pubblicato da LeNiUS il 31.10.2019
mesi che potremmo definire della raggiunta consapevolezza che quella climatica e ambientale è una vera e propria emergenza, arriva una nuova prova di quello che, ignorandone le richieste di aiuto, abbiamo fatto al pianeta.
Il rapporto dell’Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (IPBES), pubblicato a maggio 2019, racconta di una perdita di biodiversità inequivocabile e senza precedenti. Una nuova analogia con la situazione climatica e una chiamata all’azione per far sì che la biodiversità del pianeta e la funzionalità degli ecosistemi sopravviva all’Antropocene, termine che identifica l’attuale epoca geologica in cui l’ambiente terrestre è fortemente condizionato a scala sia locale sia globale dagli effetti dell’azione umana.
Biodiversità, servizi ecosistemici e IPBES
Nel 1972 tre giovani scienziati del Massachusetts Institute of Technology (MIT) pubblicano uno
Studio le cui conclusioni, oggi, potrebbero essere definite distopiche: i vincoli ecologici globali sull’uso delle risorse, e le emissioni, avrebbero influenzato profondamente la Terra nel XXI° secolo ed essa, in quanto sistema finito, se sfruttato in modo incontrollato avrebbe portato al collasso inteso come un declino incontrollato della popolazione e del benessere umano.
Vent’anni dopo, sotto la spinta delle Nazioni Unite, viene sottoscritta a Rio de Janeiro la Convenzione sulla diversità biologica, volta a promuovere la conservazione della varietà degli esseri viventi presenti sulla Terra, l’uso sostenibile delle risorse e l’equa ripartizione dei vantaggi derivanti dal loro sfruttamento.
Tale impegno avrebbe dovuto promuovere lo sviluppo di strategie dedicate ad integrare la tutela della biodiversità nei diversi processi decisionali ma la situazione in cui tuttora versano gli ecosistemi di tutto il pianeta dimostra che gli sforzi messi in atto non sono stati sufficienti.
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Valeria Barbi coordina i progetti EU presso la Fondazione Innovazione Urbana. Si occupa di clima e ambiente da 9 anni. Vive di entusiasmi e ha 5 grandi amori: i suoi due cani, la natura, i viaggi – di cui scrive su ilmoralesuitacchi.it – e l’Africa. Ha una rubrica su Radio Città del Capo, dove racconta di animali e di cambiamenti climatici.