Attimo stellare di Saida Hamouyeh

PUMA

Viene pubblicato parte del racconto che ha partecipato al PROGETTO WORDS4LINK – scritture migranti per l’integrazione” che vede come capofila la cooperativa sociale Lai-momo e come partner il Centro Studi e Ricerche IDOS e l’Associazione Culturale Mediterraneo (ACM). Aderiscono al progetto la Biennale des Jeunes Créateurs de l’Europe et de la Méditerranée (BJCEM) e le associazioni Eks&TraRazzismo Brutta StoriaLe Réseau.

Il progetto è culminato nella pubblicazione di tre volumi che contengono contributi di esperti delle scritture migranti che offrono importanti spunti di lettura della complessità di questo mondo. I volumi sono costruiti intorno ai temi dei tre laboratori di scrittura: “Metamorfosi”, “Viaggiare nella poesia” e “Dall’esperienza al fumetto”, che ne costituiscono le parti centrali.

Attimo stellare appartiene al volume “Metamorfosi”

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Erano diversi mesi che Eva usciva in terrazza a osservare le stelle e trovare in solitaria un po’ di sollievo alla sua sofferenza. Era solita passare le serate post cena col fidanzato in terrazza a parlare, ma per un dispetto del destino lui aveva perso la vita in un incidente stradale e lei non riusciva a darsi pace.

Tuttavia, in quel terrazzo non era sola: in un angolino tra le piante che popolavano quel luogo incantevole, sotto la volta celeste, si nascondeva una lucertolina verde smeraldo che la osservava e ascoltava, affezionandosi a quella ragazza sofferente che avrebbe tanto voluto confortare. Di giorno usciva a prendere il sole per riscaldare il suo sangue freddo, mentre di notte si intrufolava tra qualche fessura del muretto per dormire.

Un giorno Eva salì in terrazza per innaffiare le piante. In tutta la palazzina nessuno le curava e si stavano indebolendo; se non fosse stato per lei sarebbero morte anche loro.

Quel giorno la lucertola si avvicinò alla ragazza per guardarla da vicino e darle un po’ di conforto, ma con sua grande sorpresa Eva si spaventò ed emise un grido acuto appena si accorse di quel piccolo animaletto. Era stato più forte di lei, ma poi comprese che era una lucertola inoffensiva e le sorrise impacciata.

Quella notte la ragazza tornò come di consueto in terrazza per piangere: stranamente non vi era inquinamento luminoso, il cielo era scuro come la pece e si potevano distinguere migliaia e migliaia di stelle brillanti come piccole lampadine. In preda alla disperazione e sopraffatta dalla bellezza del firmamento, con le gote rigate dalle lacrime si rivolse al cielo, nel momento in cui stava passando una stella cadente:

“Ti prego forza che governi tutto l’universo, porta un po’ di sollievo alla mia sofferenza. Non riesco a sopportare il vuoto di questa vita senza Alex, mi manca come l’aria in una notte afosa”, e scoppiò in un pianto a dirotto.

La lucertola stava ascoltando di nascosto e desiderava ardentemente trovare un modo per aiutarla. Allora si rivolse anch’essa alla stella cadente: “Vorrei tanto poterle portare qualche sollievo con la mia presenza e aiutarla a superare questo momento!”

Coi primi raggi del sole Eva si alzò e dopo colazione salì in terrazza per innaffiare le piante ma, appena varcata la porta in cima alle scale, intravide un ragazzo nudo rannicchiato per terra, che dormiva sotto il sole; lanciò un urlo così forte che svegliò il giovane spaventandolo.

Il ragazzo, con la pelle brunastra, gli occhi verde smeraldo screziati d’oro e i capelli castani arruffati, si alzò e osservò incuriosito il suo corpo, le sue mani con cinque dita e i suoi piedi affusolati. Non capiva cosa fosse successo e, preso da spaesamento e paura, si nascose dietro i vasi vicino allo stanzino degli attrezzi, guardando di soppiatto la ragazza.

Eva non capiva nulla, ma quel comportamento la sorprese: si avvicinò lentamente al giovane per non spaventarlo ulteriormente e gli chiese come si chiamasse, ma lui non rispose, non riusciva a emettere alcun suono comprensibile. Presa da compassione la ragazza scese in casa per prendere una tuta larga che porse allo sconosciuto, il quale continuava a guardarla senza capire. Allora lei lo aiutò a vestirsi cercando di tranquillizzarlo con alcuni cenni della mano e poi gli offrì qualcosa da mangiare.

Non sapendo chi fosse quel ragazzo e come fosse arrivato su quella terrazza, Eva decise di sistemargli un giaciglio nello sgabuzzino finché non gli fosse tornata la memoria. Il ragazzo la guardava incuriosito mentre lei si dava da fare per metterlo al sicuro. Era emozionato e stava cominciando a capire cosa era successo: il suo desiderio espresso la notte prima si era avverato.

All’alba il ragazzo si alzò e cominciò a curare quelle piante che conosceva bene: tolse le foglie ingiallite e innaffiò tutte le piante, che sotto i raggi del sole riacquistavano vigore e splendevano di un vivo verde smeraldo. Eva salì in terrazza per portargli la colazione e rimase stupefatta nel vedere le piante rinate. Allora le venne in mente un’idea: propose ai condomini di offrire al ragazzo l’appartamento del portinaio, morto qualche anno prima e mai rimpiazzato, in cambio della cura delle piante della terrazza.

Con l’aiuto della sua benefattrice il ragazzo si ambientò e imparò a vivere come un umano e col tempo imparò anche a parlare per poter facilmente comunicare. Gli serviva un nome con cui le persone potessero chiamarlo, così Eva decise di dargli il nome del più bel fiore che avevano in terrazza, che rispecchiava la delicatezza dei suoi tratti: Narciso.

Un giorno Narciso le rivelò che in passato era una lucertola, ma che vedendola soffrire così tanto, in una notte in cui lei si rivolgeva alle stelle, aveva espresso il desiderio di starle vicino. Eva non gli credette e scoppiò in una fragorosa risata, che dispiacque a Narciso, il quale non tentò di convincerla perché sapeva che era difficile da credere.

Nella casa del ragazzo vi era un grande specchio in cui si rifletteva per osservare le sue fattezze umane, si toccava il viso e le labbra; era affascinato da quella subitanea trasformazione che da piccola lucertola lo aveva portato a diventare un ragazzo a tutti gli effetti.

Non era vanità la sua! Non amava quel corpo umano, anzi prediligeva la natura e la libertà che essa gli garantiva, ma per amore di Eva vi aveva rinunciato per starle accanto.

Quella terrazza curata da Narciso era diventata un piccolo paradiso in terra, in cui Eva si rifugiava quando aveva bisogno di staccare dalla realtà mondana. Durante il fine settimana aiutava Narciso nel giardinaggio: il profumo inebriante dei fiori di glicine e gelsomino inondava la terrazza, mentre i colori delle rose e dei narcisi brillavano sotto i raggi del sole.

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La continuazione del racconto può essere letta su:

https://www.words4link.it/wp-content/uploads/2021/01/volume1-sez2_w4l.pdf

 

Saida foto

Biografia:

Saida Hamouyehy Nata in Marocco e residente in Italia da diversi anni, laureata in Lingue straniere e in Relazioni Internazionali all’Università di Bologna, Saida Hamouyehy è attiva nella scrittura letteraria e giornalistica, trattando in particolare il tema delle seconde generazioni. Collabora con il blog collettivo con finalità sociali Le Nius e nel 2018 ha diffuso una lettera indirizzata ai suoi coetanei italiani, derivata dall’esperienza personale ma emblematica delle problematiche delle seconde generazioni nel nostro paese. È presente con un racconto nella pubblicazione 2019 del concorso Lingua Madre (Un giorno andrò a Central Park, in AA.VV., “Lingua Madre Duemiladiciannove. Racconti di donne straniere in Italia”, a cura di D. Finocchi). Ha partecipato al progetto WORDS4LINK – scritture migranti per l’integrazione, nei laboratori “Metamorfosi” e “Dall’esperienza al fumetto”.

 

Immagine di copertina: fotografia dell’installazione luminosa per la salvaguardia dei popoli nativi, Corporación Traitraico e Delight Lab, Opera “Ngen Kintuantu, fuerza espiritual que busca el Sol”, Animal Sagrado, Pangi (Puma)

Riguardo il macchinista

Bartolomeo Bellanova

Bartolomeo Bellanova pubblica il primo romanzo La fuga e il risveglio (Albatros Il Filo) nel dicembre 2009 ed il secondo Ogni lacrima è degna (In.Edit) in aprile 2012. Nell’ambito della poesia ha pubblicato in diverse antologie tra cui Sotto il cielo di Lampedusa - Annegati da respingimento (Rayuela Ed. 2014) e nella successiva antologia Sotto il cielo di Lampedusa – Nessun uomo è un’isola (Rayuela Ed. 2015). Fa parte dei fondatori e dell’attuale redazione del contenitore online di scritture dal mondo www.lamacchinasognante.com. Nel settembre’2015 è stata pubblicata la raccolta poetica A perdicuore – Versi Scomposti e liberati (David and Matthaus). Ė uno dei quattro curatori dell’antologia Muovimenti – Segnali da un mondo viandante (Terre d’Ulivi Edizione – ottobre 2016), antologia di testi poetici incentrati sulle migrazioni. Nell’ottobre 2017 è stata pubblicata la silloge poetica Gocce insorgenti (Terre d’Ulivi Edizione), edizione contenente un progetto fotografico di Aldo Tomaino. Co-autore dell’antologia pubblicata a luglio 2018 dall’Associazione Versante Ripido di Bologna La pacchia è strafinita. A novembre 2018 ha pubblicato il romanzo breve La storia scartata (Terre d'Ulivi Edizione). È uno dei promotori del neonato Manifesto “Cantieri del pensiero libero” gruppo creato con l'obiettivo di contrastare l'impoverimento culturale e le diverse forme di discriminazione e violenza razziale che si stanno diffondendo nel Paese.

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