(da) NOSTALGIA DEL PRESENTE di Walter Valeri I.C.O.N disegni di Gilda Sancisi

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I

Scende la morte ogni notte

sulle  mie labbra beve

il latte dei baci non dati.

 

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II

S’ingolfa d’acqua

nell’ala del buio

affoga nelle guance 

alla finestra la bracciata

dove per sempre sprofonda 

e chiudono le luci.

 

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III

Che ore sono? 

è l’ora che segna 

d’orrore le stelle

se già tace l’allodola

nell’impaglio del giorno

ma non tacciono i cani 

non tace l’allarme in cortile

il pigolio delle mani

sui vetri piantati

con arguzia feroce 

e ombre sui muri.

 

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IV

Macina il dolore

segue la traccia del fuoco 

per nuova legna da ardere 

e quel navigare di squarci

crepitii fornaci

comete del mio funerale.

 

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V

Dormi mia dolce  nel gelo

dell’inverno

mentre sogno di sognarti
baciarti dove la paura 

si fa luce
irragionevole fra nere 

le vele

antelucane ma dimmi

giura che m’hai visto

 

ridere in quel sogno
di lampi lucciole

e bugie dimmi
con più che labbra 

gli occhi.

 

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VI

La mano 

che non risponde

passa al suicidio

l’anticipa 

la scossa di settimo grado

il soffio dei vivi sugli occhi 

l’ebete sorriso 

nel mettersi a letto

nel dire buona notte 

ai topi

al verde della mela.

 

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VII

In una parte della memoria
come invisibile nidiata
di fogli millimetrati volanti

s’accampano parole inesplose
schivi lampi di occhiate impennate
abbracci e strette di mano amori

non miei ma miei ché l’ora rinforza
mentre curva nell’argento il tempo
l’inguine la lava che tutto raffredda
la vigna celeste l’odore dei cipressi

l’ombra che dal monte s’accampa 

nel bisbiglío dei cespugli
fra ardenti crateri di fari
che vanno e vengono come giallo

scricchiolío di piedi 

sul parquet senza pace
mentre scalzo ricevo in silenzio
l’amorosa tristezza della notte.

 

 

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VIII

L’altro mio io che indica
il corpo che pende su me
dal regno dei morti urla sono io

il vivo che vive l’utile oggi

inutile mortificarti torturarti
spaccato in due dal rimorso

dell’ aura infelice che sei
inutile strapparsi di dosso l’aiuola
il lamento nero-piumato
mentre m’agguanti torci la testa

purificato dal senso di colpa pentito

del male che hai fatto

a nome mio o hai ricevuto
come uno straccio bagnato 

poi in faccia ad un altro volato
non conta non serve calare ad U
da qualche altra parte il serpente

come contasse non conta 

non conta puntare quel dito sono io 

la Storia il verde laccio l’anello
di due che si fanno feroci.

 

Riguardo il macchinista

Walter Valeri

Walter Valeri poeta, scrittore e drammaturgo è stato assistente del premio Nobel Dario Fo e Franca Rame dal 1980 al 1995. Ha fondato il Cantiere Internazionale Teatro Giovani di Forlì nel 1999. Successivamente ha diretto il festival internazionale di poesia Il Porto dei Poeti a Cesenatico nel 2008 e L’Orecchio di Dioniso a Forli' nel 2016. Ha tradotto vari testi di poesia, prosa e teatro. Opere recenti Ora settima (terza edizione, Il Ponte Vecchio, 2014) Biting The Sun ( Boston Haiku Society, 2014), Haiku: Il mio nome/My name (qudu edizioni, 2015) Parodie del buio (Il Ponte Vecchio, 2017) Arlecchino e il profumo dei soldi (Il Ponte Vecchio, 2018) Il Dario Furioso (Il Ponte Vecchio, 2020). Collabora alle riviste internazionali Teatri delle diversità, Sipario, lamacchinasognante.com Dal 2020 dirige i progetti speciali del Museo Internazionale della Maschera “Amleto e Donato Sartori”. È membro della direzione del prestigioso Poets’ Theatre di Cambridge (USA).

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