del Vangelo; nessuno ascoltava per davvero, tuttavia tutti mantenevano un contegno molto solenne

Venne messo nel mezzo del campo acustico del Litofono di Giada con il decoro di Drago [1], oppure sulla copertina di una rivista di moda: il calcolatore GoldenRATIO si fece strada attraverso una complicata elettroerosione a filo, mentre il fotografo era semplicemente ossessionato dai riflessi nei suoi occhi color tormalina, che assomigliavano alle pupille a fessura verticale di un gatto del Bengala

Come se l’elaborazione di quella Creazione fosse avvenuta tra l’oceano Indiano e quello Atlantico. Quei raggi di luce color agata, più brillanti dei suoi capelli alla moicana, divennero solo più folti con il passare degli anni

 

Bisognerebbe osservare il giallo tulipano di Dan Flavin con lo sguardo del marketing della fame. Per esempio, sia per rinunciare alle labbra espressioniste che per comare con la dovuta ampiezza la distanza tra gli angoli dell’occhio interno in modo da distruggere la coerenza

“La bellezza risiede nelle ossa invece che nella pelle”. Nelle versioni cartacee  a doppia pagine era rappresentato come un giovane circondato da fogliame verde scuro e la linea temporale oltre l’interfaccia proseguiva con il tik-tok di buoi di legno e cavalli che planavano con fluidità

Aveva bisogno di una percentuale di nero maggiore sul suo corpo. L’immagine fondeva una miscela di olio di piede di bue, trementina, olio di visone e cera d’api; pervadendo l’oscurità di stile industriale in cui stavano fianco a fianco 13 uomini i cui i mantelli svolazzavano al vento.

C’erano anche ingranaggi, catene e antiche macchine da cucire

Un minimalismo alienante. L’unico magnete decorativo era appuntato sul suo petto, quando egli lo toccava si alteravano i colori della luce, ma nulla avrebbe mai potuto essere sbloccato

Nella matrice degli specchi erano accese barre luminose a forma di zebra. In questo momento della mezzanotte, la lancetta delle ore dell’orologio in stile INS sul muro di cemento scattò con un balzo improvviso

 

* La cincia sultana (Melanochlora sultanea) è un grosso uccello canterino (lungo circa 17 cm) con una cresta gialla, il becco scuro, nero il piumaggio delle parti superiori, giallo quello di quelle inferiori. I generi sono simili. La femmina ha verdastre le parti superiori e la gola giallastra. I giovani sono più opachi degli adulti e hanno una cresta più corta. È l’unico membro del genere monotipico Melanochlora, il quale è ampiamente differente dagli esemplari Parus con il monotipico Sylviparus come genere più vicino

Genere: Melanochlora

Specie: Melanochlora sultanea

Sottordine: Passero

Famiglia: Paridae

Classe: Aves

Ordine: Passeriformes

[1] la Dinastia Qing (1644-1911) adottò il sistema rituale confuciano della precedente Dinastia Ming (1368-1644). I governanti Qing eseguirono  modifiche in diversi aspetti del rituale, portando la musica più vicina agli antichi modelli. Adottando i riti confuciani i governanti Qing sperarono di rafforzare la legittimità del loro regime agli occhi della maggioranza della popolazione cinese. Il pezzo della collezione del RISD Museum venne realizzato, secondo l’iscrizione, nel 1761. Originariamente apparteneva ad una serie di litofoni (qing) e facevano parte del tentativo dell’imperatore Qing di rendere la musica rituale più appropriata e ortodossa rispetto a quella delle dinastie precedenti. https://risdmuseum.org/manual/159_jade_lithophone_

 

 

unnamed-3

Yin Xiaoyuan (Yin Xiǎoyuán, “殷晓媛” in cinese) è una poeta di crossover epico d’avanguardia e di cross over di genere, scrittrice multilingue, fondatrice della Enciclopedic Poetry School (fondata nel 2007), ha dato l’avvio al Movimento di Scrittura Ermafrodita  e ha redatto la Dichiarazione di scrittura ermafrodita, è redattrice e designer visivo di ” Encyclopedic Poetry School AI Papercube ” (edizione speciale 10 ° anniversario), ” 12th Anniversary Poetry ╳ Photography ╳ Manuscripts Album ” e ” 2020 Yearbook: Poetry ╳ Photography “, ” 2020 Versione Deluxe: Poesia ╳ Fotografia         Manuscripts Album ”, e del “2020 ‘Hymn to Poetry’: Online International Poetry Festival CD Album ”; direttrice e visual designer del “12th Anniversary Poetry ╳ Tea Deluxe Gift Set” e “12th Anniversary Commemorative Medallions”. Dirige anche la “Encyclopedic Poetry School Creative Writing & Integrated Art Workshop”, di cui fanno parte poeti, scrittori, drammaturghi, musicisti e artisti visivi / di installazione / fotografia / calligrafia.

 

vas2129569133_10224341919726809_4108334026029551943_n (1)

Vasily Biserov è nato in Russia ma è cresciuto in Italia, a Bologna. Laureato in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università di Bologna, collabora alla rivista letteraria Moscow Parnassus traducendo le sue poesie e i suoi racconti oltre a quelli di altri autori italiani. Da circa dieci anni partecipa a spettacoli ed eventi di poesia. È un praticante di reiki.

 

 

    

 

Riguardo il macchinista

Pina Piccolo

Pina Piccolo è una traduttrice, scrittrice e promotrice culturale che per la sua storia personale di emigrazioni e di lunghi periodi trascorsi in California e in Italia scrive sia in inglese che in italiano. Suoi lavori sono presenti in entrambe le lingue sia in riviste digitali che cartacee e in antologie. La sua raccolta di poesie “I canti dell’Interregno” è stata pubblicata nel 2018 da Lebeg. È direttrice della rivista digitale transnazionale The Dreaming Machine e una delle co-fondatrici e redattrici de La Macchina Sognante, per la quale è la cosiddetta macchinista -madre con funzioni di coordinamento. Potete trovare il suo blog personale digitando http://www.pinapiccolosblog.com

Pagina archivio del macchinista