Come una donna ubriaca di canzoni di miele
ondeggia la sera
La città del dopoguerra sbadiglia
lancia il suo miagolio senza timidezza dalle macerie più vicine.
Getto sulla spalla la mia tristezza
Ed esco verso la poesia.
Stese sul filo storie bagnate
E sul balcone del vicino, sangue congelato
Sono sicura
che il sole è una spia nascosta
che non ha lasciato una sola ombra per indicare
che
era passato
di
qui.
/كأنها لم تمر /
كامرأةٍ ثملى بالأغاني العسلية
،يتهادى المساء
تتثاءب مدينة ما بعد الحرب
تطلق مواءها بلا خجلٍ من
الخرابةِ القريبة
أرمي حزني على كتفي
وأخرج إلى القصيدة
على الحبل حكايات مبتلة
وعلى
شرفة الجار دمٌ متجمدٌ
كلّي يقين
أن الشمس جاسوسةٌ مدسوسةٌ
لم تترك
ظلاً واحداً يدل
أنها
مرت
من
.هنا
Remah Boubou, nata a Latakia in Siria. Lavora come ingegnere meccanico negli istituti di istruzione industriale. Ha pubblicato una raccolta di poesie intitolata “la mia mela e l’ho rubata” pubblicato dal ministero della cultura in Siria e una seconda raccolta “il mare cerca il suo azzurro”.
Immagine in evidenza: Foto di di Alberto Guadagno.