SALOMÉ: WOMAN OF VALOR
In axes of excess succulent access
of wracked tracks, flexed nexus sequestered, vexed lexis
Come
in the thickness of
history mystery mastery matrices
Come with me
through borders orders laws flaws codes
of urgent perversion.
Come crowded with fluid runes perfumed
and naked, thirsty as plumy flumes
Come misty vitreous
prodigal and unspeakable in lusty veils
Come holy in shaded legends
of puzzled ardor, martyred
in the curls of coiled cries a chorus of cursed whorls
scorched with countenance
with outlaw fictions, fluid swoons, wounded
in coded collusion
SALOME’ DONNA VALOROSA
Nelle asce dell’eccesso il succulento accesso
di tracce rottamate, nessi flessi sequestrati leggi vessate
Vieni
nel folto della
storia del mistero del dominio delle matrici
Attraversa con me
i confini gli ordini le leggi i difetti i codici
di urgenti perversioni.
Vieni affollata di fluide rune profumate
e nude, assetate come fumi piumati
Vieni annebbiata vitrea
prodiga e impronunciabile in veli lussuriosi
Vieni santa in leggende ombreggiate
di perplesso ardore, martire
Tra i ricci di grida arrotolate un coro di vortici maledetti
riarsi dal tuo piglio
dai racconti fuorilegge, fluidi svenimenti, feriti
in collusioni cifrate
SONG OF SALOMÉ
Drape me with wild
rampage, wrought
mementos, re-chérched embers:
we will be riddled in juicy entrées,
we will remember the aching logos
like fragrant trysts
indices of iffy hysteria
I am a bricolage but cadenced.
Oh yes, a draughter of rused asylum
as the tenets of catered radar
as the torqued courtiers of silly men
*
How fancy
you are, rhizome,
disguised as love
How fickle
like phonemic fairies
of jouissance
woven gatherer
How grand
our bet of levity
our grafters of cinders
our engines of deceit [….]
LA CANZONE DI SALOME’
Drappeggiami di selvagge
furie, souvenir sagomati,
braci ricercate,
ci verranno proposte pietanze succose
come indovinelli
ricorderemo loghi dolenti
come tresche profumate
indici di probabili isterie.
Sono un bricolage con una sua cadenza
Oh sì, abbozzo stratagemmi d’asilo
come principi di radar da catering
Come cortigiani di uomini sciocchi
soggetti a torcimenti
Ma come sei stravagante,
rizoma, travestito
da amore
Ma come sei mutevole
come fate fonemiche
Intessuti raccoglitori
di jouissance
Ma come è grandiosa
La nostra scommessa
di leggerezza
i nostri gran lavoratori di ceneri
i nostri motori d’inganno. […]
BODY
According to the Kabbalah, the body
In the image of G-d,
bodIEs forth disembodying and embodying
The forbidden body
Foreboding
Unbidden as the body, rebodies
unbound
Suffer me to touch thy body. Thy body is historical like the body of a lapsed eloper. Like a festering will of vaporous quills; like a palace of scrawled carousels. It is inhabitable; thy body is humming with harrowed imminence; parsed like the clusters of fractalled gaps wrapped like the cinders of aberrance.
Like a crown of torn placards; a knot of uncertainty coiled in the gardens of eros. Fêted with gilded triggers, your body like a branch of echoic clusters that phishers have found in the twilight of caesurae! scattered in the mines of ebullient looms which lines the brow of clanging puissance tainted with malleable tales.
Nested with buttered languing, loaded lilts stilted filters, your body
an abacus of wracked tractatus, a festive tempest of flitting iterates
glistening through slippery ellipsis, a lexical elixir
like an archive of feverish torrents parsed in the spectres of a purring circus
Suffer to touch thy holy precipice ripped from the diffidence of confession
of fattened extravagance
And I will take you in the curtains of folded history
foraging through flayed hunger,
visceral sips of weighted dictates pressed hard against your
pocketed scrims, your foaming scales
la corPSe d’accord encore de la corpse succor d’accord courting ma coeur la corpse succor ma coeur encore. Encore. Encore. Encore. Encore. D’accord
Secondo la Kabbalah, Il corpo
nell’immagine di D-i-o
CORPI per la disincarnazione e l’incarnazione
Il corpo proibito
presentimento
non chiamato mentre il corpo si ri-incorpora
svincolato
Deh, mi consenta di toccare il Suo corpo. Storico è Il Suo corpo come quello di chi un dì fuggì con l’innamorata. Come l’inasprita volontà di penne vaporose, come un palazzo di giostre scarabocchiate. Non lo si può abitare, il Suo corpo canticchia con infastidita imminenza, la sua logica analizzata come quella di vuoti frattali avvolti come ceneri dell’aberranza.
Come corona di cartelli strappati; un nodo di incertezza arrotolato nel giardino di Eros. Festeggiato con grilletti dorati, il tuo corpo come un ramo di echi raggruppati in cui sono incappati i praticanti di phishing nel crepuscolo delle cesure! Disperse nelle miniere di spumeggianti telai che fodera il cipiglio del fragoroso dominio avvelenato di racconti malleabili.
Annidato in linguaggi imburrati, carico di ritmi filtri rigidi, il tuo corpo è l’abaco di un trattato distrutto, una festosa tempesta di guizzanti iterazioni che brillano attraverso scivolose ellissi, un elisir lessicale
Come archivio di torrenti febbricitanti analizzati negli spettri di un circo che fa le fusa.
Deh, mi sia consentito di toccare il santo precipizio strappato dalla diffidenza di una confessione
di una stravaganza all’ingrasso
E io ti porterò nel sipario della storia piegata
A caccia di cibo attraverso una fame sfilacciata
Sorsi viscerali di dettati pesati che pressano con forza contro le
tue garze da scena in tasca, i tuoi schiumanti piatti della bilancia
la corPSe d’accord encore de la corpse succor d’accord courting ma coeur la corpse succor ma coeur encore. Encore. Encore. Encore. Encore. D’accord
Traduzione dall’inglese di Pina Piccolo.
Adeena Karasick è poeta, teorica culturale e autrice di 7 libri di poesia e teoria poetica che hanno ottenuto grandi elogi da parte della critica . Nata in Canada da una famiglia di emigrati russi ebrei e residente a New York, è’ attualmente Professore di Teoria della Comunicazione e dei Media alla Fordham University. La sua scrittura è stata definita “elettricità nella lingua” capace di eseguire ”una fertilizzazione trasversale tra motti di spirito e conoscenza, teatro e teoria”. La sua poetica è contraddistinta da un’estetica urbana, ebrea e femminista che sfida costantemente le modalità normativa di significazione e confonde i confini tra cultura popolare e discorso accademico. Karasick ha tenuto conferenze e performance in tutto il mondo, partecipando a numerosissimi festival, simposi, e colloqui telepoetici. Pubblica regolarmente articoli, recensioni, e dialoghi su poesia contemporanea, e teoria poetica/culturale e semiotica. Ha prodotto videopoesie e registrazioni delle sue opere che mettono in luce la radicalità della sua performance. Vincitrice della MPS Mobile Award è conosciuta come “la poeta del cellulare” perché il suo lavoro è disponibile su dispositivi mobili quali cellulari e smart-phones.
Galleria fotografica delle performance in Italia: Bologna (23-26 giugno), Reggio Emilia (29 giugno), Forlì (30 giugno) che hanno visto Adeena recitare in lingua originale con traduzione italiana di Serena Piccoli e Pina Piccolo (interpretazione italiana di Serena Piccoli a Padova e Reggio Emilia e di Marina Mazzolani a Forlì).. L’8 luglio è prevista una performance a Padova, vedi link su Eventi per maggiori informazioni http://www.lamacchinasognante.com/letture-di-adeena-karasick-29-giugno-reggio-emilia-30-giugno-forli-8-luglio-padova/
Foto in evidenza a cura di Adeena Karasick
Foto nell’articolo a cura di Annalisa Crociani.