MIRELLA CRAPANZANO
da Terracqua, edizioni Terra d’ulivi, 2016
c’è già tutto al mattino
cose con dentro un senso
le conchiglie vuote da suonare
le candele accese sulla tavola
perché così fa festa
la porta sempre aperta al forestiero
i piedi scalzi pensieri liberati in fretta
contando il tempo che resta al giorno
per farsi cogliere inatteso
il vento porta stralci di rose
sparse come semi
le mie stagioni piene e le dolcezze
sì, anche quelle, arriveranno
*
dove si fa largo l’acqua
trovo il rifugio, la pelle di salsedine
la casa fonda, dentro si cammina a piedi
scalzi, quando il tempo è delle mareggiate
nella mia casa i suoni rasentano i ricordi
ragionano d’estate prima di finire in bocca
sfrondati chicchi di caffè, mandorle amare
dove si fa largo l’acqua la notte piega
a consolare, a sfarinare il dubbio
l’increspatura domenicale della fronte
che allarga fin dall’infanzia, che tiene polso
imbruna
*
estraggo il silenzio, immenso
da un ago di luce: traspare l’unico
presente che rammento, l’eterno
si schiude tra le acque, galleggia
sopra le cose come un vagito
negli alveoli, nei timpani
grancassa l’anima
da Le stanze del fiore nero, Lietocolle, 2014
è come dire che sei qui
tra la nuca e l’origine
fino a impallidire di noi
ciò che resta
dopo aver scavato tutta l’acqua
essere stati viaggi, continenti, oceani
moltitudini ogni sera
*
c’è la notte e il dire
che si lascia sulle sedie
quando occorre altro dai corpi
i luoghi necessari
alla brevità che ci consuma di labbra
socchiuse, di gesti ripetuti, in silenzi
come terre credute disperse
che lasciano indizi
ovunque
*
ci si fa spazio a stare così vicini
nelle altitudini che le dita muovono
nel dopo che il mattino spiega
alle superfici. minime increspature
come sull’acqua
quando la pioggia si ritira
Inediti
e dell’amore
i giorni indicibili
le nostre passeggiate sul metrò
l’affluenza dei baci
la virgola di luce che mi sposti
dagli occhi, per asciugare
una mancanza, il riso che affiora
a tratti, nello stare tra le cose
con pochissime parole
quand’è più difficile incontrarsi
*
il canto di una rosa
avete mai ascoltato il canto
di una rosa quando viene sera
e intorno tutto sembra
vestirsi di carminio?
mi accade se dimentico la musica
se, per un poco, dimentico
chi sono, chino il capo smarrita.
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MIRELLA CRAPANZANO (Agrigento). Pittrice, ricercatrice nel campo della poesia, delle arti pittoriche e visive. Vive a Damanhur da oltre vent’anni, nella zona del Canavese, in Piemonte. Tiene corsi d’arte, stage di pittura meditativa, disegno e interpretazione del Mandala, percorsi attraverso forme e colori, simboli e segni archetipici, gli stessi che animano la sua scrittura. Ha pubblicato nel 2014 una raccolta di poesie con Lietocolle edizioni, Le stanze del fiore nero. Di recentissima pubblicazione la raccolta poetica Terracqua con Terra d’ulivi edizioni. Sue poesie sono presenti in diverse antologie, alcune edite da Lietocolle e Fara editore e su numerose riviste e blog on line.
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Foto in evidenza, per gentile concessione di Terra d’ulivi edizioni.
Foto di Mirella Crapanzano a cura dell’autrice.