Per le persone di “nessuna importanza” di Baga ed altrove
Poiché eravamo Persone di Nessuna Importanza
Né fumettisti né Dei
Mai si scomodarono per eleggerci
Superiori o bersaglio
Nessun Libro Sacro mai ci esaltò
Né fummo mai infangati da Vignette
I nostri Flagelli non furono mai degni
Di giornali o di letteratura.
Non vantavamo né Tuileries né Torri
I nostri “gendarmes” una forza internazionale
Solo perché di noi il mondo si ricordava
Nei momenti giusti.
Mai fummo dotati di eroiche squadre di pompieri
I nostri incendi li dovevamo spegnere da soli
Con i nostri secchi bucati
Attingendo quella poca acqua da un lago inaridito.
Sì quell’innominabile
Specchio d’Acqua di Nessuna Importanza
Che spesso figurava nei reportage di National Geographic
Le cui sponde continuano a stringersi
Sempre meno popolate da pesci
Così molti di noi
Quelli fortunati
10 anni fa se ne andarono
Per aspettare che altri pesci
Abboccassero o restassero prigionieri
Nelle reti altrove
Su altre sponde.
Quelli sì, furono fortunati
Presero su e se ne andarono
Sulle loro gambe robuste
Forse alcuni finirono spazzati
Nel malevolo turbinio dei venti della storia
Le loro vele rattoppate
Indegne/inadatte alla navigazione
Ma noi quelli sedentari
Rimanemmo e dovemmo affrontare altri Flagelli
Nati nei Laboratori del Potere
Sorti nei Palazzi dell’Economia e della Politica
I nostri corpi ora “infestano” le strade
Buttati lì poco ad opera d’arte
Oggetto catturato dall’obiettivo del fotografo
Oggetto d’indagine per l’occhio distante del satellite
Per noi né dignità né privacy
Sia che per terra ci trovassimo
In 150 o 2000
Una mandria
Di Gente di Nessuna Importanza
In eterno a puntare l’indice
Contro stelle lontane
Traduzione dall’inglese di Pina Piccolo
Pina Piccolo, la macchinista-madre, è una scrittrice e promotrice culturale calabro-californiana. Si imbarca in questa nuova avventura legata alla letteratura spinta dall’urgenza dei tempi, la necessità di affrontare la complessità del mondo, cose in cui la letteratura può dare una mano.
Foto in evidenza e dell’autrice di Melina Piccolo.
Because we were People of No Consequence
For the people of “no consequence” of Baga and elsewehere
Because we were People of No Consequence
Neither cartoonists nor gods
ever bothered to choose us
No Holy Book ever extolled us
No Funnies ever besmirched us
Our Plagues were not worthy
of newspapers nor literature.
We had no Tuileries nor Towers
Our “gendarmes” were an international force
only because we were remembered
at appropriate moments
We had no heroic squads of firefighters
We had to put out our flames
with our own leaky buckets
from a drying out lake
Yes, the unmentionable
Body of Water of No International Consequence
enjoying extensive reportage on National Geographic
whose edges were shrinking
and yielded fewer fish
so many of us,
the fortunate ones,
left ten years ago
to wait for the fish to take bait
or be dragged in the nets
elsewhere, in other shores.
They, the lucky ones,
picked up and went
on their own sturdy legs
Some may have got caught
in the malevolent winds of history
their patched up sails
unworthy of/unfit for navigation
But, we the stationary ones
stayed there to withstand other Plagues
born in the Laboratories of Power
born in the Halls of Economics and Politics
Our bodies now “litter” the streets
un-artfully strewn
for the photographer’s lens to catch
for the satellite’s distant eye to probe
No dignity or privacy accorded to us
whether we be 150 or 2000
a herd
of People of No Consequence
forever leveling our accusation
to faraway stars.
Pina Piccolo, 18/01/2015