Abd al-Rahman Munif – scrittura e critica politica e sociale, di Sandra Bencivenni

View of rear from tip of battlements

Abd al-Rahman Munif

In letteratura molti autori hanno utilizzato la scrittura come mezzo per trasmettere in forma velata la verità sugli accadimenti dell’epoca. Laddove la censura o i regimi impedivano il libero pensiero e la libera parola, vi sono stati letterati in grado di trasmettere le verità più nascoste, scrittori che hanno denunciato il presente per cercare, in qualche modo, di salvaguardare il futuro.

Questa è la storia di Abd al-Rahman Munif, politico economista arabo che, attraverso le sue opere, ha denunciato i regimi arabi incapaci di sfruttare l’unica ricchezza che avrebbe potuto rendere i Paesi del Medio Oriente indipendenti dagli Occidentali: il Petrolio.

Abd al-Rahman Munif nacque nel 1933 ad Amman da padre saudita, che morì poco dopo la sua nascita, e madre irachena. L’anno della sua nascita coincide anche con la concessione del moderno regno dell’Arabia Saudita agli americani della Californian Arabian Standard Oil Company di cercare il petrolio. La sua vita fu quindi da subito scandita da importanti avvenimenti politico-economici: in età adolescenziale, nel 1948, visse la guerra arabo-israeliana e la conseguente sconfitta palestinese; nel 1952, trasferitosi a Baghdad per studiare giurisprudenza, Munif entrò a far parte del partito al-Ba’th; nel 1955 partecipò alle proteste politiche nate a seguito della firma del Patto di Baghdad con il quale si stipulava un accordo di cooperazione tra Iran, Iraq, Pakistan, Turchia, Gran Bretagna e, dal 1958, con gli Stati Uniti.

Nel 1961 Munif ottenne a Belgrado un Dottorato di ricerca in economia petrolifera e dopo essersi allontanato dal partito al Ba’th, perché salito al potere in Iraq e in Siria con violenti colpi di stato, divenne un importante politico economista dell’OPEC.

Contemporaneamente alla sua attività di politico economista, Munif portò avanti la sua attività di scrittura, diventando un eminente scrittore che si specializzò nei problemi dello sviluppo e che cercò di analizzare i cambiamenti sociali, politici ed economici nei paesi arabi.

Il suo primo romanzo, “Gli alberi e l’assassinio di Marzuq, venne pubblicato nel 1973 ed affronta il tema del potere e della sopraffazione nel mondo arabo. Solo pochi anni dopo invece, nel 1975, venne pubblicato “A est del Mediterraneo”, nel quale appare chiaramente la denuncia ad un regime che calpesta i diritti umani di un popolo.

A Boulogne, in Francia, nel 1981, nacque il romanzo “Città di Sale”, una pentalogia pubblicata tra il 1981 e il 1985 dedicata al tema del petrolio. Munif tramite questa opera denuncia il ruolo che questa preziosa risorsa ha nella politica e denuncia la crisi che i paesi arabi sono costretti a vivere a causa dei governi corrotti e dei dominatori del petrolio, americani e occidentali.

Fu questa l’opera che, a seguito del suo grande successo, spinse l’autore a dedicarsi esclusivamente alla scrittura, abbandonando ogni occupazione politica ed economica e decidendo di trasmettere a quante più persone possibili il suo messaggio di denuncia verso i regimi arabi.

“Città di sale” narra la distruzione e la diaspora di Wadi al-Uyun, un’oasi nella Penisola Araba, a seguito della scoperta del petrolio. Gli americani giungono in queste terre come dei “demoni” per sfruttare e colonizzare questa meravigliosa valle aiutati dall’emiro locale. Le compagnie petrolifere si insinuano in questa zona imponendo tecnologia e modernità e lasciando il popolo nomade che vi viveva in uno stato di smarrimento e paura.

Munif inserisce in questa opera una grande varietà di personaggi perché grazie a ognuno di loro si hanno tanti punti di vista e tante opinioni sulle vicende che percorrono la storia. La molteplicità delle testimonianze è fondamentale per trasmettere la storia, ma ciò che ha davvero importanza è il fatto che, con le sue tecniche, Munif permette al lettore di interrogarsi sugli eventi senza però influenzarli, senza che le risposte a queste domande vengano date dall’autore già idealizzate.

E’ importante chiarire che Abd al-Rahman Munif non era affatto ostile al petrolio. Egli considerava questa risorsa una vera e propria ricchezza, ineguagliabile e preziosissima, ed era convinto che essa avrebbe potuto rendere i paesi arabi indipendenti e uniti fra loro. I regimi arabi invece ne hanno fatto un uso assai sbagliato e pericoloso e per questo nelle sue opere egli non rinuncia a raccontare l’incapacità di governare e il passaggio del petrolio dall’essere ricchezza all’essere fonte di impoverimento culturale.

Seppure i suoi libri non ebbero mai un grande successo in Occidente, in Medio Oriente le sue opere divennero assai famose tanto che vennero, in alcuni casi, anche censurate. Ciò non gli impedì comunque di vincere nel 1991 il premio al-Uways, uno dei principali riconoscimenti letterari del mondo arabo.

“Da quando è stato scoperto il petrolio da noi si è rotto l’equilibrio tra l’uomo e l’ambiente. La tragedia per noi non è tanto nel possedere il petrolio, ma nel modo in cui usiamo la ricchezza che questo ha prodotto. Nei paesi sottosviluppati il petrolio è stato una dannazione e tra venti o trent’anni scopriremo che è stata una vera tragedia per gli arabi, e che queste gigantesche città costruite sulla sabbia non troveranno più nessuno disposto a viverci (…) Il petrolio poteva essere una strada per il futuro, poteva rendere possibile uno sviluppo progressivo e naturale dalla vita nomade a quella della civiltà cittadina, ma non è certo quello che sta succedendo ora”.

(Abd al-Rahman Munif)

 

Senza titolo.pngsandrabencivenni

Mi chiamo Sandra Bencivenni, sono nata a Vipiteno, in provincia di Bolzano, nel 1993 e cresciuta a Latina. Dopo aver frequentato il primo anno di Liceo Classico a Latina io e la mia famiglia, i miei genitori e le mie tre sorelle, ci trasferimmo a San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna, e dopo aver conseguito qui il diploma di Liceo Classico ho iniziato gli studi universitari alla facoltà di Lingue e Letterature straniere presso l’Università di Bologna. Decisi di concentrarmi sul Tedesco e sull’Arabo e a queste volevo aggiungere una materia che mi rendesse un po’ più istruita sull’attualità, perciò decisi di studiare anche la geografia politica ed economica. Per il mio elaborato finale ai fini di laurearmi ho voluto unire quello che avevo studiato in letteratura araba con ciò che avevo appreso di geografia politica ed economica e la mia scelta cadde su Abd al-Rahman Munif e sul petrolio, ponendomi come obiettivo quello di indagare in profondità le conseguenze che la scoperta del petrolio ha avuto sui paesi arabi.

 

 

 

 

 

 

 

 

Immagine di copertina: Foto di Marvin Collins.

Riguardo il macchinista

Sana Darghmouni

Sana Darghmouni, Dottore di ricerca in Letterature Comparate presso l'Università di Bologna, dove ha conseguito anche una laurea in lingue e letterature straniere. E' stata docente di lingua araba presso l'Università per Stranieri di Perugia ed è attualmente tutor didattico presso la scuola di Lingue e letterature, Traduzione e Interpretazione all'Università di Bologna.

Pagina archivio del macchinista